Mi occupo di cure palliative da vent’anni e vedo molta confusione sul fine vita
di Silvia Manca, ed è evidente, la volontà politica di entrare seriamente nel merito di argomenti fondamentali per ogni essere umano come la morte e il morire. Mi occupo da ormai vent’anni di Cure Palliative e sento attorno a me un crescendo di confusione che temo possa divenire autentico caos quando finalmente si cominceranno ad […] L'articolo Mi occupo di cure palliative da vent’anni e vedo molta confusione sul fine vita proviene da Il Fatto Quotidiano.

di Silvia
Manca, ed è evidente, la volontà politica di entrare seriamente nel merito di argomenti fondamentali per ogni essere umano come la morte e il morire. Mi occupo da ormai vent’anni di Cure Palliative e sento attorno a me un crescendo di confusione che temo possa divenire autentico caos quando finalmente si cominceranno ad affrontare temi delicatissimi come il Suicidio Medicalmente Assistito o l’Eutanasia.
Sento parlare governanti che hanno una ben strana concezione della vita… sono disposti alle più feroci battaglie per “salvare” vite che ancora non esistono ma poi hanno ben poca considerazione delle vite già esistenti, siano esse quelle dei poveri, dei migranti, dei carcerati, degli ultimi o delle persone malate. Mi auguro con tutto cuore che non stia a questi legislatori sciatti, semplicisti e retrivi occuparsi di Fine Vita ma al contempo è un’urgenza occuparsene perché le persone meritano di disporre di adeguate misure per scegliere dell’unica cosa che davvero posseggono, ossia la loro vita declinata soprattutto nel suo Senso. Del resto, che prima o poi la morte riguarderà ciascuno, è l’unica vera certezza che si ha nascendo ed è importante ricominciare a parlarne soprattutto in questo presente che sempre più relega l’argomento a tabù o a spettacolo.
Vorrei invitare i meravigliosi giornalisti del Fatto ad approfondire l’argomento con i suoi Lettori che sono da sempre tra i più informati in circolazione così da cominciare un vero e proprio movimento culturale basato sulla consapevolezza dei propri diritti in tema di informazione, volontà e disposizioni.
C’è in Italia una più che discreta Legge del 2017 a cui credo non sia stato dato il giusto risalto, visto che sono ancora così pochi i cittadini che conoscono e utilizzano i diritti che essa sancisce ed è la 219. Spero che parleremo presto del diritto all’autodeterminazione declinato anche nel suicidio assistito ma intanto cominciamo ad utilizzare i diritti che già abbiamo e che sembrano rivoluzionari rispetto a quelle che troppo spesso sono ancora le prassi.
Sono 5 i diritti sanciti dalla 219 del 2017:
1 – Consenso informato. Ricorda alle persone che sono le uniche in diritto di detenere le informazioni inerenti la loro salute, a decidere se e con chi condividere queste informazioni o a chi delegarle se non si sentono di gestirle; parla di consenso e rifiuto ma anche di revoca e di diritto a essere informati in modo comprensibile e sensibile. Stabilisce una volta per tutte che il tempo di relazione è tempo di Cura.
2 – Terapia del dolore, divieto di ostinazione irragionevole delle cure e dignità nel fine vita. Ribadisce il diritto di ciascuno di accedere alle Cure Palliative (Legge 38/2010) sottolineando che le persone non devono soffrire ma essere aiutate in modo competente nelle scelte di fine vita compresa l’eventuale Sedazione Palliativa Profonda Continua.
3 – Minori e incapaci. Garantisce anche alle persone più fragili e talvolta inascoltate il coinvolgimento nelle scelte che le riguardano in misura specificamente tarata sulle singole capacità di scelta.
4 – DAT. Esplicita tutto ciò che riguarda le disposizioni di trattamento sottolineando come esse parlino al posto della persona che non può più farlo per sé e che sono e restano rinnovabili, modificabili e revocabili in qualunque momento anche attraverso semplice dichiarazione verbale.
5 – Pianificazione Condivisa delle Cure. In caso di patologia cronica invalidante ad evoluzione inarrestabile, il paziente insieme all’equipe curante può pianificare in modo progressivo e contestualizzato gli atti e le cure migliori a garantire la sua qualità di vita secondo i suoi valori e le sue volontà contando su formazione, assistenza e sensibilità di chi lo accompagnerà durante l’intero percorso di malattia, qualunque sia la sua evoluzione.
Solo una popolazione consapevole e informata può scegliere per il suo bene secondo i suoi valori. Questo vale in ogni campo a partire proprio dalla Medicina. Ridiamo valore alla parola dignità.
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