Musk scrive anche ai dipendenti italiani delle basi Usa nel nostro Paese: “Spiegate cosa state facendo”
Elon Musk chiede ai dipendenti delle basi statunitensi in Italia – inclusi i lavoratori di nazionalità italiana – di resocontare le attività svolte nel corso dell’ultima settimana. Lo scorso 3 marzo il miliardario ha inviato agli addetti una e-mail nelle vesti di capo del Dipartimento per l’Efficienza governativa degli Stati Uniti, carica istituita ad hoc […]

Elon Musk chiede ai dipendenti delle basi statunitensi in Italia – inclusi i lavoratori di nazionalità italiana – di resocontare le attività svolte nel corso dell’ultima settimana.
Lo scorso 3 marzo il miliardario ha inviato agli addetti una e-mail nelle vesti di capo del Dipartimento per l’Efficienza governativa degli Stati Uniti, carica istituita ad hoc dal neo-presidente Donald Trump: nella comunicazione si chiede di redigere una breve relazione in cinque punti sulle attività svolte nell’ultima settimana
L’iniziativa rientra nel piano di razionalizzazione delle spese federali annunciato – e in parte già intrapreso a colpi di licenziamenti – da Musk.
L’imprenditore aveva annunciato l’invio della comunicazione lo scorso 22 febbraio con un messaggio sul social di sua proprietà X. “In linea con le istruzioni del Presidente Donald Trump – aveva scritto Musk – tutti i dipendenti federali riceveranno a breve un’e-mail in cui si chiederà loro di spiegare cosa hanno fatto nel corso dell’ultima settimana scorsa. La mancata risposta verrà considerata come una dimissione”.
L’e-mail è stata ricevuta anche dai 768 dipendenti italiani della base statunitense di Aviano, in provincia di Pordenone, i quali si sono attivati tramite i sindacati per verificare se anche loro siano tenuti a rispondere.
“Abbiamo chiesto immediatamente delucidazioni ottenendo come riscontro immediato solo l’indicazione dall’area commerciale, dalla quale ci è stato ribadito che anche i dipendenti italiani sono tenuti a rispondere a quanto richiesto”, spiega a Il Messaggero Angelo Zaccaria, coordinatore sindacale della base di Aviano per la UilTucs.
Le sigle sindacali si sono rivolte direttamente ai massimi organismi di riferimento: “Ci stiamo confrontando con la Jcpc, l’organo ufficiale con cui ci interfacciamo per le questioni di carattere nazionale, visto che abbiamo appurato che la situazione si è verificata in tutte le basi Usa in Italia. Una volta ottenuta la risposta, valuteremo come muoverci”, dice Roberto Del Savio, coordinatore sindacale di Fisascat-Cisl.
In attesa della risposta ufficiale della Jcpc, l’ufficio Public Affairs del 31° Fighter Wings avrebbe fatto sapere che la richiesta inviata da Musk non riguarderebbe i dipendenti italiani.