“Mi sento schiavo del tennis”. Alcaraz fa discutere, Djokovic replica: “Porta via anni di vita”
Negli ultimi giorni si è parlato lungamente del documentario su Carlos Alcaraz trasmesso da Netflix, generando anche delle interessanti riflessioni durante le ultime puntate di Tennismania, trasmissione del canale YouTube di OA Sport. A catturare l’attenzione sono stati diversi passaggi della serie, ma sembra avere atto parecchio scalpore il passaggio in cui il fuoriclasse spagnolo […]

Negli ultimi giorni si è parlato lungamente del documentario su Carlos Alcaraz trasmesso da Netflix, generando anche delle interessanti riflessioni durante le ultime puntate di Tennismania, trasmissione del canale YouTube di OA Sport. A catturare l’attenzione sono stati diversi passaggi della serie, ma sembra avere atto parecchio scalpore il passaggio in cui il fuoriclasse spagnolo afferma di sentirsi schiavo del tennis.
Il vincitore di quattro Slam si è soffermato sulla dedizione richiesta da questo sport e le sue parole hanno inevitabilmente catturato l’attenzione del grande pubblico. È stato chiesto un parere anche al serbo Novak Djokovic, ex numero 1 del mondo e capace di imporsi in ben ventiquattro Slam nel corso della sua infinita carriera. Il 37enne ne ha parlato durante la conferenza stampa che precede il suo esordio al Masters 1000 di Madrid, dove è atteso dal nostro Matteo Arnaldi al secondo turno.
Il fenomenale balcanico si è espresso senza troppi giri di parole: “Capisco che sia una parola forte, ma comprendo cosa intende. Il tennis è uno sport individuale e richiede il 100% delle tue energie fisiche, mentali ed emotive. È molto più che colpire una palla. Ti porta via anni della tua vita, ma alla fine è una tua scelta. Sappiamo che ci sono persone in situazioni molto più dure, quindi non voglio sembrare arrogante. Siamo fortunati a fare ciò che amiamo“.
Il ribattezzato Nole ha poi proseguito: “Certo, non è facile. Una delle difficoltà maggiori è la durata della stagione, la più lunga di tutti gli sport globali: inizia a gennaio e finisce quasi a dicembre. Con i Masters 1000 che durano due settimane, ormai abbiamo quasi 12 Slam all’anno. Può essere stancante e logorante, ma ci sono anche tante gratificazioni. È giusto riconoscere entrambe le facce. Capisco quello che ha detto Carlos, anche se forse ha scelto un termine un po’ duro“.