McLaren teme il recupero Ferrari: è poco il margine tecnico
McLaren non dimentica la Ferrari, sebbene in F1 ha impressionato in questo avvio di stagione. In regime di continuità regolamentare era uno scenario alquanto verosimile, guardando a come si era conclusa la passata campagna con il trionfo della scuderia britannica avvisando il mondiale costruttori. Per fortuna della concorrenza, nel team di Woking c’è stata qualche […]

McLaren non dimentica la Ferrari, sebbene in F1 ha impressionato in questo avvio di stagione. In regime di continuità regolamentare era uno scenario alquanto verosimile, guardando a come si era conclusa la passata campagna con il trionfo della scuderia britannica avvisando il mondiale costruttori. Per fortuna della concorrenza, nel team di Woking c’è stata qualche piccola défaillance.
Parliamo del secondo posto gettato alle ortiche da Oscar Piastri e della Sprint Race in Cina, mini gara in cui Lando Norris è andato un po’ in confusione. Insomma la MCL39 aveva le carte in regola per essere a punteggio pieno. Ciononostante ha preso il comando delle operazioni sia nella classifica piloti che in quella costruttori.
Realismo e rispetto per la concorrenza
Specie per ciò che riguarda il campionato riservato ai piloti, il team diretto da Andrea Stella è consapevole che molte delle chance di successo finale sono riposte in questo avvio di stagione. Lo scorso anno, Max Verstappen, capitalizzando ogni occasione con la sua RB20, riuscì a contenere la rincorsa di Lando, nonostante la sua vettura non fosse più la monoposto di riferimento.
Nonostante il lusinghiero inizio di stagione, almeno a parole, sia Zak Brown che Andrea Stella temono il recupero del Cavallino Rampante. Secondo l’ingegnere di Orvieto, il margine della MCL39 sulla concorrenza è minimo, nell’ordine di uno/due decimi. Il manager italiano ha spiegato che la storica scuderia inglese non pensa che saranno in grado di dominare la massima categoria nel 2025.
Al medesimo tempo, però, ripone molte speranze nel piano di sviluppo della monoposto. In particolare, si teme che la concorrenza, specie quella della storia Scuderia Ferrari, per una serie di ragioni non abbia mostrato tutto il proprio potenziale. Pertanto, cullarsi sugli allori dopo appena due gare di un campionato lunghissimo non è contemplato.
C’è ancora potenziale da estrarre nella MCL39?
Negli ultimi due anni, il team campione del mondo in carica è riuscito a estrarre enorme potenziale dai sui progetti tecnici. Basti pensare all’inizio della stagione 2023, anno in cui le monoposto color papaya occupavano desolatamente il centro dello schieramento. Dal Gran Premio d’Austria ci furono i primi timidi segnali di crescita. Mentre nella scorsa campagna, il team di Woking iniziò la stagione con il piede giusto.
Da Imola in poi, si ebbe la netta sensazione che le monoposto numero 4 e 81 fossero sensibilmente superiori alla concorrenza. La capacità di reazione e sviluppo della scuderia inglese preoccupa la concorrenza. Se la MCL39 dovesse dimostrare di avere i medesimi margini di crescita della MCL38, ecco che sarebbe un grosso problema, per gli avversari, specie per la Ferrari che nutre obiettivi iridati.
Partendo dal presupposto che la vettura di F1 2025 rappresenta un’estrema evoluzione dell’auto della passata stagione, sarà necessario capire se esiste effettivamente ulteriore prestazione da estrarre dal bolide papaya. Viceversa, si potrebbe assistere al plafonamento tecnico della RB20, capace di spadroneggiare nelle prime cinque gare del 2024 per poi lasciare il testimone della supremazia proprio alle vetture del team inglese.
Triple header è un’occasione da non sprecare
Sulla carta, in Giappone la MCL39 troverà il suo habitat ideale. Già nella 2025, Norris concluse alle spalle di Verstappen, anche se ben distante dal campione del mondo olandese. L’obiettivo non dichiarato della McLaren è quello di sfruttare l’attuale superiorità per infliggere un primo KO alla concorrenza nelle prossime 3 gare, in cui i team attardati porteranno novità ma saranno obbligati a farle funzionare rapidamente.
Certo… il mondiale è lunghissimo, ma la rivoluzione regolamentare del 2026 è alle porte e solo chi avrà qualche chance di successo svilupperà il progetto tecnico 2025 dopo la pausa estiva. La discontinuità regolamentare obbliga tutti i team a riorganizzare l’allocazione dei propri effettivi, tra chi seguirà il mondiale in corso e coloro che si spenderanno sul prossima. Una ripartizione certamente influenzata dalle chance iridate delle squadre.
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Immagini: McLaren – Scuderia Ferrari – F1Tv