Ocse: dazi ricadono sui consumatori, in Usa perdita di 1600 dollari per famiglia
L’Ocse ha pubblicato il suo outlook economico, evidenziando gli impatti negativi che l’aumento dei dazi commerciali sta avendo sull’economia globale. Secondo l’organizzazione, i dazi stanno influenzando direttamente i consumatori, con una riduzione del reddito disponibile delle famiglie, soprattutto negli Stati Uniti, dove si stima che ogni famiglia possa perdere oltre 1.600 dollari. Oltre a questo, […] L'articolo Ocse: dazi ricadono sui consumatori, in Usa perdita di 1600 dollari per famiglia proviene da Economy Magazine.

L’Ocse ha pubblicato il suo outlook economico, evidenziando gli impatti negativi che l’aumento dei dazi commerciali sta avendo sull’economia globale. Secondo l’organizzazione, i dazi stanno influenzando direttamente i consumatori, con una riduzione del reddito disponibile delle famiglie, soprattutto negli Stati Uniti, dove si stima che ogni famiglia possa perdere oltre 1.600 dollari. Oltre a questo, l’incertezza economica e la frammentazione commerciale stanno rallentando la crescita globale, con possibili ripercussioni sull’inflazione e sugli investimenti.
L’impatto sui consumatori e sul reddito delle famiglie
L’aumento dei dazi ha avuto un impatto diretto sul potere d’acquisto dei consumatori, con una previsione di riduzione del reddito reale delle famiglie. Negli Stati Uniti, la diminuzione stimata è dell’1,25% entro il terzo anno, con una perdita di circa 1.600 dollari nel reddito netto disponibile per ogni famiglia. Anche il Canada e l’area euro si trovano a fronteggiare una contrazione economica, con una riduzione degli investimenti privati che potrebbe portare a una perdita di capitale e ad un aumento dei costi nel lungo periodo.
Rallentamento della crescita economica globale
L’Ocse ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica per i prossimi anni. Si stima di un aumento globale del Pil del 3,1% per il 2025. Un dato in calo rispetto alla crescita del 3,2% registrata nel 2024. Questo rallentamento è in gran parte attribuito al deterioramento della fiducia delle imprese e dei consumatori, nonché all’incertezza crescente a livello globale. Le politiche commerciali più restrittive e il protezionismo stanno alimentando questa incertezza, rischiando di minare ulteriormente la crescita mondiale.
Il rischio di un’inflazione più alta e l’inasprimento delle politiche monetarie
L’Ocse ha anche avvertito che un aumento più consistente delle barriere commerciali potrebbe comportare una crescita dell’inflazione globale, con conseguenze su vasta scala. Una maggiore inflazione potrebbe, infatti, innescare un inasprimento delle politiche monetarie da parte delle banche centrali, portando a una possibile destabilizzazione dei mercati finanziari. Di contro, una politica commerciale più stabile e la riduzione dei dazi potrebbero contribuire a sostenere la crescita, riducendo l’incertezza e favorendo una ripresa economica più solida.
Le prospettive per il futuro: tecnologia e politiche pubbliche
L’Ocse ha anche sottolineato che, nonostante le sfide, l’accelerazione delle tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, potrebbe migliorare la produttività globale. Tuttavia, l’aumento della spesa pubblica, in particolare per la difesa, potrebbe sostenere la crescita a breve termine, ma al contempo pesare sulle finanze pubbliche a lungo termine. In questo scenario, l’organizzazione raccomanda una maggiore attenzione e vigilanza da parte delle banche centrali per gestire l’incertezza economica e prevenire eventuali effetti destabilizzanti.
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