OPA di Banco BPM su Anima, dalla BCE “no” al Danish Compromise

Francoforte ha dato parere negativo all’applicazione della regola nell’operazione su Anima. Adesso Piazza Meda aspetta la decisione dell’EBA. Il 27 marzo convocato CdA per discutere aggiornamenti e andamento delle adesioni. L'articolo OPA di Banco BPM su Anima, dalla BCE “no” al Danish Compromise proviene da FundsPeople Italia.

Mar 26, 2025 - 20:02
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OPA di Banco BPM su Anima, dalla BCE “no” al Danish Compromise

La prima esitazione nel processo avviato da Banco BPM a inizio novembre 2024 arriva da Francoforte. La BCE ha dato “parere negativo” all'applicazione del Danish Compromise da parte di Piazza Meda nell’operazione pubblica di acquisto sulla totalità delle azioni di Anima Holding. In una nota, lo stesso Banco BPM conferma la comunicazione da Francoforte con cui “l’Organo di Supervisione ha portato all’attenzione della Banca la propria visione conservativa sul trattamento prudenziale dell’acquisizione di Anima, alla quale non si applicherebbe, a proprio avviso, il c.d. Danish Compromise”.

Banco BPM: non è una “Decision”

L’istituto precisa, tuttavia, che la comunicazione non costituisce una “Decision”, e lascia dunque “impregiudicate le valutazioni dell’EBA, coinvolta dalla stessa BCE, quale Autorità competente al fine di esprimersi definitivamente sulla questione”. L'applicazione del cosiddetto “Danish Compromise” ridurrebbe l'assorbimento di capitale per l'istituto nell'acquisizione di Anima che Banco BPM vuole effettuare attraverso la controllata Banco BPM Vita, in quanto la regola consente a una banca di ponderare il rischio di una partecipazione assicurativa anziché dedurla interamente dal suo patrimonio di vigilanza. Ma in base all’interpretazione della BCE del Regolamento UE sui requisiti patrimoniali (CRR) che chiede alle banche di mantenere capitali sufficienti e di assorbire perdite e attività liquide per garantire la propria solidità finanziaria, il vantaggio è previsto per le società di assicurazioni non per quelle di risparmio gestito.

Attesa per EBA

L’istituto guidato da Giuseppe Castagna, tuttavia, sottolinea nella nota come il quesito sia stato posto a EBA alla luce di una “posizione favorevole precedentemente espressa dalla medesima Autorità in risposta a una precedente richiesta di parere, formulata con riferimento ad altra operazione”. Per cui, in attesa del pronunciamento ufficiale da parte dell’EBA, “proseguono le interlocuzioni con la BCE al riguardo”.

In scia all'indiscrezione il titolo Banco BPM ha perso un iniziale 5,6% a Piazza Affari.

Adesioni a quota 45% del capitale

Novità attese in particolare dal CdA convocato per il 27 marzo, in cui si discuteranno gli aggiornamenti relativi all’OPA e l’andamento delle adesioni (per cui risulta raggiunto il 47,24% del capital “e pertanto è stata superata la soglia minima del 45% + un’azione prevista per l’OPA”.

Per Anima CET1 sopra il 13%

Mentre con riferimento ai potenziali effetti della mancata applicazione del Danish Compromise, il Banco sottolinea che “il piano strategico 2024-27, comunicato al mercato in data 12 febbraio, ha preso in esame tale possibilità, che è stata riflessa in uno scenario di worst case in cui il CET1 ratio rimane al di sopra del 13% (a fronte del 14,4% dello scenario base di applicazione del Danish Compromise) e la distribuzione complessiva agli azionisti traguarda l’ammontare di 6 miliardi di euro,superiore del 50% rispetto ai target del piano precedente , equivalenti su base annua a 1 Euro per azione, cui si aggiungerebbe 1 ulteriore miliardo di euro nello scenario base di applicazione del Danish Compromise”. L’operazione, dunque, potrebbe andare avanti. Resta sullo sfondo l’operazione in cui Banco BPM sarebbe la preda: ossia l’OPS lanciata da Unicredit a novembre 2024.

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