Multe Ue, ecco quanto pagheranno Stellantis, Opel, Volkswagen, Ford, Renault e non solo

Bruxelles ha elevato multe per un totale di circa 458 milioni di euro a 15 costruttori e all'associazione di rappresentanza: Stellantis dovrà pagare circa 75 milioni di euro, Volkswagen quasi 128, Renault - Nissan oltre 81

Apr 2, 2025 - 10:25
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Multe Ue, ecco quanto pagheranno Stellantis, Opel, Volkswagen, Ford, Renault e non solo

La Commissione Ue ha elevato multe per un totale di circa 458 milioni di euro a 15 case automobilistiche e all’associazione di rappresentanza. Quanto pagheranno Stellantis, Opel, Volkswagen, Ford, Renault e non solo. Tutti i dettagli

Chi pensava che il punto più basso tra la Commissione Ue e il mondo dell’automotive fosse stato toccato con le imposizioni sull’Euro 7 e la decisione di bandire i motori a scoppio dal Vecchio continente, dovrà ricredersi. Nelle ultime ore, infatti, Bruxelles ha elevato nei confronti di 15 Case e della stessa Acea, l’associazione che riunisce i costruttori attivi in Europa, multe per un totale di circa 458 milioni di euro.

COSA CONTESTA LA COMMISSIONE UE ALLE CASE AUTOMOBILISTICHE

L’accusa è di “aver partecipato a un cartello di lunga durata riguardante il riciclo dei veicoli fuori uso”. Più che una accusa una certezza, spiega Bruxelles, in quanto “Tutte hanno ammesso il loro coinvolgimento nel sodalizio e hanno accettato di risolvere il caso”. Solo la tedesca Mercedes-Benz non è stata multata, “poiché ha” collaborato rivelando “il cartello alla Commissione” e dando il via alle indagini ed è così rientrata “nell’ambito del programma di clemenza”.

A COSA SERVIVA IL CARTELLO IN EUROPA

Secondo le risultanze dell’indagine, per oltre 15 anni le Case e l’Acea avrebbero “stipulato accordi anticoncorrenziali e adottato pratiche concordate in relazione al riciclo dei veicoli fuori uso”. In particolare, è stato riscontrato che “le parti hanno collaborato” per non pagare gli autodemolitori. I partecipanti avrebbero concordato di “considerare il riciclo un’attività sufficientemente redditizia e, pertanto, di non remunerare gli autodemolitori per i loro servizi”.

Inoltre, secondo quanto scrivono dalla Commissione Ue le Case hanno condiviso informazioni commercialmente sensibili sui loro accordi individuali con gli stessi autodemolitori, “coordinando il loro comportamento” stabilendo congiuntamente di “non promuovere quanto di un Elv può essere riciclato, recuperato e riutilizzato e quanto materiale riciclato viene utilizzato nelle auto nuove”, impedendo così ai consumatori di valutare le opportune informazioni sul riciclo. L’indagine europea, coordinata con l’Antitrust britannico (che ha comminato multe per un totale di oltre 77 milioni di sterline), ritiene che il cartello sia stato facilitato dall’Acea tramite l’organizzazione di numerosi incontri e contatti tra i costruttori coinvolti.

LE CASE COLPITE

Nel dettaglio, le sanzioni contestano la condotta tenuta tra il 29 maggio 2002 e il 4 settembre 2017 da: Stellantis, che pagherà 74,94 milioni di euro, Mitsubishi alla quale è stata elevata una multa da 4,15 milioni, Ford sanzionata per 41,46 milioni, Bmw alle prese con una sanzione da 25,6 milioni, Honda che dovrà versare 5,04 milioni, Hyundai/Kia che dovranno corrispondere 11,95 milioni, Jaguar Land Rover per 1,64 milioni, Mazda 5 milioni (di cui 1,03 milioni cnngiuntamente con Ford), Renault-Nissan dovranno versare 81,46 milioni, Opel 24,53 milioni (di cui 13,66 milioni con l’ex proprietario GM, che a sua volta pagherà oltre 17 milioni). Suzuki dovrà all’Europa 5,47 milioni, Toyota invece 23,55 milioni, Volkswagen ben 127,7 milioni e Volvo 8,9 milioni (di cui 3,9 milioni con Ford e 4,42 milioni con Geely). Infine, l’Acea è stata sanzionata per 500 mila euro.

IL CONTEGGIO E GLI SCONTI

Nel determinare le ammende, la Commissione ha tenuto conto di vari elementi, tra cui il numero di autovetture interessate dalle condotte vietate, la natura delle violazioni, la portata geografica e la durata. E’ stato tenuto in considerazione anche del “minore coinvolgimento” di Honda, Mazda, Mitsubishi e Suzuki. Inoltre, è stata concessa una riduzione a Renault poiché le prove hanno dimostrato una sua esplicita richiesta di esenzione dall’accordo per non pubblicizzare l’uso di materiale riciclato nelle auto nuove. Mentre Stellantis (inclusa Opel), Mitsubishi e Ford hanno beneficiato di una riduzione della multa per la loro collaborazione con la Commissione. Tutte le sanzioni sono state ridotte del 10% dopo l’ammissione di colpevolezza.