Kering, colosso francese del lusso, ha messo in vendita il palazzo di via Monte Napoleone 8, acquistato appena un anno fa dal fondo Blackstone per 1,3 miliardi di euro. L’investimento di Kering in via Monte Napoleone ha contribuito a farla diventare la strada dello shopping immobiliare più cara del mondo per l’acquisto di spazi retail (ma, di conseguenza, negli ultimi due anni, il costo degli affitti di negozi è cresciuto del 30%).
Il piano B di Kering su Monte Napoleone
ll palazzo milanese ospita negozi celebri come Prada, Yves Saint Laurent Le Coultre e la famosa pasticceria Cova. Kering sarebbe in trattativa per rinegoziare alcuni contratti d’affitto con gli inquilini di marchi, che non fanno parte del portafoglio del gruppo ma che appartengono ai concorrenti come la francese Lvmh.
Per evitare la vendita, Pinault potrebbe anche decidere di portare i suoi brand all’interno dell’edifici. In questo caso, la pasticceria Cova dovrebbe spostarsi, mentre al suo posto potrebbe essere inaugurato un negozio Gucci, attualmente in affitto in un altro immobile di via Monte Napoleone.
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Non solo via Monte Napoleone: Kering e le dismissione di immobili a Parigi
La vendita dell’immobile di via Monte Napoleone rientra in un più ampio progetto di riorganizzazione del patrimonio immobiliare di Kering, che nelle ultime settimane ha già ceduto il 60% di tre palazzi di lusso a Parigi, incassando 837 milioni di euro dal fondo Ardian. Il gruppo della famiglia Pinault sta ora valutando operazioni simili a quello di Monte Napoleone Milano e New York, puntando a liberare risorse in un periodo di difficoltà per il settore del lusso.
L’edificio di Via Monte Napoleone, con i suoi 11.800 metri quadrati, di cui oltre 5.000 dedicati all’alta moda, è una delle proprietà più esclusive della città. Tra i marchi già presenti nella via figurano Prada, l’orologeria Le Coultre, la storica pasticceria Cova e Yves Saint Laurent. Tuttavia,
Le azioni di Kering in Borsa
L’accelerazione delle cessioni immobiliari è legata anche alle difficoltà che il settore del lusso sta attraversando. Kering ha subito un crollo del 48% della sua capitalizzazione in Borsa negli ultimi dodici mesi, mentre diverse banche d’affari hanno rivisto al ribasso le loro valutazioni sull’azienda. La crisi ha colpito anche altri big del settore, come LVMH e Zegna.
La crisi del lusso pesa sulle strategie del lusso
In questo scenario, a gennaio, il gruppo francese ha venduto due outlet di lusso a Firenze e Sanremo al colosso americano Simon per 350 milioni di euro. Inoltre, la recente nomina di Demna Gvasalia come direttore creativo di Gucci ha generato incertezza tra gli investitori, causando un calo del 15% delle azioni e alimentando dubbi sul futuro del brand.
