Ma Antonio Conte resterà a Napoli? Cosa dicono le voci su De Bruyne e il rientro di De Laurentiis dalle Maldive
Dubbi, pensieri, concentrazione massima al presente ma anche uno sguardo al futuro. Il tema è questo: cosa farà Antonio Conte? Perché il Napoli è a tanto così da uno scudetto che avrebbe un valore enorme soprattutto per come è arrivato: gli investimenti ci sono stati, sì, ma tra l’estate e l’inverno sono andati via anche […] L'articolo Ma Antonio Conte resterà a Napoli? Cosa dicono le voci su De Bruyne e il rientro di De Laurentiis dalle Maldive proviene da Il Fatto Quotidiano.

Dubbi, pensieri, concentrazione massima al presente ma anche uno sguardo al futuro. Il tema è questo: cosa farà Antonio Conte? Perché il Napoli è a tanto così da uno scudetto che avrebbe un valore enorme soprattutto per come è arrivato: gli investimenti ci sono stati, sì, ma tra l’estate e l’inverno sono andati via anche i due giocatori più importanti, cioè Osimhen e Kvaratskhelia (su cui era stato posto il veto). E soprattutto non si parlava di vincere il titolo, per quanto si sognasse: troppo indietro il Napoli rispetto alle altre. Per lo meno questo era il pensiero di inizio stagione. E invece la classifica parla chiaro. A differenza di Conte, che chiaro lo è eccome e da sempre, ma che di futuro, al momento, proprio non vuole parlare. Ed è un segnale da interpretare.
Andrà via al 100%? No, non c’è certezza. Ma non c’è nemmeno la certezza che dovrebbe arrivare da un contratto triennale o soprattutto, vien da dire, dalla vittoria di un titolo. L’allenatore vuole garanzie. E le vuole di quelle belle importanti: chiede che i big non vengano ceduti, che arrivino dei giocatori in grado di alzare il livello rispetto a chi già c’è (e le voci su De Bruyne vanno in quella direzione) o che permettano di recuperare il livello di chi è andato via (vedi appunto Kvaratskhelia). Insomma, chiede una crescita costante, che ha subìto una forte accelerata grazie alla vittoria di questo scudetto. Che è potenziale, al momento, ma che comunque non sporta il giudizio più che positivo della stagione. La vittoria anzi riaccende ambizioni ma potenzialmente anche tensioni. Di quelle positive, sia chiaro. Ma pur sempre di tensioni si parla.
Che Conte sia stato da sempre un allenatore esigente, è chiaro e noto. Lo si era percepito già nelle sue precedenti esperienze e si è avuta la conferma anche nella scorsa estate, quando in conferenza stampa non ha esitato a sollecitare la società in merito agli interventi da fare. Ma come la vede De Laurentiis? Il presidente è rientrato da un viaggio alle Maldive: voleva essere assolutamente in Italia per assistere alla partita dell’11 maggio contro il Genoa. In agenda ha anche degli appuntamenti: incontrerà sì l’allenatore, per un saluto e un breve confronto, ma all’ordine del giorno ci sono invece una serie di discorsi con le autorità locali per parlare dello stadio o del rinnovamento del centro sportivo.
Quello lungo, di confronto con Conte, sarà fra qualche settimana. A campionato finito o a verdetto raggiunto. I toni? Non saranno accesi: il rapporto con la famiglia De Laurentiis è buono, e l’allenatore, con la sua famiglia, a Napoli vive benissimo. Ma il lavoro è il lavoro, e le garanzie devono portare alla convinzione che proseguire insieme sia la scelta giusta. È solo questione di tempo, quindi. Nient’altro. E di garanzie, ça va sans dire.
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