Aprile si conferma mese protagonista della scena
meteo italiana, segnato da un andamento spiccatamente
instabile che continua a dominare gran parte del nostro territorio. I repentini sbalzi tra giornate miti e assolate e improvvisi ritorni di condizioni più fredde e
piovose mostrano quanto questo periodo di transizione sia soggetto a
contrasti meteorologici intensi. Mediterraneo terra di contrasti L’attuale situazione atmosferica riflette una vera e propria lotta tra
aria fredda di origine artica e
correnti umide sud-occidentali, con il bacino del
Mar Mediterraneo che funge da arena principale di questo confronto. Il risultato? Frequenti
temporali, alternanza di
sole e piogge, e temperature in continuo mutamento, il tutto condito da una sensazione generale di
incertezza meteo. Anche quando un
anticiclone riesce brevemente a farsi strada, come accaduto recentemente su parte del
Centro Italia e del
Sud Italia, la sua influenza è presto smorzata da nuove ondate di
maltempo. In queste aree si sono registrati picchi termici
superiori ai 26°C, valori piuttosto elevati per il periodo, ma di breve durata. Il flusso perturbato atlantico non molla L’
Atlantico resta il grande protagonista di questa fase, con un flusso di
perturbazioni che continua a investire in pieno l’
Europa occidentale e l’
area alpina, colpendo poi anche il
Nord Italia e successivamente il
Centro e parte del
Sud Italia. Questo tipo di configurazione comporta un continuo alternarsi di
rovesci,
temporali e, in alcuni casi,
grandinate, specialmente nelle ore pomeridiane. Secondo le proiezioni dei modelli meteorologici internazionali come
GFS e
ECMWF, la tendenza a ricevere nuove
perturbazioni oceaniche resterà viva almeno fino al weekend di
Pasqua, con probabili conseguenze dirette sul
meteo di tutto il Paese. Festività pasquali tra incertezze e speranze La previsione per la settimana che precede
Pasqua e Pasquetta è ancora in bilico. Un primo scenario prospetta l’arrivo di una nuova
depressione atlantica tra
Sabato 19 e
Domenica 20 Aprile, con effetti marcati su
Piemonte,
Lombardia,
Emilia-Romagna e
Toscana, dove le
piogge potrebbero compromettere le attività all’aperto. L’alternativa, meno probabile al momento, vede una
rimonta dell’Anticiclone Africano, che porterebbe una parentesi di tempo più
stabile e
mite, soprattutto su
Sud Italia e
Isole Maggiori. Tuttavia, anche in questo caso la
fragilità delle strutture anticicloniche primaverili non garantisce una tenuta duratura, lasciando spazio a possibili ritorni di
instabilità. Il ponte del Primo Maggio Archiviato il periodo pasquale, l’attenzione si sposta sul
ponte del Primo Maggio, che secondo le attuali proiezioni
meteo potrebbe risentire ancora della spiccata
variabilità atmosferica. Le infiltrazioni atlantiche potrebbero dare luogo a
temporali diffusi,
grandinate e un nuovo abbassamento delle
temperature, soprattutto sul
Nord Italia e sulle zone interne del
Centro Italia. Un nuovo tentativo dell’
Anticiclone Africano di espandersi potrebbe materializzarsi verso fine mese, portando con sé
aria calda sahariana e un aumento delle temperature fino a
27°C nelle aree tirreniche e nel
Sud Italia. Ma anche questa ondata calda potrebbe essere rapidamente interrotta da nuove incursioni fresche dall’
Atlantico. Queste continue oscillazioni termiche non sono solo un tratto distintivo della stagione primaverile, ma rappresentano un serio rischio per il comparto agricolo e la salute. Le
minime notturne possono crollare fino a
5°C nelle aree interne, mentre le
massime faticano a superare i
15°C durante le fasi dominate da aria fredda nordica. Al contrario, nei momenti più stabili, il termometro può sfiorare e superare i
27°C in pianura e lontano dalla costa. Le
colture in fase di fioritura rischiano danni importanti in caso di gelate tardive, mentre le persone più sensibili subiscono disagi fisici dovuti agli
sbalzi meteo, che accentuano i disturbi stagionali.
Meteo: Atlantico spalancato, treno di perturbazioni punta l’Italia