Paniki, la discutibile (e costosa) zuppa di pipistrello indonesiana

Fra i cibi più strani e assurdi del mondo (tranne che, ovviamente, per chi abita in loco ed è affezionato alle antiche tradizioni culinarie), ecco arrivare dall'Indonesia il paniki, la zuppa di pipistrello. E Indiana Jones approves this!

Feb 11, 2025 - 15:27
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Paniki, la discutibile (e costosa) zuppa di pipistrello indonesiana

Dracula disapproves this! E forse anche a Batman non piacerebbe troppo, a dire il vero. Di sicuro fra i cibi più improbabili, discutibili e, a quanto pare, pure più costosi del mondo, non possiamo non annoverare anche il paniki, la zuppa di pipistrello indonesiana. A dire il vero, la carne di pipistrello è sdoganata in molti paesi. Più di quanti pensiate.

La carne di pipistrello

pipistrello

C’è chi ordina due polli allo spiedo, chi due pipistrelli. Perché paese che vai, animale volante che trovi. O svolazzante, nel caso dei polli, non possiamo dire che volino veramente. Ma questo è un altro discorso.

Considerate che la carne di pipistrello viene comunemente consumata in tutta la zona del Pacifico e dell’Asia. Per esempio, potreste trovarvela nel piatto se andate in Indonesia, Vietnam, Thalinadia e Guam. Anzi, alcune specie, come i pipistrelli volanti delle Marianne, sono così apprezzati che la volpe volante, afferente a questi chirotteri, è a rischio estinzione.

La The Oxford Companion to Food ci rassicura sul fatto che i pipistrelli da frutta hanno un sapore che ricorda il pollo. Inoltre sono cucinati alla brace, alla griglia, in umido, fritti o anche semplicemente saltati in padella. Ricchi di proteine e con pochi grassi, talvolta durante la cottura potrebbero far fuoriuscire un odore che ricorda l’urina.

Ma se nei paesi asiatici la carne di pipistrello è liberamente consumata, qui da noi? Beh, in Italia in passato sono registrati casi in cui si mangiavano i pipistrelli, soprattutto nel dopoguerra (forse anche per necessità e scarsità di altri cibi). Tuttavia attualmente è vietato mangiare i chirotteri: fanno parte della fauna selvatica protetta e catturare, detenere o abbatterli è punito penalmente (con anche sanzioni economiche).

Il paniki, la zuppa di pipistrello

pipistrello

Parlando di carne di pipistrello, non può non venire in mente, però, il piatto denominato paniki. A realizzarlo sono solitamente i membri del popolo dei Minahasan. Questi abitano nella parte settentrionale dell’isola di Sulawesi, in Indonesia.

Il paniki si prepara usando tradizionalmente il pipistrello fritto e, solitamente, è servito condito con del curry. Ma non solo: il paniki è talvolta usato anche come base per la zuppa, alla quale dona un sapore alquanto forte, diciamo così. Per prepararla, ecco che si arrostisce il chirottero in modo da eliminare il pelo (ricordiamoci che i pipistrelli sono mammiferi). Poi si manda avanti la cottura con varie spezie e latte di cocco.

Fra gli ingredienti del piatto, oltre ai pipistrelli, si trovano anche spezie, erbe varie e latte di cocco. Lo si può anche trovare condito col pepe o col peperoncino, se volete donare a questo piatto, dall’aspetto inquietante e che non sfigurerebbe nella famosa cena di un film di Indiana Jones, un tocco più vivace. Chi lo ha assaggiato sostiene che sappia di manzo. O di pollo. Probabilmente dipende anche dal tipo di pipistrello usato.

Come? Per voi non è abbastanza inquietante? Beh, sappiate che il pipistrello in questione a volte viene messo letteralmente intero nel piatto.

A questo punto, però, non sappiamo se faccia più paura la zuppa di pipistrello o l’hakarl, la carne putrefatta di squalo. Confessatelo: avreste il coraggio di assaggiarli?

Foto:

iStock – mattjlcCC BY 2.0, via Wikimedia Commons