Meteo: Atlantico spalancato, treno di perturbazioni punta l’Italia

Aprile si conferma mese protagonista della scena meteo italiana, segnato da un andamento spiccatamente instabile che continua a dominare gran parte del nostro territorio. I repentini sbalzi tra giornate miti e assolate e improvvisi ritorni di condizioni più fredde e piovose mostrano quanto questo periodo di transizione sia soggetto a contrasti meteorologici intensi.   Mediterraneo […] Meteo: Atlantico spalancato, treno di perturbazioni punta l’Italia

Apr 16, 2025 - 15:26
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Meteo: Atlantico spalancato, treno di perturbazioni punta l’Italia
Aprile si conferma mese protagonista della scena meteo italiana, segnato da un andamento spiccatamente instabile che continua a dominare gran parte del nostro territorio. I repentini sbalzi tra giornate miti e assolate e improvvisi ritorni di condizioni più fredde e piovose mostrano quanto questo periodo di transizione sia soggetto a contrasti meteorologici intensi. Mediterraneo terra di contrasti L’attuale situazione atmosferica riflette una vera e propria lotta tra aria fredda di origine artica e correnti umide sud-occidentali, con il bacino del Mar Mediterraneo che funge da arena principale di questo confronto. Il risultato? Frequenti temporali, alternanza di sole e piogge, e temperature in continuo mutamento, il tutto condito da una sensazione generale di incertezza meteo. Anche quando un anticiclone riesce brevemente a farsi strada, come accaduto recentemente su parte del Centro Italia e del Sud Italia, la sua influenza è presto smorzata da nuove ondate di maltempo. In queste aree si sono registrati picchi termici superiori ai 26°C, valori piuttosto elevati per il periodo, ma di breve durata. Il flusso perturbato atlantico non molla L’Atlantico resta il grande protagonista di questa fase, con un flusso di perturbazioni che continua a investire in pieno l’Europa occidentale e l’area alpina, colpendo poi anche il Nord Italia e successivamente il Centro e parte del Sud Italia. Questo tipo di configurazione comporta un continuo alternarsi di rovesci, temporali e, in alcuni casi, grandinate, specialmente nelle ore pomeridiane. Secondo le proiezioni dei modelli meteorologici internazionali come GFS e ECMWF, la tendenza a ricevere nuove perturbazioni oceaniche resterà viva almeno fino al weekend di Pasqua, con probabili conseguenze dirette sul meteo di tutto il Paese. Festività pasquali tra incertezze e speranze La previsione per la settimana che precede Pasqua e Pasquetta è ancora in bilico. Un primo scenario prospetta l’arrivo di una nuova depressione atlantica tra Sabato 19 e Domenica 20 Aprile, con effetti marcati su Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, dove le piogge potrebbero compromettere le attività all’aperto. L’alternativa, meno probabile al momento, vede una rimonta dell’Anticiclone Africano, che porterebbe una parentesi di tempo più stabile e mite, soprattutto su Sud Italia e Isole Maggiori. Tuttavia, anche in questo caso la fragilità delle strutture anticicloniche primaverili non garantisce una tenuta duratura, lasciando spazio a possibili ritorni di instabilità. Il ponte del Primo Maggio Archiviato il periodo pasquale, l’attenzione si sposta sul ponte del Primo Maggio, che secondo le attuali proiezioni meteo potrebbe risentire ancora della spiccata variabilità atmosferica. Le infiltrazioni atlantiche potrebbero dare luogo a temporali diffusi, grandinate e un nuovo abbassamento delle temperature, soprattutto sul Nord Italia e sulle zone interne del Centro Italia. Un nuovo tentativo dell’Anticiclone Africano di espandersi potrebbe materializzarsi verso fine mese, portando con sé aria calda sahariana e un aumento delle temperature fino a 27°C nelle aree tirreniche e nel Sud Italia. Ma anche questa ondata calda potrebbe essere rapidamente interrotta da nuove incursioni fresche dall’Atlantico. Queste continue oscillazioni termiche non sono solo un tratto distintivo della stagione primaverile, ma rappresentano un serio rischio per il comparto agricolo e la salute. Le minime notturne possono crollare fino a 5°C nelle aree interne, mentre le massime faticano a superare i 15°C durante le fasi dominate da aria fredda nordica. Al contrario, nei momenti più stabili, il termometro può sfiorare e superare i 27°C in pianura e lontano dalla costa. Le colture in fase di fioritura rischiano danni importanti in caso di gelate tardive, mentre le persone più sensibili subiscono disagi fisici dovuti agli sbalzi meteo, che accentuano i disturbi stagionali.

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