“Lucio Dalla prima di morire mi disse di credere in me, il disco dopo Sanremo non stava andando bene”: la rivelazione di Pierdavide Carone

Ospite della trasmissione radiofonica Maschio Selvaggio in onda su Rai Radio 2, ha raccontato a Nunzia De Girolamo e Gianluca Semprini un aneddoto che ebbe come protagonista Lucio Dalla L'articolo “Lucio Dalla prima di morire mi disse di credere in me, il disco dopo Sanremo non stava andando bene”: la rivelazione di Pierdavide Carone proviene da Il Fatto Quotidiano.

Feb 10, 2025 - 13:48
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“Lucio Dalla prima di morire mi disse di credere in me, il disco dopo Sanremo non stava andando bene”: la rivelazione di Pierdavide Carone

Pierdavide Carone sta riscontrando un ottimo risultato a “Ora o Mai più”, accolto con favore da giuria e critica sta vincendo diverse puntate dello show del sabato sera di Rai Uno. Ospite della trasmissione radiofonica Maschio Selvaggio in onda su Rai Radio 2, ha raccontato a Nunzia De Girolamo e Gianluca Semprini un aneddoto che ebbe come protagonista Lucio Dalla con cui ha partecipato al Festival di Sanremo del 2012 sulle note del brano “Nani”, scritto a quattro mani proprio con Dalla.

Carone ha ricordato l’ultimo messaggio del maestro, inviatogli due giorni prima che un improvviso malore mettesse fine alla propria esistenza. “Lui era in tour, – ha detto – io dovevo raggiungerlo a Parigi per una delle sue tappe. Il disco che usciva da Sanremo non stava andando benissimo, io però non gli avevo detto nulla. Lui è come se si fosse preoccupato per me e di me. Mi scrisse un bel messaggio nel quale mi diceva di credere in me e che non dovevo preoccuparmi perché ero destinato a fare questo lavoro nella vita. È stato il suo messaggio finale per me’’.

Poi un aneddoto che ha visto coinvolti sia Beppe Vessicchio che Lucio Dalla, avvenuto nel dietro le quinte del Festival.

‘’Lucio Dalla non leggeva la musica, – ha detto Carone – ma la sentiva molto bene. Gianni Morandi, conduttore di quella edizione, avrebbe preferito averlo sul palco con me, ma Lucio fu molto elegante e allora si inventò questa roba della direzione d’orchestra. Con quella bacchetta in mano sembrava più Harry Potter che un vero direttore d’orchestra. Stavamo facendo delle prove e dopo di me c’era un altro cantante che era diretto dal maestro Beppe Vessicchio. Lui e Lucio si conoscevano bene, allora fu Lucio a dire scherzosamente al mestro Vessicchio: ‘’Allora, sembro anche io un maestro?’’ A quel punto lui rispose con un laconico: No!.

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