Morto Papa Francesco: cosa succede ora in Vaticano dopo la morte di Bergoglio con la “sede vacante”

Morto Papa Francesco, cosa succede ora in Vaticano dopo la morte di Bergoglio: “sede vacante”, funerali, Conclave Papa Francesco è morto oggi, 21 aprile 2025, alle ore 7:35. Jorge Mario Bergoglio aveva 88 anni ed è deceduto a casa Santa Marta, in Vaticano, dove era in convalescenza dopo essere stato ricoverato dal 14 febbraio al […]

Apr 21, 2025 - 12:24
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Morto Papa Francesco: cosa succede ora in Vaticano dopo la morte di Bergoglio con la “sede vacante”

Morto Papa Francesco, cosa succede ora in Vaticano dopo la morte di Bergoglio: “sede vacante”, funerali, Conclave

Papa Francesco è morto oggi, 21 aprile 2025, alle ore 7:35. Jorge Mario Bergoglio aveva 88 anni ed è deceduto a casa Santa Marta, in Vaticano, dove era in convalescenza dopo essere stato ricoverato dal 14 febbraio al 23 marzo per via di una bronchite. Ma cosa succederà ora? Quando si svolgeranno i funerali? Cosa prevede la sede vacante in Vaticano? Quali tempi sono previsti per il Conclave?

I funerali di Papa Francesco
L’addio a Papa Francesco, non ancora fissato sul calendario, seguirà una serie di precise regole stabilite di recente proprio da Bergoglio, che per sua volontà sarà sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Nella seconda edizione dello “Ordo Exsequiarum Romani Pontificis”, approvata il 29 aprile 2024, il Pontefice ha infatti modificato il protocollo delle esequie, prevedendo funerali più sobri rispetto alla tradizione della Chiesa cattolica, che non prevedono più tre bare e nemmeno la sepoltura a San Pietro.

La prima novità riguarda la constatazione del decesso, che finora avveniva nella camera da letto del Pontefice. La riforma di Bergoglio prevede invece che quest’ultima avvenga nella cappella privata. In seguito, al corpo del Papa vengono fatte indossare semplici vesti liturgiche. Quindi il nuovo rituale prevede l’esposizione in una sola bara di legno, rivestita all’interno di zinco e non più su un catafalco dentro tre bare prima nella Cappella Sistina e poi a San Pietro come precedentemente ordinato.

Come ulteriore segno di sobrietà, al deceduto non sarà più concesso, sia nei documenti ufficiali che nel corso dei funerali, il solenne titolo di “Sommo Pontefice della Santa Chiesa Universale” ma si opterà per espressioni come “Vescovo di Roma” o “Successore di Pietro”. L’ultima novità riguarda invece il luogo di sepoltura, scelto proprio da Bergoglio. Se la maggior parte dei Pontefici sono infatti sepolti nelle Grotte Vaticane sotto la Basilica di San Pietro, Papa Francesco ha preferito invece la Basilica di Santa Maria Maggiore.

Lutto e Sede vacante
Il periodo di Sede Apostolica vacante è occupato in modo prevalente dalla preparazione, svolgimento e conclusione del Conclave durante il quale è eletto il nuovo Papa ed è affidata al cardinale camerlengo, Kevin Farrell. Durante questo periodo però, come prescritto dal Codice di Diritto Canonico, non è possibile modificare “nulla nel governo della Chiesa universale”, osservando “invece le leggi speciali emanate per tali circostanze”.
Il rituale in vigore prevede un lutto di nove giorni durante i quali la salma del Pontefice viene esposta ai fedeli e celebrati i solenni funerali durante la cosiddetta “Missa poetientialis”. Intanto vengono estratti a sorte i tre cardinali assistenti del Camerlengo, fra i presenti giunti a Roma per presenziare al Conclave: uno per ogni ordine (Vescovi, Presbiteri, Diaconi) per formare la congregazione.

Spetta poi al cardinal decano, Giovanni Battista Re, il compito di convocare a Roma i cardinali di tutto il mondo per le congregazioni generali che si svolgono ogni giorno durante la sede vacante e che precedono l’inizio del conclave. Secondo l’enciclopedia cattolica Cathopedia, in questo periodo il cardinal decano “indica i relatori, anche esterni al Sacro Collegio, che dovranno di giorno in giorno relazionare i porporati tracciando una fotografia della Chiesa in quel momento, e presiede nella Basilica di San Pietro la Messa di apertura del conclave (Missa pro eligendo Romano Pontifice)”.
Durante la sede vacante, inoltre, decadono dal loro incarico il segretario di Stato, Pietro Parolin, e tutti i prefetti delle Congregazioni Romane, i presidenti e i membri di tutti i dicasteri curiali.

Gli unici a restare in carica invece sono: il camerlengo Kevin Farrell, che dovrà sigillare l’appartamento pontificio, prendere possesso del Palazzo Apostolico, curare e amministrare, i beni e i diritti temporali della Santa Sede; il Penitenziere Maggiore, Angelo De Donatis; il Cardinale Vicario per la diocesi di Roma, Baldassare Reina; e il cardinale arciprete di San Pietro, Mauro Gambetti.

Conclave
Durante il periodo di Sede Apostolica vacante avviene l’elezione del nuovo Papa. L’organismo cui è demandato tale compito è il collegio dei cardinali. La “Universi Dominici Gregis” emanata da Giovanni Paolo II nel 1996 mantiene la norma stabilita da Papa Paolo VI secondo cui all’elezione non partecipano i cardinali che, il giorno in cui inizia la sede vacante, hanno già compiuto ottant’anni.

Il giorno fissato per l’inizio del conclave tutti i cardinali si riuniscono nella Basilica di San Pietro per celebrare la “Missa Pro eligendo Romano Pontifice”, presieduta dal cardinal decano. Quindi i porporati elettori si recano in processione alla Cappella Sistina, dove procederanno alla votazione a scrutinio segreto, senza possibilità di comunicare all’esterno. In caso di voto senza esito vengono bruciate le schede con un fumogeno di color nero (fumata nera). L’elezione del nuovo Papa sarà invece seguita da una fumata bianca e, come tradizione dal 2005, dal suono delle campane.