Metrobus, riaffiora la storia. Ritrovati magazzini dell’800 nel cantiere in via Sicilia

L’archeologo Giorgio Postrioti della Soprintendenza: "Sono strutture relative a depositi di stoccaggio merci della stazione. I lavori? Per adesso non si vede la necessità di fermarli".

Mar 4, 2025 - 09:05
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Metrobus, riaffiora la storia. Ritrovati magazzini dell’800 nel cantiere in via Sicilia

La storia perugina riaffiora dal cantiere di via Sicilia dove sono in corso gli interventi per il metrobus. Le strutture rinvenute venerdì durante i lavori "sono relative a magazzini, a depositi di stoccaggio merci della stazione utilizzati tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento": è quanto spiega l’archeologo Giorgio Postrioti della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, che con l’architetto Vanessa Squadroni è responsabile del cantiere per conto della Soprintendenza. Sono questi i risultati del sopralluogo effettuato subito dopo il ritrovamento. "Stiamo rilevando e definendo queste strutture – prosegue –, le stiamo via via riscoprendo perché non se ne aveva diretta conoscenza". Di certo, puntualizza, "non sono strutture archeologiche a tutti gli effetti, nel senso che non sono antichissime". In collaborazione con il Comune sono state condotte indagini sulla cartografia storica che hanno permesso di individuarle come "strutture relative a magazzini e depositi di stoccaggio merci della stazione tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Non risultano già più nella cartografia a partire dagli anni Trenta, quindi hanno avuto vita breve, di alcuni decenni a cavallo tra due secoli".

I lavori per il metrobus vanno avanti. "Al momento – dice l’archeologo – non si vede la necessità di fermarli, stiamo definendo questi ritrovamenti per capire la planimetria e sovrapporli con il progetto in corso così da cercare di armonizzarli". Insomma, verranno tutelati e messi in risalto?. "Vediamo quali sono le possibili interferenze e soluzioni – spiega il funzionario della Soprintendenza – si tratta di valutazioni che vengono fatte in corso, via via che riscopriamo queste strutture".

Sofia Coletti