Newey: “Il regolamento 2026 offrirà spazio alla creatività.”
Adrian Newey, il progettista più vincente della storia della Formula 1, rompe il silenzio dopo il suo clamoroso passaggio ad Aston Martin e condivide le sue prime impressioni sul grande cambiamento regolamentare previsto per il 2026. Il 66enne ingegnere britannico, reduce da quasi due decenni di successi con Red Bull, ha assunto il ruolo di […]

Adrian Newey, il progettista più vincente della storia della Formula 1, rompe il silenzio dopo il suo clamoroso passaggio ad Aston Martin e condivide le sue prime impressioni sul grande cambiamento regolamentare previsto per il 2026.
Il 66enne ingegnere britannico, reduce da quasi due decenni di successi con Red Bull, ha assunto il ruolo di Chief Technical Partner all’interno del team di Lawrence Stroll. Il suo arrivo, avvenuto troppo tardi per influenzare lo sviluppo della monoposto 2025, lo proietta direttamente verso la nuova era tecnica che si aprirà tra meno di due anni.
In un’intervista rilasciata al sito ufficiale di Aston Martin, Newey ha commentato i futuri regolamenti tecnici della Formula 1, che nel 2026 vedranno un cambiamento epocale sia sul fronte aerodinamico che motoristico.
“Le mie impressioni iniziali sul regolamento del 2026 sono simili a quelle che avevo nel 2022: sembrava tutto troppo rigido, ma scavando nei dettagli ci si accorge che c’è molta più flessibilità di quanto sembri,” ha spiegato Newey.
Secondo il progettista, come accadde nel 2022 con l’introduzione delle vetture ad effetto suolo, anche nel 2026 assisteremo inizialmente a interpretazioni molto diverse tra i team prima che, col tempo, si arrivi a una graduale convergenza.
“La varietà di soluzioni tecniche tra le vetture è positiva per lo spettacolo. È noioso quando le auto sembrano tutte uguali e l’unica differenza è la livrea,” ha aggiunto.
“Due rivoluzioni insieme: telaio e motore. È una sfida unica”
Il 2026 rappresenta un crocevia cruciale per il futuro di Aston Martin, che punta a sfruttare la rivoluzione tecnica per colmare il gap con i top team. Il progetto, sostenuto da ingenti investimenti del patron Lawrence Stroll, include un nuovissimo quartier generale a Silverstone, un avanzato tunnel del vento e una partnership esclusiva con Honda per la fornitura delle power unit a partire dal prossimo anno.
Per Newey, la sfida tecnica è stimolante quanto complessa.
“È la prima volta che vedo cambiare contemporaneamente regolamenti su telaio e motore. È interessante… e un po’ spaventoso,” ha ammesso.
“Questi cambiamenti aprono però nuove opportunità, sia dal punto di vista aerodinamico che motoristico. All’inizio potremmo vedere differenze di performance simili a quelle del 2014, quando arrivarono le power unit ibride.”
La fiducia in Honda, che rientrerà ufficialmente in F1 nel 2026 con Aston Martin dopo un breve ritiro, è massima.
“Ho grande rispetto per Honda. Anche se sono rimasti fuori un anno, sono ingegneri eccellenti e guidati dalla passione per la tecnologia. Sapranno recuperare il terreno perso.”
Con Newey al timone tecnico e una base strutturale in continua crescita, Aston Martin si prepara a recitare un ruolo da protagonista nella nuova era della Formula 1. L’obiettivo, nemmeno troppo velato, è quello di lottare per il titolo mondiale.