Meteo, diffidate dei tepori, è “tardivo Inverno”, nevicate a sorpresa
Le TEMPERATURE registrate negli ultimi mesi in ITALIA hanno evidenziato una lieve ANOMALIA rispetto alle medie di riferimento. In particolare, i valori termici di questo INVERNO si sono mantenuti spesso su livelli più elevati rispetto a quelli attesi. All’inizio della stagione, DICEMBRE e GENNAIO hanno messo in luce un quadro climatico complessivamente superiore alle normali […] Meteo, diffidate dei tepori, è “tardivo Inverno”, nevicate a sorpresa

Le TEMPERATURE registrate negli ultimi mesi in ITALIA hanno evidenziato una lieve ANOMALIA rispetto alle medie di riferimento. In particolare, i valori termici di questo INVERNO si sono mantenuti spesso su livelli più elevati rispetto a quelli attesi.
All’inizio della stagione, DICEMBRE e GENNAIO hanno messo in luce un quadro climatico complessivamente superiore alle normali condizioni di CLIMA invernale, soprattutto al NORD ITALIA, dove la sensazione di freddo moderato si è percepita meno del previsto. Tuttavia, FEBBRAIO si è dimostrato meno distante dalla media, anche perché statisticamente questo mese tende a mostrare un incremento termico fisiologico in confronto ai precedenti. Ecco perché la DISCREPANZA termica si è lievemente ridotta, pur confermando ancora una prevalenza di valori sopra la norma in molte aree. Nel resto della Penisola, con particolare riferimento alle zone centrali e meridionali, alcuni giorni hanno fatto ipotizzare un avvicinamento precoce della PRIMAVERA, grazie a valori di molti gradi Celsius più elevati della norma.
A questo punto, molte persone pensano che l’INVERNO stia gradualmente cedendo il passo a una stagione più mite. In effetti, la crescente radiazione solare in ITALIA favorisce la comparsa di fenomeni atmosferici che tipicamente introducono il periodo primaverile, come i temporali anticipati e di forte intensità che si sono già osservati persino in VALPADANA, circostanza piuttosto insolita per il mese di FEBBRAIO.
La tendenza meteo verso un continuo riscaldamento è plausibile, ma parlare di conclusione definitiva dell’INVERNO potrebbe risultare prematuro. Il VORTICE POLARE ha mostrato segnali di indebolimento negli ultimi tempi, e ciò favorisce scambi secondo i meridiani capaci di spingere masse d’aria più fredde a latitudini altrimenti meno esposte. Inoltre, il forte RISCALDAMENTO della Stratosfera può alterare gli assetti circolatori e condurre a nuove ondate di freddo in zone solitamente più temperate di EUROPA.
Dal punto di vista meteo, l’inizio della PRIMAVERA meteorologica si colloca ufficialmente al 1° MARZO, ma ciò non implica l’immediato arrivo di condizioni stabili e piacevoli su tutto il territorio di ITALIA. Lo stesso MARZO può riservare sorprese, con possibili repentini rovesci di aria instabile in grado di portare precipitazioni e un calo delle TEMPERATURE persino al CENTRO e al SUD.
Questa imprevedibilità caratterizza in modo naturale la transizione tra INVERNO e PRIMAVERA, fasi in cui i contrasti termici possono generare precipitazioni intense e addirittura temporali più o meno forti. È vero che l’aumento graduale dell’energia solare accelera la percezione di una nuova stagione alle porte, ma parlare di stabilità assoluta sarebbe eccessivo. Infatti, la tanto agognata BELLA STAGIONE non coincide sempre con l’inizio di MARZO e i residui di aria fredda possono ancora influenzare il clima di molte regioni di ITALIA per un periodo variabile.
Per altro, MARZO è un mese che ha visto numerose nevicate in passato, ed in questa fase dove l’EUROPA orientale è sotto attacco di aria gelida, l‘ITALIA non è di certo nei TROPICI per essere esente da repentini cambiamenti meteo, e persino NEVE in pianura. Insomma, la PRIMAVERA del BEL TEMPO è lontana.
L’analisi meteo attuale suggerisce dunque uno scenario di transizione. Da un lato si avverte un complessivo innalzamento delle TEMPERATURE, dall’altro permane la possibilità di situazioni più rigide nei prossimi giorni.
L’oscillazione di questi valori termici è strettamente legata alle dinamiche atmosferiche che coinvolgono l’emisfero settentrionale e, più in dettaglio, la circolazione stratosferica. L’osservazione di questi fattori riveste un ruolo importante nello studio del CLIMA, perché consente di interpretare in modo più consapevole le variazioni che caratterizzano le fasi di passaggio stagionale.
Quindi, solo con un costante monitoraggio meteo e una visione scientifica ampia (non umorale, quindi) si potrà comprendere quando la PRIMAVERA diventerà realmente dominante, affermandosi definitivamente al posto di un INVERNO che, almeno nelle statistiche, inizia a mostrare segnali di ritiro ma non ha ancora concluso ogni possibilità di farsi sentire.
Meteo, diffidate dei tepori, è “tardivo Inverno”, nevicate a sorpresa