Partita IVA per affitti brevi? Cosa devi sapere
Negli ultimi anni, l’affitto breve – noto anche come locazione turistica o affitto turistico – è diventato una delle formule più utilizzate per valorizzare immobili residenziali, soprattutto in città d’arte e località turistiche. Ma quando è obbligatorio aprire la Partita IVA per affitti brevi?In questo articolo rispondiamo in modo chiaro e aggiornato a una delle […] L'articolo Partita IVA per affitti brevi? Cosa devi sapere proviene da Il Commercialista Online.

Negli ultimi anni, l’affitto breve – noto anche come locazione turistica o affitto turistico – è diventato una delle formule più utilizzate per valorizzare immobili residenziali, soprattutto in città d’arte e località turistiche. Ma quando è obbligatorio aprire la Partita IVA per affitti brevi?
In questo articolo rispondiamo in modo chiaro e aggiornato a una delle domande più frequenti tra i proprietari di immobili.
Cosa si intende per affitti brevi
Prima di parlare di Partita IVA, è utile chiarire cosa si intende per affitto breve. Si tratta di locazioni di durata non superiore a 30 giorni per finalità turistiche, senza la fornitura di servizi tipici delle strutture alberghiere (come colazione o reception).
Gli affitti brevi possono essere:
- OCCASIONALI, se gestiti saltuariamente e senza organizzazione d’impresa
- PROFESSIONALI, se gestiti con continuità, organizzazione e finalità economica
La differenza tra uso privato e attività imprenditoriale è fondamentale per capire se è necessario aprire la Partita IVA.
Quando l’affitto breve è considerato attività d’impresa
Secondo la normativa fiscale italiana e la prassi dell’Agenzia delle Entrate, l’obbligo di Partita IVA scatta quando l’attività di locazione breve assume carattere imprenditoriale.
Questo accade in presenza di almeno uno dei seguenti elementi:
- Continuità e frequenza
l’attività viene svolta con una certa regolarità nel tempo - Numero di immobili gestiti
si gestiscono più di quattro appartamenti destinati ad affitti brevi (limite introdotto dalla Legge n. 191/2023) - Servizi aggiuntivi
si offrono servizi tipici delle strutture alberghiere, come fornitura di biancheria, pulizie quotidiane, accoglienza, ecc. - Utilizzo di intermediari digitali
l’attività è promossa e gestita tramite portali online (es. Airbnb, Booking) con sistemi automatizzati e presenza attiva - Organizzazione imprenditoriale
la locazione è parte di un’attività più ampia, con personale o collaboratori, sistemi di gestione delle prenotazioni, pubblicità, ecc.
NOTA BENE: con la riforma entrata in vigore a gennaio 2024, se si affittano più di 4 appartamenti per finalità turistiche nel corso di un anno, l’attività è sempre considerata imprenditoriale, a prescindere dalla presenza di altri requisiti.
Quando NON serve la Partita IVA per Affitti Brevi
È possibile affittare senza Partita IVA solo se l’attività ha natura occasionale, cioè se:
- si affitta un solo immobile o pochi immobili
- non si offrono servizi alberghieri (solo pulizia a inizio e fine soggiorno, cambio biancheria una tantum)
- non c’è una struttura organizzata per gestire l’attività (niente dipendenti o canali di prenotazione professionali)
- l’attività è saltuaria e non rappresenta la principale fonte di reddito
In questo caso, i redditi derivanti dagli affitti brevi si dichiarano come redditi fondiari, e si può optare per la cedolare secca al 21%, anche se l’immobile è gestito tramite piattaforme come Airbnb.
Cosa comporta l’apertura della Partita IVA per Affitti Brevi
Chi supera i limiti previsti e deve aprire Partita IVA dovrà:
- Aprire la posizione fiscale con codice ATECO adeguato (di solito 55.20.51 – “Affittacamere e case vacanze non imprenditoriali” o 55.20.52 per le forme imprenditoriali)
- Iscriversi al Registro delle Imprese, alla Camera di Commercio
- Adempiere agli obblighi fiscali e contabili previsti per le imprese:
- emissione fattura o ricevuta
- tenuta della contabilità (ordinaria o semplificata)
- dichiarazioni IVA, redditi, IRAP (se dovuta)
- versamento di imposte e contributi – in questo articolo ti spieghiamo come si calcolano le tasse per gli affitti brevi in regime forfettario
- eventuale iscrizione alla gestione INPS (Commercianti o Gestione Separata)
ATTENZIONE: anche se non si apre Partita IVA, restano obblighi amministrativi importanti, come la comunicazione alla Questura degli ospiti tramite portale AlloggiatiWeb, il pagamento dell’imposta di soggiorno (se prevista), e il rispetto della normativa regionale e comunale in materia di turismo e locazioni.
Caso | Serve la Partita IVA? | Note |
---|---|---|
Affitti un solo appartamento 2-3 volte l’anno | ![]() | Attività occasionale |
Affitti 2 appartamenti tramite Airbnb, senza servizi extra | ![]() | Ancora considerata attività non imprenditoriale |
Gestisci 5 appartamenti anche tramite agenzia | ![]() | Attività imprenditoriale automatica |
Offri accoglienza, biancheria e colazione | ![]() | Attività alberghiera |
Affitti 1 appartamento ma lo fai per tutto l’anno con prenotazioni continue | ![]() | Attività continuativa |
Cosa rischia chi affitta senza Partita IVA quando sarebbe obbligatoria?
Gestire affitti brevi senza Partita IVA quando l’attività è da considerarsi imprenditoriale espone a sanzioni, tra cui:
- sanzioni fiscali per omessa fatturazione e dichiarazione dei redditi
- accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate con recupero di imposte e interessi
- multe per omessa iscrizione alla Camera di Commercio
- contestazioni INPS per mancata contribuzione
RICORDA: se affitti in modo sporadico, non hai obbligo di Partita IVA. Ma se l’attività è organizzata, continuativa o con più di quattro appartamenti, è obbligatorio inquadrarla come attività d’impresa, con tutti gli adempimenti del caso.
In caso di dubbi, è sempre consigliabile rivolgersi a un commercialista esperto in locazioni turistiche, per evitare rischi e gestire tutto in modo conforme.
