Pensione di reversibilità: la Cassazione concede più diritti ai coniugi divorziati

La Cassazione chiarisce i diritti dei coniugi divorziati in relazione alla pensione di reversibilità: ripartizione con i superstiti se c'è indigenza.

Apr 10, 2025 - 11:15
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Pensione di reversibilità: la Cassazione concede più diritti ai coniugi divorziati

Con l’ordinanza n. 5839, la Corte di Cassazione ha nuovamente affrontato la questione della spettanza e della ripartizione della pensione di reversibilità tra coniugi separati o divorziati.

Di norma, anche l’ex-coniuge di una persona deceduta può avere diritto a una parte della pensione di reversibilità, ma solo se soddisfa determinati requisiti, come non avere altre fonti di reddito o di supporto economico, ad esempio attraverso un assegno alimentare.

La nuova decisione ha confermato da un lato questo principio consolidato ma ha dall’altro introdotto alcune precisazioni, stabilendo che il coniuge superstite potrebbe dover riconoscere una quota di pensione in favore del coniuge divorziato se quest’ultimo non percepisce un assegno alimentare autonomo.

In pratica, la Corte di Cassazione nella sua ordinanza ha stabilito che, in determinate circostanze, l’ex-coniuge divorziato può ricevere una parte della pensione di reversibilità se si trova in una condizione economica svantaggiata.

Chi ha diritto alla pensione di reversibilità: equilibrio tra coniugi

La Corte di Cassazione ha sottolineato che la pensione di reversibilità è destinata al coniuge superstite, ma questo diritto non è assoluto in presenza di determinate condizioni. In particolare, il giudice ha precisato che:

  • se il coniuge separato o divorziato non percepisce un assegno alimentare autonomo, ha diritto a una parte della pensione di reversibilità;
  • la somma spettante a ciascun coniuge sarà determinata in base alle condizioni economiche di entrambi, in modo da garantire un equilibrio tra i diritti di chi è rimasto in vita e di chi ha bisogno di un sostegno.

La Corte ha quindi riconosciuto l’importanza di tutelare anche il coniuge separato o divorziato che potrebbe trovarsi in una condizione di indigenza dopo il decesso dell’ex coniuge.

Cosa succede adesso

In sostanza, l’effetto di questa sentenza può essere migliorativo per i coniugi divorziati che versano in una condizione economica precaria, in quanto potrebbero ricevere una parte della pensione di reversibilità.

Tuttavia, è peggiorativo per i superstiti se la decisione riduce la loro quota della pensione in favore dell’ex coniuge, a meno che non sia giustificato da un’esigenza economica del coniuge divorziato.

I coniugi separati o divorziati che non percepiscono un assegno divorzile autonomo possono infatti, alla luce della sentenza, provare a chiedere una parte della pensione di reversibilità, in base alle condizioni economiche di ciascuno.