Misteri dal profondo, la recensione dell’action sci-fi (no spoiler)

Due dei migliori cecchini al mondo vengono selezionati per prendere parte a una pericolosa missione top secret. Levi Kane, ex membro dei marine e attuale contractor privato, è la scelta degli Stati Uniti; Drasa, un’agente segreta lituana spesso impiegata dal Cremlino, è la controparte del blocco russo. Il loro compito è quello di presidiare per […]

Mar 10, 2025 - 17:26
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Misteri dal profondo, la recensione dell’action sci-fi (no spoiler)
Misteri dal profondo

Due dei migliori cecchini al mondo vengono selezionati per prendere parte a una pericolosa missione top secret. Levi Kane, ex membro dei marine e attuale contractor privato, è la scelta degli Stati Uniti; Drasa, un’agente segreta lituana spesso impiegata dal Cremlino, è la controparte del blocco russo. Il loro compito è quello di presidiare per un anno le torri, rispettivamente quella occidentale e quella orientale, che si affacciano su una valle avvolta dalla nebbia, larga diversi chilometri e forse altrettanto profonda.

In Misteri dal profondo sanno che dovranno sventare la minaccia che proviene proprio dall’abisso, che si materializza in delle creature umanoidi che tentano di scalare il vertiginoso crepaccio. Oltre ai loro fucili di precisione, sono aiutati da mine e altre diavolerie tecnologiche date loro dalle superpotenze, ma ben presto cominciano a sentire la solitudine e cominciano a comunicare a distanza tramite binocoli e cartelli. Quando decidono di disobbedire alle rigide regole e organizzano un incontro, la situazione prende una piega imprevista.

Misteri dal profondo, recensione: cosa si nasconde negli abissi

Quante potenzialità sprecate in Misteri dal profondo, nuova esclusiva del catalogo AppleTv+ che spreca l’affascinante premessa di partenza dando vita a un giocattolone che si dà inutilmente arie da blockbuster. La prima ora si dilunga eccessivamente nell’insinuare lo scontato legame romantico tra i due protagonisti, mentre la seconda non sfrutta appieno alcune pur suggestive soluzioni visive, con le ambientazioni spettrali del “mondo di sotto” che non possono contare su un background altrettanto tormentato e affascinante.

Esperimenti segreti, governi pronti a tutto e in mezzo loro, due pedine sacrificabili: la sceneggiatura non brilla per originalità e il citato sviluppo sentimentale non è altro che l’ennesima forzatura, atta a cogliere lo star power di Miles Teller e Anya Taylor-Joy, con la malcapitata Sigourney Weaver quale anonima villain.

Mostri e uomini

L’anima horror resta soltanto in superficie e non si addentra con la giusta cupezza nel tragico evento avvenuto molti decenni prima, che ha mutato flora, fauna e non solo in qualcosa di bestiale e spaventoso. Rimane così un design a tratti affascinante, che si perde nella gratuità di effetti speciali appena discreti e in un’anima action che prende progressivamente il sopravvento, con sequenze via via sempre più smaccatamente spettacolari, anche quando non strettamente necessario.

Un intrattenimento forzato, che non raggiunge le giuste vette del cinema di genere, soggiogate da un approccio commerciale non nuovo allo stile del regista Scott Derrickson – che in carriera ha comunque fatto di meglio, a cominciare dal suo Doctor Strange (2016). Ecco così che echi ipoteticamente più raffinati, da Annihilation (2018) a – iperbolicamente parlando – Stalker (1979) restano soltanto sulla carta, in favore di un meltin’pot che non fa mai effettivamente paura e che si trascina esclusivamente in quell’anima ludica, tanto disimpegnata quanto dimenticabile.

Conclusioni finali

Lui, lei e…una gola infernale? Il terzo incomodo in Misteri dal profondo è proprio quella valle dimenticata da Dio, luogo dove dimorano creature mostruose e che i governi del blocco est e quello ovest hanno deciso di controllare tramite due torri costruite ai relativi versanti. Se già così la storia appare a dir poco improbabile, aggiungeteci il coinvolgimento romantico tra i due protagonisti interpretati dai lanciatissimi Miles Terrer e Anya Taylor-Joy e la frittata è bella che servita.

Su una sceneggiatura fin troppo inverosimile e inconcludente, anche se contestualizzata al relativo filone, il film carbura sin troppo lentamente nella prima metà, sprecando poi alcune suggestive scelte di design e d’ambientazione quando il racconto si sposta nell’ambientazione orrorifica, per via di un approccio action gratuito e rocambolesco che culmina in un finale svogliatamente pirotecnico.