Nvidia stende il Nasdaq
La società produttrice di chip ha avvisato di dover affrontare ingenti impatti economici dalle decisioni di Donald Trump sui dazi, indebolendo così l’azionario tecnologico anche a Wall Street dopo i cali odierni arrivati sulle borse europee.

Tecnologici in difficoltà anche a Wall Street, dopo le perdite del settore sui mercati europei, con le vendite attirate dalle vicende che coinvolgono Nvidia, ancora in netto calo nel pre market USA (-6%).
I future sul Nasdaq cedono l’1,5% quando manca circa un’ora all’avvio delle contrattazioni ufficiali, ma scambiano in rosso anche i contratti sullo S&P500 (-0,80%) e quelli sul Dow Jones (-0,20%).
“Per la prima volta dal marzo del 2022, sul grafico giornaliero dello S&P 500 è apparsa una ‘croce della morte’ (la figura grafica che emerge quando la media mobile a 50 giorni taglia dall’alto verso il basso quella a 200 osservazioni)”, sottolineano gli analisti di UniCredit, spiegando che “una croce della morte in genere segnala che il mercato sta perdendo slancio e che per gli investitori si prospettano perdite a breve termine”.
Negli altri mercati, il dollaro cede nuovamente nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD sale (+0,70%) a 1,1367. Oro sempre sugli scudi (+2%), con l’ennesimo record storico toccato questa mattina a 3.333 dollari l’oncia (future), mentre scambia sotto la parità il Bitcoin (84 mila dollari).
Dal fronte macro, oggi erano attesi i dati sulle vendite al dettaglio di mese marzo, ultima indicazione prima dell’ondata di tensioni legate ai dazi. Il mese scorso, le vendite sono aumentate dell’1,4% su base mensile dal +0,2% precedente, quasi in linea con le previsioni (+1,3%), mentre annualmente sono crescite del 4,6% (3,11% il dato precedente).
Infine, quando in Italia saranno le ore 19:15 l’attenzione si rivolgerà verso Jerome Powell, il Presidente della Federal Reserve, atteso ad un discorso dal quale potrebbero emergere indicazioni circa le future scelte dell’istituto centrale statunitense.
Il calo dei tecnologici arriva dopo che Nvidia ha avvisato di dover affrontare oneri per 5,5 miliardi di dollari a causa delle limitazioni imposte dagli USA alle esportazioni verso la Cina, mercato chiave per uno dei suoi chip più venduti. Inoltre, il Dipartimento del Commercio USA ha emesso ieri nuovi requisiti per le licenze di esportazione verso la Cina per i chip H20 di Nvidia e MI308 di AMD, provocando così un forte calo dei due titoli nel pre market USA di oggi.
I nuovi controlli sulle esportazioni rappresentano il nuovo tentativo degli Stati Uniti di impedire la vendita di semiconduttori avanzati alla Cina e l'ultima escalation delle tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali.
L'avvertimento di Nvidia ha evidenziato l'impatto dell'escalation sulle aziende e ha alimentato i timori che i continui cambiamenti nella politica commerciale degli Stati Uniti possano colpire i consumi e la crescita economica.
Nel frattempo, Trump sembra voler rilanciare in tema dei dazi: ha ordinato un’indagine su potenziali nuove tariffe su tutte le importazioni di minerali critici negli USA.
Con i dazi sempre al centro della scena, sono arrivati segnali circa una possibile apertura cinese a far partire negoziati con gli USA. Secondo Bloomberg, Pechino richiederebbe una serie di passi da parte dell’amministrazione Trump prima di avviare le trattative, tra cui un maggiore rispetto e la moderazione nei commenti denigratori da parte dei membri del suo gabinetto.
Inoltre, la Cina chiede la nomina di un referente unico per i negoziati di fiducia di Trump che possa guidare i lavori preparatori in vista di un possibile vertice tra i leader dei due paesi, cercando così di evitare una pericolosa escalation commerciale.
Tesla (-2%): secondo l’agenzia Reuters, avrebbe sospeso i piani per l'importazione di componenti dalla Cina per il suo Cybercab e il camion semi-elettrico negli Stati Uniti, dopo che il presidente Donald Trump ha aumentato i dazi su Pechino.
U.S. Bancorp (+1%): utile per azione a 1,03 dollari, battendo la stima media degli analisti di 98 centesimi (dati LSEG).
Lyft (+2%): sta acquistando la piattaforma di mobilità FreeNow da BMW e Mercedes-Benz per 175 milioni di euro con l’obiettivo di espandersi nel mercato europeo.
Interactive Brokers (-9%): utili del primo trimestre per 1,88 dollari per azione, inferiori alle stime degli analisti di 1,92 dollari per azione (dati LSEG).
United Airlines (+6%): utile del primo trimestre a 91 centesimi per azione, superando le attese degli analisti che si aspettavano 76 centesimi (dati LSEG).
Walmart (-0,10%): ha firmato un accordo per un secondo ufficio nella città di Chennai, nel sud dell'India, che sta rapidamente emergendo come un importante centro tecnologico dopo essere stata conosciuta per anni come hub produttivo.
Cal-Maine Foods (-2%): ieri ha annunciato circa 3 milioni di azioni vendute dalla famiglia del fondatore a 92,75 dollari, a sconto del 3,9% rispetto all'ultima chiusura di borsa.
Nvidia
UBS: buy e prezzo obiettivo confermato a 185 dollari.
T-Mobile US
Bernstein: neutral e target price sempre a 265 dollari.
The Goldman Sachs
Argus: neutral e prezzo obiettivo tagliato da 580 a 660 dollari.