Luce verde di Poste Italiane all’entrata in Tim, ceduta quota in Nexi

Il consiglio di amministrazione di Poste ha approvato nel weekend l’acquisizione del 9,8% del capitale dell’ex monopolista ma si mantengono le prospettive di futuri scenari di consolidamento nel settore italiano delle telecomunicazioni.

Feb 17, 2025 - 09:32
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Luce verde di Poste Italiane all’entrata in Tim, ceduta quota in Nexi

Via libera all’entrata di Poste Italiane nel capitale di Telecom Italia, così come emerso nei giorni scorsi. La luce verde è arrivata sabato dal consiglio di amministrazione del gruppo guidato da Matteo Del Fante che ha approvato l’acquisizione del 9,8% dell’ex monopolista, diventando così il secondo azionista dietro Vivendi (al 23,75%).

"Il corrispettivo per l'acquisto delle azioni di Tim sarà riconosciuto in parte mediante i proventi derivanti dal trasferimento da Poste a Cdp della partecipazione in Nexi e in parte mediante cassa disponibile”, spiegava la società nella nota. Il gruppo non ha specificato l’entità della cifra a cui è avvenuto lo scambio ma secondo MF si avvicinerebbe ai 180 milioni di euro.

Al tempo stesso, il board di Poste ha approvato la cessione a Cassa Depositi e Prestiti del 3,78% di Nexi, con Cdp che arriva così al 18,25% del capitale sociale complessivo dell’istituto dei pagamenti.

A Piazza Affari, intanto, le azioni Poste Italiane aprono la seduta della borsa di Milano in crescita di mezzo punto, a 14,79 euro, mentre quelle di Tim scambiano a 0,2766 euro (+0,50%), entrambe in linea con l’andamento del FTSE MIB di questa mattina (+0,40%).

L’entrata in Tim rappresenta di un “un investimento di natura strategica, con la finalità di creare sinergie tra le aziende e favorire, con tutti gli attori interessati, consolidamento del mercato delle telecomunicazioni in Italia”, spiegano da Poste Italiane, che dunque sembra non voler chiudere le porte a valutare un consolidamento di Tim anche con altri operatori, come ad esempio Iliad. Inoltre, Poste è vicina al primo accordo commerciale con il gigante italiane, con la negoziazione ormai “in fase avanzata per la fornitura di servizi per l'accesso di Postepay all'infrastruttura di rete mobile di Tim”.

Per Cdp l’aumento della quota in Nexi rafforza “il sostegno alla strategia industriale di un'azienda, protagonista in Europa nell'infrastruttura dei pagamenti digitali, che sin dalla sua nascita quattro anni fa ha avuto Cassa al suo fianco”.

Per quanto riguarda l’uscita da Tim, questa è stata decisa per concentrarsi sul fronte infrastrutturale lato telecomunicazioni e, con la cessione di Fibercop, questa motivazione era venuta meno. In questo modo, Cdp potrà concentrarsi su Open Fiber (dove è primo azionista con il 60%) e aprire i cantieri della fusione con la società del consorzio guidato da Kkr e Mef.

Secondo gli analisti di EQUITA, ingresso di Poste in Tim “non esclude un'aggregazione con Iliad Italia, in particolare a livello di Tim Consumer (si veda anche il feedback al roadshow con il management)”.

“Anche se l'ingresso di Poste suggerisce un potenziale scenario alternativo di aggregazione di Tim con Poste Mobile, riteniamo che Tim Consumer/Iliad Italia rimanga la combinazione preferibile in termini di potenziali sinergie e opportunità di market repair, anche se con temi rilevanti ancora da smarcare in termini di governance, approvazione regolatoria e rischio di esecuzione”, proseguono dalla sim.

“Ci sembra che nella stessa direzione di lasciare aperta una possibile combinazione Tim/Iliad vadano i commenti della press release di Poste Italiane e diversi articoli di stampa nel weekend”, concludono da EQUITA che su Poste Italiane mantengono una raccomandazione ‘buy’, con target price di 15 euro.