LIVE Festival di Sanremo 2025 in DIRETTA: Tamberi annuncia che prosegue la carriera! Giorgia incanta, Brunori emoziona

CLICCA QUI PER AGGIORNARE LA DIRETTA LIVE 23.57: MODA’ 5.5: fanno i Modà, e non ci si aspettava nulla di diverso. Con questo brano non conquisteranno nuovi fan, ma quelli vecchi sono lì a spellarsi le mani. 23.55: Classico pezzo dei Modà. Ricorda un po’ With or without you degli U2, vocalizzi immancabili di Kekko, […]

Feb 12, 2025 - 00:00
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LIVE Festival di Sanremo 2025 in DIRETTA: Tamberi annuncia che prosegue la carriera! Giorgia incanta, Brunori emoziona

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23.57: MODA’ 5.5: fanno i Modà, e non ci si aspettava nulla di diverso. Con questo brano non conquisteranno nuovi fan, ma quelli vecchi sono lì a spellarsi le mani.

23.55: Classico pezzo dei Modà. Ricorda un po’ With or without you degli U2, vocalizzi immancabili di Kekko, un deja vu non certo sgradevole. Le arie sono quelle dei Negramaro ma anche questa non è una novità

23.53: “Non ti dimentico” è una canzone che racconta il dolore di un amore segnato dal rimpianto e dall’orgoglio. Il brano esprime la consapevolezza che, a volte, è necessario accettare la fine di una storia e riconoscere che due persone possono essere destinate a qualcun altro. Tuttavia, il sentimento persiste, lasciando un segno indelebile nel cuore. Con un testo intenso e una melodia carica di emozione, la canzone mantiene il classico stile dei Modà, capace di toccare le corde più profonde dell’anima. Un pezzo che parla a chiunque abbia un ricordo impossibile da cancellare.

Non ti dimentico
di F. Silvestre
Ed. K1078 Edizioni Musicali/Warner Chappell Music Italiana/Baraonda Edizioni Musicali

23.53: I Modà nascono nei primi anni Duemila su iniziativa di Kekko Silvestre. Dopo un primo EP, debuttano nel 2004 con l’album Ti amo veramente, che li porta all’attenzione del pubblico. Il successo cresce con Quello che non ti ho detto (Scusami) nel 2006, ma la svolta arriva nel 2009 con Viva i romantici, trascinato da hit come Sono già solo e La notte, consacrandoli tra le band italiane più amate.
Nel 2011 partecipano a Sanremo con Emma Marrone, classificandosi secondi, e l’anno successivo scalano le classifiche con Come un pittore, in duetto con Jarabe de Palo. Tornano sul palco dell’Ariston nel 2013 con Se si potesse non morire, che anticipa l’album Gioia. Il 2016 segna un trionfo con il doppio concerto a San Siro, ma dopo Testa o croce nel 2019, una pausa e la pandemia rallentano il loro percorso.
Nel 2023 tornano in gara a Sanremo con Lasciami e nel 2025 rientrano nella competizione con un nuovo brano, confermando il loro legame con il pubblico e la musica italiana.

23.52: BRUNORI SAS 7.5: la quota cantautorale che mancava, e che gradiremmo ritrovare anche negli anni a venire. Racconta una storia di padre che è la sua, in un’autobiografia efficacissima, con ritmica a tratti de gregoriana. Semplicemente, una gran bella canzone.

23.51: BRANCALE 6.5: dieci anni dopo, torna all’Ariston, e la raffinata interprete di due lustri fa si ritrova trasformata, scegliendo una strada molto più tik-tokkiana, strizzando l’occhio anche alle radio. Il brano resta, resta e durerà.

23.49: Bellissima, già al primo ascolto! Un pezzo destinato a restare nella mente, a far ragionare, ad emozionare. Sulla linea del passato ma innovativo, tecnicamente preciso

23.47: E’ lui, dolce e riflessivo, credibile. Brunori SAS non delude

23.46: “L’albero delle noci” è un’intensa riflessione sulla paternità, che Brunori Sas porta per la prima volta sul palco di Sanremo. Il brano esplora il cambiamento interiore che accompagna la nascita di un figlio, mettendo in luce non solo la gioia, ma anche le incertezze e le paure che ne derivano. Attraverso immagini evocative e un linguaggio delicato, la canzone racconta come la paternità trasformi il modo di percepire la vita, modificando profondamente emozioni e responsabilità. Il titolo fa riferimento a un albero reale, simbolo di ispirazione e crescita, legato ai ricordi e alla creatività del cantautore. L’albero delle noci diventa così una metafora del legame tra passato e futuro, tra fragilità e amore, in un viaggio emotivo che abbraccia la bellezza e la complessità dell’essere genitori.

L’albero delle noci
di D. Brunori
Ed. Warner Chappell Music Italiana/Picicca/Nonsense Edizioni Musicali

23.46: Brunori SAS – L’albero delle noci

Dario Brunori, in arte Brunori Sas, nasce a Cosenza il 28 settembre 1977. Si afferma come uno dei cantautori più apprezzati della scena italiana degli anni Duemila, debuttando ufficialmente nel 2009 con l’album Vol. 1. Nonostante le vendite iniziali modeste, il disco conquista la critica, permettendogli di vincere il Premio Ciampi e la Targa Tenco come Miglior esordiente.
Nel 2011 pubblica Vol. 2 – Poveri Cristi, in cui sposta l’attenzione dalla sua esperienza personale alle storie degli altri. Dopo aver composto la colonna sonora per un film con Rocco Papaleo e Luciana Littizzetto, intraprende un tour teatrale. Il 2014 segna l’uscita di Vol. 3 – Il cammino di Santiago in taxi, con il singolo Kurt Cobain. La sua notorietà cresce esponenzialmente con A casa tutti bene (2017), che ottiene il disco di platino grazie al brano La verità.
Nel 2020 si afferma definitivamente nel mainstream con Cip!, un album acclamato dalla critica. Dopo un EP sperimentale (Cheap!, 2022), torna nel 2024 con il singolo La ghigliottina. A fine anno, viene annunciata la sua prima partecipazione al Festival di Sanremo 2025.

23.44: Pezzo radiofonico, vagamente somigliante a Per tutta la vita dei Ricchi e Poveri soprattutto nella parte finale

23.43: Ritmi sudamericano-cubani per Serena Brancale. C’è Napoli, c’è la voce, il ritmo è travolgente. Non è il massimo dell’innovazione ma si lascia ascoltare

23.42: Con “Anema e core,” Serena Brancale ritorna a Sanremo dopo dieci anni, portando un brano che mescola dialetto e italiano, con un’energia che omaggia la tradizione musicale napoletana e Pino Daniele. Il brano celebra la bellezza di vivere i sentimenti senza limitazioni, con un invito a godere delle piccole cose quotidiane come un caffè o una storia d’amore. Musically, the track blends jazz and electronic elements, reflecting Serena’s artistic evolution. “Anema e core” racconta di come nel tempo si acquisisca la capacità di attribuire un significato più profondo alle esperienze, vivendo con maggiore consapevolezza e gioia, pur mantenendo una spontaneità che rende ogni momento speciale.

Anema e core
di F. Abbate – J. Ettorre – S. Brancale –
F. Abbate – J. Ettorre – S. Brancale – M. Finotti – N. Lazzarin
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Dodo Music Italia/
Jet Music Publishing/Intera Music/Edizioni Avarello

23.41: Serena Brancale – Anema e core

Serena Brancale, nata a Bari il 4 maggio 1989, cresce in una famiglia di artisti, figlia di un calciatore degli anni Ottanta e di una cantante e musicista. Fin da bambina, sviluppa una passione per la musica, studiando violino e, successivamente, canto jazz presso il conservatorio dell’Aquila. La sua carriera prende il via nel 2011 con la fondazione del Serena Branquartet e nel 2015 debutta al Festival di Sanremo tra le Nuove Proposte con il brano “Galleggiare”, anche se senza ottenere la vittoria.
Da quel momento, Serena inizia a collaborare con grandi nomi della musica italiana, tra cui Il Volo, Mario Biondi, Willie Peyote, Enzo Gragnaniello, Ghemon e Clementino. Con il passare degli anni, affina il suo stile e si afferma come una delle voci jazz più versatili in Italia, apprezzata sia in televisione, in programmi come Radio 2 Social Club e Propaganda Live, che sui social, con brani come Baccalà e La zia in dialetto barese. Nel 2025, grazie alla sua crescente popolarità e al successo ottenuto sui social, Serena conquista un posto tra i Big di Sanremo, partecipando alla prima edizione del festival condotto da Carlo Conti, segnando un importante traguardo nella sua carriera.

23.41: TONY EFFE 5: si presenta da chierichetto di bianco vestito, poi parte la musica e pare di sentire >Gabriella Ferri. La virata dal trap alla canzone popolare appare un po’ troppo decisa, e finisce col prendere in pieno l’iceberg.

23.38: Uno stornello, in salsa moderna e rap. Un esperimento shock che potrebbe anche riuscire

23.37: Chitarra alla Lando Fiorini e pezzo alla Califano, il mix dà una Gabriella Ferri al maschile

23.36: In total white Tony Effe

23.36: Damme ‘na mano” di Tony Effe è una canzone che unisce il calore del dialetto romano alle sonorità moderne della trap, creando un ponte tra tradizione e innovazione. Il brano si presenta come una dichiarazione d’amore per Roma, raccontata attraverso il romanesco, un tributo alla città che ha visto crescere l’artista. La canzone esplora temi di passione, conflitti e nostalgia, riflettendo le emozioni contrastanti di un amore complicato. Le parole di Tony Effe dipingono un quadro vivido delle notti romane, dei suoi luoghi e della sua essenza unica, invitando l’ascoltatore a vivere l’esperienza della città in una prospettiva fresca e attuale. Il brano si offre come una sorta di dichiarazione d’intenti, portando sul palco di Sanremo l’importanza delle radici e dell’identità locale in un contesto globale.

Damme ‘na mano
di D. Petrella – D. V. Vettraino – N. Rapisarda –
D. Petrella – L. V. Faraone – D. V. Vettraino
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Garage Days/
Thaurus Publishing/Copyright Control

23.35: Tony Effe – Damme ‘na mano

Tony Effe, nome d’arte di Nicolò Rapisarda, nasce il 17 maggio 1991 a Roma. Cresciuto in una città ricca di cultura musicale, fin da giovane si appassiona al rap, entrando nella scena underground capitolina. Nel 2014, insieme agli amici d’infanzia Dark Pyrex, Dark Wayne e Dark Side, fonda la Dark Polo Gang, che in poco tempo diventa uno dei gruppi più influenti della scena trap italiana. Con album come Twins e Trap Lovers, Tony e il suo gruppo raggiungono il successo con brani come British e Cambiare adesso. Dopo la separazione dal trio, Tony intraprende una carriera da solista e nel 2021 pubblica il suo primo album Untouchable. L’album, caratterizzato da collaborazioni con artisti del calibro di Gucci Mane, Guè, Lazza e Tedua, conquista il primo posto nella classifica FIMI, cementando la sua posizione nel panorama musicale italiano.
Nel 2023 Tony continua a imporsi con il singolo Boss, in cui campiona il celebre brano In Da Club di 50 Cent, e con Taxi sulla Luna insieme a Emma, uno dei successi dell’anno. Il 2024 segna il suo grande trionfo con l’album Icon, che lo consacra come uno dei principali protagonisti della musica italiana. Il singolo Sesso e samba, in collaborazione con Gaia, diventa un tormentone estivo. Nel 2024, Tony diventa anche protagonista di un acceso dissing con Fedez, alimentando ulteriormente la sua fama. La Rai lo seleziona per il Festival di Sanremo 2025, mentre una sua partecipazione al Concerto di Capodanno al Circo Massimo viene annullata a causa di controversie legate ai suoi testi.

23.31: Sono i 40 anni di Self Control

23.30: Dopo il diploma, Raf si trasferisce a Firenze per studiare Architettura, ma la passione per la musica lo porta presto a Londra. Qui fonda i Cafè Caracas, una band rock che si fa notare reinterpretando brani di Mina e altri giganti della musica italiana. Tra i membri del gruppo c’è anche Ghigo Renzulli, futuro chitarrista dei Litfiba. Rientrato in Italia, Raf si concentra sulla composizione e raggiunge il successo con Self Control, brano che conquista le classifiche internazionali. Nel 1987 debutta al Festival di Sanremo come autore, firmando Si può dare di più, interpretata da Morandi, Ruggeri e Tozzi e vincitrice della kermesse. L’anno successivo esordisce come cantante e nel 1989 presenta Cosa resterà degli anni ’80, uno dei suoi brani più iconici. Torna in gara a Sanremo nel 2015 con Come una favola. Nel 2024 celebra i 40 anni di Self Control con un tour speciale e un concerto-evento al Forum di Assago. Nel 2025 partecipa come coach a Ora o mai più e viene invitato da Carlo Conti tra gli ospiti di Sanremo a Piazza Colombo.

23.27: RANIERI 6: vocalmente inarrivabile, per classe e per controllo. C’è tanto Tiziano Ferro, soprattutto nl ritornello, ma il brano resta nelle mente, più che per bellezza, per i passaggi di sax.

23.26: SHABLO 7: un hip hop vecchio stile che parte, e parte dalla prima nota. Il timore di eccessi e sbrodolature era dietro l’angolo, e invece resta solo il buono, ovvero un ritornello contagiosissimo.

23.25: Carlo Conti esce dall’Ariston ed è pronto ad accogliere Raf al Suzuki stage

23.24: Pezzo da musical, non sanremese, la mano di Tiziano Ferro è evidente, l’applauso è fragoroso

23.22: Il connubio Massimo Ranieri-Tiziano Ferro funziona, il pathos c’è. Massimo Ranieri mette sul palco dell’Ariston tutta la sua esperienza e bravura

23.21: “Tra le mani un cuore” è un’intensa ballata che racconta la fragilità e la forza di un’anima segnata dalla vita. Il brano descrive il viaggio emotivo di chi, nonostante le ferite e le delusioni, continua a custodire il proprio cuore con cura e dignità. L’immagine del cuore “in mare” simboleggia la continua lotta contro le tempeste dell’esistenza, mentre il mondo, con la sua durezza, tenta di spezzarlo. La melodia avvolgente e il testo profondo rendono questa canzone un inno alla resilienza, all’amore e alla capacità di resistere, anche quando tutto sembra perduto.

Tra le mani un cuore
di G. Anania – Nek – M. Venturini – T. Ferro
Ed. Warner Chappell Music Italiana/Sugarmusic/Pandar Italia/Neviani Publishing/Ra.Ma. 2000 International

23.21: Massimo Ranieri – Tra le mani un cuore

Massimo Ranieri, pseudonimo di Giovanni Calone, nasce a Napoli il 3 maggio 1951. Cresciuto nel rione Pallonetto a Santa Lucia in una famiglia numerosa, affronta sin da giovane difficoltà economiche che lo portano a lavorare presto. Il talento musicale lo fa emergere negli anni Sessanta, quando viene scoperto dal discografico Gianni Aterrano e parte per un tour negli Stati Uniti. Nel 1966 firma con la CGD e inizia a esibirsi nei principali programmi televisivi. A soli 17 anni debutta a Sanremo con Da bambino e nel 1969 ottiene grande successo con Quando l’amore diventa poesia e Rose rosse. La sua voce melodica e intensa conquista il pubblico, portandolo ai vertici delle classifiche con brani iconici come Se bruciasse la città.
Negli anni Settanta si divide tra musica, cinema e teatro, vincendo nel 1988 il Festival di Sanremo con Perdere l’amore. Dagli anni Novanta in poi alterna spettacoli televisivi, progetti teatrali e nuove pubblicazioni. Nel 2022 torna a Sanremo con Lettera di là dal mare, vincendo il Premio della Critica. Dopo essere stato ospite nel 2023, nel 2025 si prepara a una nuova sfida all’Ariston con un brano firmato da Tiziano Ferro.

23.21: ELODIE 5: resta nei confini della sobrietà. Anche musicalmente parlando. Chi si aspettava un pezzo potente come i suoi precedenti, a Sanremo e fuori, sarà rimasto discretamente deluso. Non parte e non arriva.

23.20: OLLY 7: convince, già al primo ascolto, puntando su un brano old style, che parte con la chitarra acustica. Nessuna spasmodica voglia di stupire a tutti i costi, e non è un male. Dal televoto potrebbe avere una bella mano per andare su in classifica

23.19: Hip hop old school. Per gli amanti del genere è una vera chicca

23.19: Coro gospel in apertura, aria di Thrift Shop di Macklemore & Ryan Lewis

23.16: A Sanremo, Shablo presenta “La mia parola”, un brano che unisce rap e r&b su un ritmo incalzante, con le voci di Guè, Joshua e Tormento a dar vita a un incontro tra diverse generazioni del rap italiano. Il brano racconta la durezza di una città fatta di cemento e smog, dove le persone vivono e muoiono “senza soldi o alternative”, dipingendo un quadro di disillusione e lotta quotidiana. La canzone si distingue per il suo mix di generi, che spazia dal rap al gospel, passando per jazz e musica black, e trova ispirazione nei suoni del passato, creando un’atmosfera unica. Il produttore, pur non essendo cantante, porta al Festival il suo mondo musicale, facendo emergere una fusione di stili che caratterizza il suo approccio creativo alla musica.

La mia parola
di C. Fini – M. Cellamaro – J. Bale – E. Medici –
P. M. Lombroni Capalbo – V. L. Faraone – R. Lamanna – E. Conocchia
Ed. Thaurus Publishing/JT Comunication di Giovanni Tiseo/
Krios Edizioni/Double Trouble Club

23.15: Shablo feat. Guè, Joshua e Tormento – La mia parola

Pablo Miguel Lombroni Capalbo, in arte Shablo, è nato a Buenos Aires, Argentina, il 17 novembre 1980. Trasferitosi in giovane età a Perugia, si avvicina presto alla scena hip hop italiana. Inizialmente mc, si specializza successivamente come dj e produttore. Nel 1999 si trasferisce a Bologna, dove nel 2001 produce il primo album di Inoki. Nei primi anni 2000, Shablo si allontana dall’Italia per impegnarsi in progetti internazionali, mantenendo però forti legami con la scena rap italiana e collaborando con artisti come Club Dogo e Inoki. Nel 2007 pubblica il suo primo album solista, The Second Feeling, che include il singolo “Count on Me”. Nel 2011, insieme a Don Joe, pubblica Thori & Rocce, un disco che vede la partecipazione di artisti come Fabri Fibra e J-Ax. Dopo il ritorno nel 2016 con Mate y espiritu, l’artista si distingue per il suo contributo allo sviluppo della trap italiana, producendo per nomi come Sfera Ebbasta e Charlie Charles.
Nel 2019 anticipa il suo nuovo album con il singolo “Non ci sto” e, nel 2020, conquista le classifiche con “M’ manc” insieme a Geolier e Sfera Ebbasta. Oggi, Shablo continua a lavorare come produttore e artista, e nel 2025 è stato annunciato tra i protagonisti del Festival di Sanremo, al fianco di Guè, Joshua e Tormento.

23.11: C’è un po’ di Se mi lasci non vale nel pezzo di Elodie che si è presentata in uno splendido tubino argentato. Un po’ deludente al primo ascolto il pezzo della cantante romana. Passa quasi inosservato. Il compitino lo ha portato a casa, ma non di più

23.09: Classico pezzo Elodiano, il ritmo c’è in avvio, poi un buon esercizio vocale. Meno slancio rispetto ai precedenti

23.08: Con “Dimenticarsi alle 7,” Elodie esplora il contrasto tra l’euforia della vita notturna e la riflessione dolorosa che arriva con il giorno successivo. La canzone descrive l’indomani di una notte intensa, quando l’adrenalina svanisce e lascia spazio alla tristezza e ai ricordi di un amore effimero ma difficile da dimenticare. Il brano si inserisce nel contesto di una giovinezza segnata dalle notti di festa, ma offre anche uno sguardo profondo su come certe relazioni lasciano tracce indelebili, purtroppo difficili da cancellare. Con sonorità pop e un’atmosfera malinconica, “Dimenticarsi alle 7” racconta quel momento delicato in cui le emozioni travolgenti della notte iniziano a svanire, lasciando il posto alla riflessione e al rimpianto.

Dimenticarsi alle 7
di D. Petrella – D. Simonetta – E. Di Patrizi –
D. Petrella – D. Simonetta
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Garage Days/
Double Trouble Club/Eclectic Music Publishing

23.07: Elodie – Dimenticarsi alle sette

Elodie Di Patrizi, nata a Roma il 3 maggio 1990 sotto il segno del Toro, è una delle artiste più apprezzate del panorama musicale italiano. Figlia di padre italiano e madre francese originaria della Guadalupa, Elodie inizia la sua carriera come modella, ma ben presto decide di inseguire il suo sogno più grande: la musica.
Nel 2009 partecipa a X Factor, ma viene eliminata nelle fasi iniziali. La sua grande occasione arriva nel 2015 con Amici di Maria De Filippi, dove arriva seconda, vincendo il Premio della Critica e il Premio RTL 102.5. Nel 2015 pubblica il suo album di debutto Un’altra vita, che ottiene un grande successo, conquistando la seconda posizione in classifica e la certificazione d’oro. L’album contiene il brano Amore avrai, scritto da Emma Marrone, con la quale Elodie stringe un forte legame.
Nel 2017 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con il brano Tutta colpa mia, ottenendo un ottimo risultato. Il suo secondo album, omonimo della canzone, ottiene il platino. Dopo il 2018, Elodie diventa protagonista dei tormentoni estivi, come Nero Bali con Michele Bravi e Gué Pequeno, e collabora con vari artisti, tra cui Ghemon e Marracash. Nel 2020 partecipa di nuovo a Sanremo con Andromeda, chiudendo al settimo posto, e continua a dominare la scena musicale con successi come Guaranà e Ciclone. Il 2021 segna una svolta elettronica per Elodie con il singolo Vertigine e l’album Ok. Respira, seguito dal clubtape Red Light. Nel 2023, Elodie si conferma una star della musica e del cinema, collaborando con Marco Mengoni nel singolo Pazza musica e rilasciando la docu-serie Sento ancora la vertigine. Nel 2025, Elodie è tra i protagonisti del Festival di Sanremo, dove tornerà finalmente a calcare il palco da protagonista dopo anni di successi.

23.05: Più tradizione che innovazione per Olly e non è detto che sia un male

23.04: Pezzo romanticone, sanremese, la voce c’è, le novità un po’ meno

23.01: “Balorda nostalgia” è un brano che esplora il significato più intimo dell’amore quotidiano, raccontandolo attraverso gesti semplici e familiari. Dalla condivisione del silenzio alle risate spontanee, fino ai momenti di relax sul divano con il telecomando ancora in mano, la canzone dipinge un quadro di emozioni autentiche.
La nostalgia diventa il filo conduttore del pezzo, trasformando i piccoli gesti in ricordi indelebili. Il brano mette in luce come l’amore vero si costruisca nelle piccole cose, spesso sottovalutate, ma fondamentali nel lasciare un segno nel tempo. Attraverso un sound coinvolgente, la canzone affronta il tema della mancanza e del desiderio, raccontando la difficoltà di colmare l’assenza di chi si ama. Un viaggio emotivo che celebra la bellezza dei momenti condivisi e il loro peso nei ricordi.

Balorda nostalgia
di F. Olivieri – J. Boverod – F. Olivieri – P. Pasini
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Metatron Publishing/Platinum Squad Independent Label/Peermusic Italy

23.00: Olly – Balorda nostalgia

Federico Olivieri, in arte Olly, nasce a Genova il 5 maggio 2001 sotto il segno del Toro. Fin da bambino coltiva una forte passione per la musica, studiando canto e composizione. Dopo l’iscrizione al conservatorio, inizia a scrivere le sue prime canzoni, cercando di raccontare se stesso attraverso la musica.

Esordisce pubblicando alcuni brani su SoundCloud, tra cui Sarah, La vasistas, Pace e Ollywood’s Bleeding. Nel frattempo si immerge nella scena rap genovese, esibendosi nei locali della città. Un’esperienza di formazione in Inghilterra gli permette di ampliare i suoi orizzonti artistici, rafforzando la sua visione musicale.

Il primo grande successo arriva nel 2019 con Il primo amore, realizzato con Yanomi, produttore di Alfa. L’anno seguente pubblica il suo primo album solista, Io sono, affermandosi come uno degli artisti emergenti più promettenti. La svolta arriva nel 2022 con la partecipazione a Sanremo Giovani, dove si classifica tra i vincitori e ottiene un posto per il Festival di Sanremo 2023. Qui si fa notare, anche grazie all’esibizione con Lorella Cuccarini nella serata delle cover. Nel 2023 il singolo A squarciagola scala le classifiche italiane, confermando la sua crescita. Nel 2024 pubblica Devastante e collabora con Angelina Mango e JVLI per Per due come noi. Nello stesso anno viene annunciato tra i partecipanti del Festival di Sanremo 2025, segnando il suo secondo ritorno sul palco dell’Ariston.

22.52: L’Ariston intona Sarà perchè ti amo, su suggerimento di Carlo Conti

22.47: C’è Dardust al pianofort e Jovanotti canta Un mondo a parte, interpretazione toccante

22.43: Il ricordo di Jovanotti e Carlo Conti di Sammy Basso, da poco scomparso

22.41: Dopo le Olimpiadi di Parigi sono stati mesi molto duro, il destino ti leva la terra da sotto i piedi. perdi fiducia in te stesso, perdi il coraggio di metterti in gioco. Mi sono reso conto che a fare la differenza sono state le sconfitte. Oggi ho paura ed è molta più la voglia di continuare. Ci vediamo a Los Angeles 2028

22.37: ENTRA SUL PALCO GIAN MARCO TAMBERI. Ecco a cosa serviva il conto alla rovescio

22.30: Si zittisce l’Ariston, si accendono le luci dei telefonini e Jovanotti attacca A Te

22.30: E’ il momento di Fuorionda

22.28: I love you baby

22.26: Il più grande spettacolo dopo il Big Bang, completo oro per Jovanotti

22.25: Jovanotti è sul viale appena fuori dall’Ariston con Rockin1000 e canta L’ombelico del Mondo

22.24: E’ IL MOMENTO DI JOVANOTTI! Jovanotti, nome d’arte di Lorenzo Cherubini, è nato a Roma il 27 settembre 1966. Da bambino affronta il problema della pronuncia della ‘s’, un difetto che, in seguito, diventerà uno dei tratti distintivi del suo stile musicale. Inizialmente sceglie lo pseudonimo di Joe Vanotti, ma a causa di un errore tipografico, il nome viene trasformato in Jovanotti, e sarà questo a rimanere. Il suo successo arriva negli anni ’90, dopo una lunga esperienza come dj. Il suo debutto musicale avviene con il singolo Walking, ma è con il brano È qui la festa? che conquista il grande pubblico. Il suo primo album, Jovanotti For President, segna l’inizio di una carriera in ascesa, e il suo stile unico mescola pop, rap e influenze latine, diventando simbolo di un’epoca musicale.
Jovanotti continua a innovarsi nel tempo, esplorando la world music e collaborando con artisti italiani e internazionali. Negli anni successivi, è protagonista anche a Sanremo, come autore e collaboratore di Gianni Morandi nel 2022. Nel 2023 collabora con Negramaro ed Elisa nel singolo Diamanti e scrive La carovana, sigla del Giro d’Italia. Nel 2024, dopo un incidente che lo tiene fermo per dieci mesi, ritorna in tv e lancia il singolo Montecristo. Inizia il 2025 con il nuovo album Il corpo umano vol. 1, presentato anche a Sanremo, segnando un nuovo capitolo della sua carriera.

22.20: ROSE VILLAIN 5.5: fa proprio il copia e incolla dello scorso anno, e l’impressione è che il risultato alla fine sia proprio lo stesso dello scorso anno: passerà all’incasso tra radio e social una volta smontata la tenda in riviera ligure. Anche per lei, uso di autotune senza soluzione di continuità

22.17: Il pezzo regge, con qualche insert orchestrale, Rose Villain gioca con il coro. Da risentire anche la base elettronica

22.16: Niente di nuovo, ricorda tanto la canzone portata dallo scorso anno da Rose Villain e per questo avrà un grande successo

22.14: Con “Fuorilegge”, Rose Villain torna a Sanremo portando con sé un brano che fonde elettro-pop e gospel, esplorando temi complessi come la solitudine, il desiderio e la ricerca di evasione. La canzone racconta di una notte solitaria in cui il protagonista deve fare i conti con la mancanza di una persona amata, evocando la figura leggendaria di Bonnie e Clyde per simboleggiare il bisogno di fuga dalla realtà. Il testo si concentra sull’inizio di un amore, con il desiderio che emerge come il motore di questa connessione emotiva. Il brano si distingue per il suo mix di suoni elettronici e una sorprendente incursione gospel, creando un’atmosfera intima ma potente. Rose Villain descrive “Fuorilegge” come una canzone vicina al suo cuore, scritta prima di Click Boom! e pensata per un palco grande, per poter essere apprezzata in tutta la sua intensità.

Fuorilegge
di R. Luini – N. Lazzarin – A. Ferrara – F. Abbate
Ed. Cash & Carter/Universal Music Publishing Ricordi/
Dodo Music Italia/Intera Music/Me Next/Sugarmusic

22.13: Rose Villain – Fuorilegge

Rose Villain, all’anagrafe Rosa Luini, è nata a Milano il 20 luglio 1989. Fin da giovane, si è distinta per la sua passione per la musica e il canto. A 18 anni, decisa a inseguire i suoi sogni, si trasferisce a Los Angeles, dove si diploma in musica contemporanea al Musicians Institute di Hollywood, specializzandosi in rock. Durante gli anni in America, ha anche fatto esperienza come frontwoman della punk rock band The Villains. Successivamente, si trasferisce a New York, dove perfeziona i suoi studi in teatro e musical a Broadway, e incontra i suoi futuri manager, Mark Gartenberg ed Eric Beall, che credono nel suo talento. Nel 2016, Rose Villain firma con la Machete Empire Records, diventando la prima donna ad entrare nel roster dell’etichetta. Il singolo Get the Fuck Out of My Pool segna il suo esordio, seguito da Geisha, che la porta sotto i riflettori. Il suo successo cresce, e nel 2018 diventa la prima italiana a firmare con la Republic Records, debutando con Funeral Party. Nel 2020 firma con Arista e Sony Music, lanciando Bundy e collaborando con Gué Pequeno e Luchè nel brano Chico, che diventa un successo estivo.
Nel 2023 debutta con il suo primo album, Radio Gotham, che include collaborazioni con Salmo, Tedua, Geolier ed Elisa. Nello stesso anno, prende parte a Sanremo insieme a Rosa Chemical, dove interpretano America di Gianna Nannini. Il 2024 la vede continuare il suo percorso musicale con nuovi singoli e una partecipazione come giudice nello show Nuova scena. A dicembre 2024, viene confermata per la sua seconda partecipazione al Festival di Sanremo 2025.

22.13: WILLY PEYOTE 8: dentro al pezzo che suona che è una bellezza mette scontri di piazza, manganellate, ma anche l’imperante analfabetismo e il vittimsmo ormai cronico. Campione di originalità, può puntare anche al premio della critica

22.11: Ritmo travolgente, funky-bossa e temi di attualità, pezzo che ricorda Ma quale idea di Pino D’Angiò

22.10: GIORGIA 8: strizza l’occhio a Lucio Dalla, ed è un gran bel sentire. Virtuosismi vocali a ciclo continuo, e un sound che può ambire anche all’Eurovision. Si candida per il gradino più alto del podio, e tenersela dietro in classifica sarà dura per tutti.

22.09: Brazil, bossa-jazz, ironia: Willie Peyote trascina!

22.08: La canzone “Grazie ma no grazie” di Willie Peyote si presenta come una riflessione ironica e politica sulla società odierna. Con un titolo che suona come una risposta a chi emette giudizi o esprime opinioni non richieste, il brano si ispira al monologo di Cyrano de Bergerac e affronta con umorismo le situazioni che ci mettono in difficoltà. Pur mantenendo un tono leggero, la canzone esplora tematiche più profonde, come l’immobilismo delle persone che restano ancorate alle proprie convinzioni senza apertura al dialogo. Willie Peyote sfrutta il palco di Sanremo per sottolineare l’importanza della comunicazione e della comprensione reciproca, invitando a superare le divisioni e a ridere delle contraddizioni del nostro tempo.

Grazie ma no grazie
di G. Bruno – A. Vella – D. Bestonzo – L. Romeo
Ed. Warner Chappell Music Italiana/Turet/Gorilla

22.08: Willie Peyote – Grazie ma no grazie

Willie Peyote, nome d’arte di Guglielmo Bruno, nasce a Torino il 28 agosto 1985. Figlio di un musicista, si avvicina alla musica fin da giovane, esplorando inizialmente rock e punk prima di entrare nel mondo del rap nel 2004. Il suo primo album solista, Il manuale del giovane nichilista, esce nel 2011, ma è con il secondo lavoro, Non è il mio genere, il genere umano (2013), che inizia a farsi notare per il suo stile originale e innovativo, lontano dalle sonorità tradizionali dell’hip hop. Nel 2015, con Educazione Sabauda, raggiunge il successo, soprattutto grazie al brano Io non sono razzista ma…, che gli consente di ottenere una maggiore visibilità. Il disco Sindrome di Tôret (2017) segna una maturazione artistica, con l’artista che fonde il rock e il rap in un sound unico. La sua partecipazione a Sanremo con Mai dire mai (la locura), incentrata sulla critica all’industria musicale e alla società, gli fa guadagnare il Premio della Critica.
Dopo Sanremo, pubblica Pornostalgia (2020), collaborando con Michela Giraud, e nel 2023 esce con i singoli Picasso e Frecciarossa. Nel 2024 presenta Sulla riva del fiume, anticipato dal singolo Giorgia nel paese delle meraviglie. Nel 2025 torna a Sanremo, preparando quello che dovrebbe essere il terzo capitolo della trilogia sabauda.

22.06: Grande ovazione all’Ariston, sembra di avere assistito all’ospite internazionale

22.05: Un pezzo che entra subito nella mente, l’R&B che tante volte è mancato nei pezzi di Giorgia qui c’è, pezzo dal respiro internazionale. Può vincere…

22.04: Il pezzo c’è, ricorda La sera dei Miracoli di Lucio Dalla, Giorgia soprattutto c’è! Grande interprete

22.03: Giorgia torna sul palco di Sanremo con La cura per me, un brano che esplora la trasformazione dell’amore in un rimedio contro la solitudine e la paura. Il pezzo, scritto con Blanco, racconta l’evoluzione di un sentimento che lega le persone, sia in ambito romantico che familiare. La canzone si sviluppa attraverso un viaggio emotivo che cresce progressivamente, culminando in un’intensa esplosione di emozioni con il termine “paura”. La melodia si intreccia con le parole in modo commovente, riflettendo un profondo processo di crescita interiore. Giorgia, con oltre 30 anni di carriera, infonde nel brano la sua esperienza, aggiungendo un tocco personale che rende la canzone unica e potente.

La cura per me
di R. Fabbriconi – M. Zocca – G. Todrani – R. Fabbriconi – M. Zocca
Ed. Eclectic Music Publishing/Bambam/Music Union/
Girasole Edizioni Musicali

22.02: Giorgia – La cura per me

Giorgia Todrani, nata a Roma il 26 aprile 1971, è una delle voci più amate della musica italiana. Sin da piccola ha coltivato una grande passione per la musica, anche se inizialmente non pensava di fare della musica la sua carriera. I suoi sogni erano legati all’insegnamento, tanto che si laureò in lingue e iniziò a dare lezioni d’inglese. Tuttavia, la musica era nel suo DNA, dato che suo padre era un musicista e cantante. La passione per il canto la porta a studiare pianoforte e canto, ma è il basso lo strumento che più la affascina.
Il suo esordio discografico avviene nel 1992, partecipando alla registrazione di un album con Zucchero. Poi, nel 1994, arriva la sua prima esperienza a Sanremo Giovani con il brano E Poi. La vera consacrazione arriva nel 1995, quando vince il Festival di Sanremo con Come Saprei. Le sue canzoni sono un riflesso della sua personalità introspettiva, scritte per esprimere le sue esperienze e quelle degli altri.
Nel 2022, dopo una pausa legata alla pandemia, Giorgia ritorna nel panorama musicale con collaborazioni importanti e nel 2023 partecipa a Sanremo con il singolo Parole dette male, raggiungendo il sesto posto. A fine 2024, oltre a lanciarsi in nuovi progetti musicali, è co-conduttrice del Festival di Sanremo 2024 e diventa la nuova presentatrice di X Factor. Il 2025 la vede nuovamente protagonista al Festival di Sanremo.

22.01: Toccante ma un po’ lunga la versione di Imagine cantata dalle due artiste palestinese e israeliane. Grande applauso dell?Ariston

21.56: Imagine di John Lennon cantata da Noa e Mira Awad

21.55: Mīrā ’Anwar ‘Awaḍ, conosciuta come Mira Awad, nasce l’11 giugno 1975 a Rameh, in Israele. Figlia di un medico arabo-palestinese cristiano e di una donna bulgara cristiana, sviluppa fin da giovane una passione per la musica. Studia jazz in Israele, improvvisazione nel Regno Unito e si forma alla Body Theatre School grazie a una borsa di studio offerta dalla Fondazione culturale Stati Uniti-Israele. La sua carriera prende slancio grazie alla sua partecipazione alla serie televisiva Arab Labor, seguita dal suo ruolo nel film The Bubble di Eytan Fox. Mira canta anche nelle colonne sonore di diversi film, tra cui Il giardino di limoni – Lemon Tree. Tuttavia, la vera svolta arriva nel 2002 con l’incontro con Noa. Insieme, pubblicano una versione di We Can Work It Out dei Beatles, e nel 2009 vengono scelte per rappresentare Israele all’Eurovision Song Contest. Nonostante l’ingresso in finale, ottengono il 16° posto con 53 punti.
Successivamente, pubblicano l’album collaborativo There Must Be Another Way, seguito da Acrobat, il primo album da solista di Mira Awad. Nel 2010 entra nella giuria dell’Eurovision per selezionare il brano israeliano da presentare. Più recentemente, partecipa alla versione israeliana di Ballando con le stelle. Nel 2025, Mira Awad torna in scena, ricevendo l’invito da Carlo Conti per esibirsi al Festival di Sanremo. Insieme a Noa, canta Imagine di John Lennon, portando un messaggio di pace e speranza al mondo

21.54: Achinoam Nini, conosciuta come Noa, è nata il 23 giugno 1969 a Tel Aviv, Israele. All’età di due anni si trasferisce con la sua famiglia a New York, dove il padre, docente universitario, ha ottenuto un incarico. La sua adolescenza americana non è priva di difficoltà, e a 17 anni, dopo una crisi d’identità, decide di tornare in Israele per adempiere al servizio militare obbligatorio. Nel 1991 debutta come cantante, formando un duo con il chitarrista Gil Dor. Il loro primo album dal vivo, Achinoam Nini e Gil Dor Live, viene seguito dal debutto in studio nel 1994 con l’album Noa, che contiene il suo primo successo, I Don’t Know. Nel 1996, con il secondo album Calling, Noa ottiene il suo primo successo in Italia, partecipando anche al concerto di Antonello Venditti a Napoli.
La sua carriera si consolida ulteriormente quando nel 1997 viene scelta da Roberto Benigni per interpretare Beautiful That Way, la canzone del film La vita è bella. Nel corso degli anni 2000, Noa continua a pubblicare album di successo e a ricevere riconoscimenti, tra cui il titolo di ambasciatrice della pace. Partecipa anche al Live 8 nel 2005 e, nel 2006, al Festival di Sanremo con Un discorso generale, premiato dalla critica. Nel 2009 partecipa all’Eurovision Song Contest con Mira Awad, arrivando al 16° posto con There Must Be Another Way. Oggi, Noa continua a essere una delle artiste israeliane più rispettate e si batte per la pace nel suo Paese, opponendosi alla guerra e sostenendo la convivenza con i palestinesi. Nel 2025 è chiamata a esibirsi al Festival di Sanremo con Mira Awad, per cantare Imagine, un messaggio di speranza e pace.

21.53: L’intervento di Papa Bergoglio sulla guerra iseraeliana-palestinese

21.51: Momento importante, una cantante israeliana e una palestinese

21.48: ACHILLE LAURO 7: ma la somiglianza melodica con ‘Senza luce’ dei Dik Dik l’abbiamo davvero sentita solo noi? Un pezzo he funziona oggi e funzionerà anche nel post Festival radiofonico, con tanto di sax finale che non sentiva all’Ariston da un trentennio o giù di lì.

21.44: MARCELLA 4.5: cerca, senza riuscirci, di abbracciare la contemporaneità, ma salta fuori una marcetta buona per i palchi dell’Est Europa, ma assolutamente fuori moda sul litorale ligure. La sua voce resta sempre splendida, ma sprecarla così fa venir rabbia

21.42: E’ un nuovo Achille Lauro, romantico, tecnicamente preciso, struggente. Anche con lui arriva l’applauso fragoroso mentre parte l’assolo di sax che non si sentiva da anni

21.41: C’è un po’ di Baglioni, un po’ di Venditti, l’aria è quella di Senza Luce dei Dik Dik

21.40: “Incoscienti giovani” esplora il concetto di un amore libero da costrizioni, una passione che sfida ogni limite e supera le barriere del tempo. Ambientato nella periferia romana, luogo profondamente legato all’artista, il brano racconta la storia di giovani inquieti, alla ricerca di salvezza e redenzione attraverso l’amore. La forza della canzone sta nella sua capacità di evocare un’atmosfera retrò, dando l’impressione che la storia narrata non appartenga a un’epoca precisa, ma sia al contempo eterna e universale. Il cantautore descrive il pezzo come un’istantanea degli anni ’80, un periodo ricco di contrasti, ma che ancora oggi mantiene un fascino indelebile. Il brano invita a riflettere sull’incoscienza della giovinezza, sui momenti di leggerezza, ma anche sulle difficoltà, le sfide e le disillusioni che hanno caratterizzato quegli anni e che continuano a riecheggiare nel presente.

Incoscienti giovani
di D. Simonetta – P. Antonacci – L. De Marinis – S. Manzari –
D. Nelli – M. Ciceroni – G. Calculli – D. Simonetta – P. Antonacci
Ed. Eclectic Music Pubishing/De Marinis Publishing/Nuova Nassau/Copyright Control

21.40: Achille Lauro – Incoscienti giovani

Achille Lauro, pseudonimo di Lauro De Marinis, nasce a Verona l’11 luglio 1990. Cresce in un contesto familiare complesso, nonostante il padre magistrato, e si avvicina alla musica grazie al fratello maggiore, producer della crew Quarto Blocco. Inizia così il suo percorso nell’hip hop underground e nella scena punk romana. Dopo i primi mixtape, entra nell’etichetta Roccia Music di Marracash e Shablo, pubblicando nel 2014 l’album d’esordio Achille Idol Immortale. Il successo arriva con Ragazzi Madre, che segna la svolta con il produttore Boss Doms e il distacco dall’old school rap. Con Pour l’amour (2018) sperimenta la “samba trap”, mentre 1969 (2019) lo consacra al grande pubblico grazie a Rolls Royce, presentata a Sanremo. Continua a reinventarsi con 1990 e Lauro, partecipando a Sanremo più volte e conquistando l’Eurovision con Stripper. Nel 2024, torna a X Factor come giudice e viene annunciato tra i big di Sanremo 2025.

21.38: C’è un pizzico di Annalisa di Sola

21.37: Il ritmo c’è, una marcetta da Est Europeo che però si lascia ascoltare. In balera aspettavano questo momento

21.36: CRISTICCHI 6.5: canzone ‘sanramesissima’, forse pure più di ‘Ti regalerò una rosa’. Al centro e nel cuore del brano c’è il tema della malattia degenerativa, un testo che scuote le anime e gli regala la standing ovations dell’Ariston.

21.36: “Pelle diamante” è un inno alla forza e all’indipendenza femminile. Il brano, dal ritmo deciso e dall’energia travolgente, racconta la determinazione di una donna che affronta la vita senza paura, senza lasciarsi piegare dalle difficoltà. Il titolo richiama un’immagine potente: una pelle dura e resistente, come il diamante, simbolo di tenacia e brillantezza. Con questa canzone, Marcella Bella offre il ritratto di una donna che sa quello che vuole e lotta per ottenerlo, una “mina vagante” che non si lascia condizionare da nessuno. Il pezzo è incluso nella riedizione del suo album Etnea (Diamante Edition) e segna il suo atteso ritorno sul palco di Sanremo dopo 18 anni.

Pelle diamante
di M. Bella – S. Cirenga – M. Rettani –
S. Cirenga – A. Simoncini
Ed. BMG Rights Management (Italy)/
FFN Records GmbH/Starpoint International

21.35: Marcella Bella – Pelle diamante

Giuseppa Marcella Bella nasce a Catania il 18 giugno 1952. Dopo le prime esperienze musicali, debutta alla fine degli anni Sessanta con Un ragazzo nel cuore, scritto da Mogol e Roberto Soffici. Il successo arriva nel 1971 con Hai ragione tu, brano firmato dal fratello Gianni Bella e Italo Janne. La consacrazione definitiva avviene l’anno successivo con Montagne verdi, presentata al Festival di Sanremo 1972. Pur classificandosi settima, la canzone diventa un classico della musica italiana. Nel 1973 esce il suo primo album Tu non hai la più pallida idea dell’amore e trionfa al Festivalbar con Io domani, condividendo la vittoria con Mia Martini. L’anno dopo incide Nessuno mai, uno dei primi esempi di disco music in Italia, successivamente reinterpretato dai Boney M.
Negli anni Ottanta continua a ottenere consensi, partecipando più volte a Sanremo. Nel 1983 pubblica Nell’aria, scritto da Mogol e Gianni Bella, che segna un nuovo successo. Torna al festival con Senza un briciolo di testa nel 1986, raggiungendo il podio, e con Dopo la tempesta nel 1988. Gli anni Novanta segnano un graduale allontanamento dalle scene musicali, mentre cresce la sua presenza televisiva. Nel 2005 torna a Sanremo con Uomo bastardo, classificandosi seconda nella categoria Classic, e due anni dopo presenta Forever per sempre in coppia con Gianni Bella. Nel 2017 pubblica l’album Metà amore metà dolore, prodotto da Mario Biondi. Dopo l’esperienza come giurata nel programma Star in the Star nel 2021, nel 2023 lancia il singolo Tacchi a spillo, seguito dall’album Etnea. Nel 2024 tenta la strada dell’Eurovision con Chi siamo davvero a Una voce per San Marino, senza riuscire a vincere. Nel 2025 torna al Festival di Sanremo, scelta dal direttore artistico Carlo Conti.

21.33: COMA COSE 6.5: puntano sulla cassa dritta, e su un sound che fa molto Eurovision, Coreograficamente studiano la posa ‘cuoricini’ che li farà spopolare sui social.

21.32: Pezzo orchestrale, l’Ariston applaude, il pathos che si aspettava leggendo il testo. Le parti che si invertono, all’Ariston arriva l’ovazione, sono tutti in piedi

21.31: Pezzo sussurrato nella prima parte, testo toccante, lacrime agli occhi

21.30: “Quando sarai piccola” di Simone Cristicchi esplora il delicato tema del cambiamento che accompagna l’invecchiamento dei genitori. Il brano racconta un rapporto profondo e commovente, dove l’artista si fa portavoce di una riflessione universale, legata alla tenerezza e impotenza che si prova nel vedere i propri cari trasformarsi nel tempo. La canzone, scritta come una lettera alla madre, descrive anche il legame con il padre e le emozioni legate alla memoria e alla cura reciproca. Musicalmente, la scelta di pianoforte e orchestra richiama atmosfere del passato, senza elettronica, facendo della canzone un ponte tra il tempo e l’intemporalità. Il brano si inserisce in una riflessione più ampia sul ruolo dell’artista, che non si limita a intrattenere ma diventa anche narratore e testimone di emozioni collettive.

21.29: Simone Cristicchi – Quando sarai piccola

Simone Cristicchi nasce a Roma il 5 febbraio 1977, da una famiglia con radici sia romane che marchigiane. Inizia la sua carriera musicale a 17 anni, formando un gruppo rock, ma a 20 anni cambia rotta, orientandosi verso la canzone d’autore. Nel 1998 vince il Concorso Nazionale Cantautori con il brano “L’uomo dei bottoni” e firma un contratto con la Carosello Records. Il 2005 segna la svolta con “Vorrei cantare come Biagio”, un brano che diventa un tormentone, denunciando le difficoltà degli artisti nel raggiungere il successo senza omologarsi. Lo stesso anno esce il suo primo album, Fabbricante di canzoni, che ottiene un buon riscontro e gli vale la Targa Tenco. Nel 2007 vince il Festival di Sanremo con “Ti regalerò una rosa”, ispirato da un viaggio in ospedali psichiatrici, portando a casa anche il Premio della Critica.
Negli anni successivi, Cristicchi si dedica anche a progetti teatrali e sociali, pubblicando album come Grand Hotel Cristicchi (2009) e partecipando a diversi spettacoli. Dopo un periodo di pausa, torna al Festival nel 2019 con “Abbi cura di me”, uno dei brani più apprezzati di quella edizione. Nel 2025, è nuovamente tra i protagonisti del Festival di Sanremo.

21.28: IRAMA 6: perché toccare quel che funziona? Sceglie il copione che ha già funzionato con ‘Ovunque sarai’ , ma il copia e incolla non è che scaldi più di tanto. Uso e abuso di autotune.

21.27: Aspetti un pezzo riflessivo e invece arriva un ritmo trascinante, un pezzo scanzonato, a sfondo sociale. Alla fine funziona

21.27: Base molto anni ’80, elettronica stile Krisma e Goldfrapp. Potrebbe funzionare all’Eurovision

21.26: Elettronica stile Prozac+, ritmo travolgente, si applaude all’Ariston

21.25: I Coma_Cose tornano a Sanremo con Cuoricini, un brano dal ritmo vivace e dallo stile anni ’80 che, dietro la sua leggerezza, cela una riflessione profonda sulla società contemporanea. La canzone affronta il tema dell’ossessione per l’approvazione digitale e il modo in cui i social media influenzano le relazioni umane.
Attraverso un testo ironico e diretto, il duo esplora la tendenza a cercare conferme immediate tramite le reazioni virtuali, come i cuoricini, simboli di un apprezzamento effimero che spesso sostituisce interazioni autentiche. Il brano invita a riflettere su come la tecnologia plasmi la percezione di sé e degli altri, lasciando aperta una domanda sul senso del progresso e sulle sue conseguenze nelle dinamiche sociali.

Cuoricini
di F. Zanardelli – F. Mesiano –
A. Filippelli – G. Manilardi – F. Zanardelli
Ed. Warner Chappell Music Italiana/Asian Fake/Gorilla

21.24: Coma_Cose – Cuoricini

I Coma_Cose sono un duo musicale formato da Fausto Lama (Fausto Zanardelli), cantautore bresciano classe 1981, e California (Francesca Mesiano), deejay originaria di Pordenone. I due si conoscono per caso lavorando in un negozio di dischi a Milano e scoprono di condividere la passione per la musica, decidendo così di intraprendere un progetto insieme. Il loro stile, un mix tra indie e rap, viene definito attitudine urbana e li avvicina a nomi come Coez e Carl Brave x Franco126. Nel 2019 pubblicano il loro primo album, Hype Aura, anticipato dai singoli Via Gola e Post Concerto, che ottengono un buon riscontro.
Nel 2021 partecipano al Festival di Sanremo con Fiamme negli occhi, conquistando il grande pubblico. Tornano sul palco dell’Ariston nel 2023 con L’addio, con cui vincono il premio per il miglior testo e il Lunezia per il valore musical-letterario. Nel 2024 pubblicano Malavita e vengono annunciati tra i Big del Festival di Sanremo 2025. Nel frattempo, il loro legame personale si consolida con il matrimonio, celebrato il 3 ottobre 2024 nella Sala degli Specchi del Palazzo Reale di Milano.

21.23: PAGELLE – NOEMI 7.5: Mahmood e Blanco le confezionano un gran bel vestito, ma lei ha il merito di sfoggiarlo con suprema eleganza, Potenza e controllo vocale, e un brano che l’orchestra valorizza, portandolo su su, laddove si può forse pure intravedere il podio.

21.22: Irama si toglie la giacca ma il pezzo fatica a decollare. Assomiglia un po’ a Tananai e un po’ Due vite di Mengoni

21.20: Uso smodato dell’autotune, c’è un po’ di Tananai e un po’ di Post Malone. Fatica a decollare il pezzo che va sicuramente riascoltato

21.19: Irama entra sul palco vestito da cavaliere, generale o Capitan Harlock

21.19: Irama – Lentamente

Irama, nome d’arte di Filippo Maria Fanti, nasce a Carrara il 20 dicembre 1995, sotto il segno del Sagittario, e cresce a Monza con una grande passione per la musica. Sin da piccolo, scrive la sua prima canzone a soli sette anni e si ispira ai grandi cantautori italiani come Francesco Guccini, Lucio Battisti e Fabrizio De André. Dopo un percorso inizialmente legato alla musica d’autore, si avvicina al rap, creando un sound che fonde pop, rap e musica sudamericana, ispirato dal concetto di “ritmo”, che dà il suo nome d’arte.
La carriera di Irama prende piede nel panorama underground di Monza, con gare di freestyle, fino a farsi notare a Sanremo Giovani. Nonostante un iniziale contratto con la Warner, decide di rescindere, preferendo mantenere la propria autenticità musicale. La sua carriera decolla con la partecipazione ad Amici 17, dove vince e lancia singoli come Che vuoi che sia e Voglio solo te. Dopo Amici, pubblica il suo secondo album Giovani, che raggiunge il primo posto nella classifica FIMI.
Irama partecipa a Sanremo nel 2019 con La ragazza con il cuore di latta, ottenendo grande successo. Nonostante un anno di assenza, ritorna al Festival nel 2021, partecipando tramite video e raggiungendo i primi posti. Nel 2022, torna a Sanremo con Ovunque sarai, che gli fa guadagnare il quarto posto. Nel 2024 partecipa di nuovo al Festival con il brano Tu no, un inizio musicale che anticipa nuove sonorità. Nel 2024 annuncia il progetto con Rkomi, No stress, prima di tornare a lavorare sui suoi brani. Nel 2025 parteciperà nuovamente a Sanremo, ritrovando Rkomi come ‘avversario’.

21.18: Il ricordo di Fabrizio Frizzi, commozione all’Ariston

21.13: Entra sul palco dell’Ariston Antonella Clerici, nata a Legnano (MI) il 6 dicembre 1963, è una delle conduttrici più amate della televisione italiana. Cresciuta in un ambiente familiare sereno, si laurea in Giurisprudenza all’Università di Milano con il massimo dei voti. Parallelamente agli studi, inizia la sua carriera televisiva a Telereporter, dove si fa subito notare. Negli anni ’80 approda in Rai, dove nel 1995 inizia a condurre Dribbling su Rai 2, affermandosi anche come volto di Unomattina. Negli stessi anni, debutta a Domenica In, guadagnandosi un’enorme popolarità. Dopo un breve periodo a Mediaset, torna in Rai e diventa la conduttrice di La prova del cuoco, uno dei programmi più amati del periodo. Inoltre, prende il timone di Domenica in e sfida C’è posta per te, uno dei programmi di maggior successo di Mediaset.
Nel 2005, la Clerici si guadagna il posto al Festival di Sanremo, dove affianca Paolo Bonolis, segnando un momento cruciale nella sua carriera. Successivamente, diventa la conduttrice principale di Sanremo nel 2010, diventando la quarta donna a ricoprire questo ruolo. Negli ultimi anni, continua a riscuotere successo con programmi come Sanremo Young, Ti lascio una canzone, The Voice Senior e altri show di successo, confermandosi una delle conduttrici più apprezzate della Rai.

21.09: RKOMI 5.5: c’è qualche sfumatura di Madame in un brano non semplicissimo da cantare, e lui mostra che le ripetizioni col vocal coach hanno funzionato. Pezzo passabile, ma con ottime probabilità di non restare tra le indimenticabili di questo Festival.

21.08: Al primo ascolto pezzo affascinante, da ascoltare più volte, difficile trovare somiglianze. molto bella l’apertura del ritornello

21.06: Pezzo sanremese, il graffio di Noemi si sente, un nuovo filone autoriale firmato da Mahmood

21.06: Molto bello l’outfit di Noemi, elegantissima in nero e bianco

21.05: “Se t’innamori muori” è una ballata intensa che esplora le fragilità e le paure legate all’innamoramento. Il brano racconta il timore di perdere il controllo di sé e delle proprie emozioni quando ci si lascia andare a un nuovo amore. Attraverso immagini delicate e profonde, il testo affronta il senso di vulnerabilità che accompagna l’aprirsi a un’altra persona, toccando anche riflessioni più ampie sulla maternità e sul difficile equilibrio tra sentimenti e responsabilità. L’amore viene descritto come un’esperienza totalizzante, capace di travolgere e spaventare al punto da essere visto non solo come un nuovo inizio, ma anche come un possibile punto di rottura. La canzone, scritta da Mahmood e Blanco, si muove tra desiderio e paura, tra il bisogno di amare e la consapevolezza di quanto possa far male.

Se t’innamori muori
di R. Fabbriconi – M. Zocca – A. Mahmoud
Ed. Eclectic Music Publishing/Music Union/Milotic

21.04: Noemi – Se ti innamori muori

Veronica Scopelliti, in arte Noemi, nasce a Roma il 25 gennaio 1982. La sua passione per la musica emerge fin da bambina: inizia a suonare il pianoforte a sei anni, la chitarra a undici e presto scrive i suoi primi testi. Dopo la laurea al DAMS, si dedica alla musica collaborando con il produttore Diego Calvetti. Il grande salto arriva nel 2008 con X Factor, dove, pur non vincendo, conquista il pubblico grazie alla sua voce graffiante. Nel 2009 pubblica il singolo Briciole, che anticipa il primo album Sulla mia pelle, certificato platino. Sanremo diventa un appuntamento fisso: dal 2010 partecipa più volte con brani di successo come Per tutta la vita e Sono solo parole. Oltre alla carriera musicale, è coach a The Voice of Italy e protagonista di hit estive come Makumba e Hula-Hoop. Nel 2024 conduce il Concerto del Primo Maggio e partecipa al Festival di Sanremo 2025 con un brano scritto da Mahmood e Blanco. La sua voce unica e il suo carisma la rendono una delle artiste più amate della scena italiana.

21.02: Un po’ Marrakech, un po’ Madame e anche un po’ Rkomi che è riconoscibile in questo pezzo. Impegno sociale ed elettronica

21.00: Con “Il ritmo delle cose”, Rkomi esplora le contraddizioni e le emozioni complesse delle relazioni moderne, mescolando sonorità elettro-pop con riflessioni profonde sul caos emotivo. La canzone si distingue per la sua capacità di trattare temi universali come l’isolamento generato dalla tecnologia e il vuoto che può caratterizzare l’amore e il successo. Tra metafore e immagini potenti, il brano si spinge a riflettere sul senso della solitudine anche in un contesto di visibilità, offrendo un ritratto del nostro tempo. Con un testo che nasce da un flusso di coscienza, il pezzo va oltre il semplice intrattenimento, invitando l’ascoltatore a una riflessione personale.

Il ritmo delle cose
di J. Ettorre – M. E. Martorana – M. Pierotti –
J. Ettorre – F. Catitti – L. V. Faraone – P.M. Lombroni Capalbo
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Jet Music Publishing/Doremi Corp./Thaurus Publishing/Honiro Label e Publishing

20.59: Rkomi – Il ritmo delle cose

Mirko Manuele Martorana, in arte Rkomi, nasce a Milano il 19 aprile 1994 e cresce nel quartiere popolare di Calvairate. Dopo aver frequentato l’istituto alberghiero, lascia gli studi a 17 anni per dedicarsi alla musica.
Il suo percorso artistico inizia nel 2014 con il Calvairate Mixtape, realizzato insieme a Tedua e Izi. Dopo una pausa, torna nel 2016 con Dasein Sollen, un EP che ottiene grande successo grazie al singolo Aeroplanini di carta. Questo trampolino di lancio lo porta a firmare con Roccia Music, l’etichetta di Shablo e Marracash.
Nel 2017 pubblica il primo album, Io in terra, che scala le classifiche e ottiene il disco d’oro. Seguono l’EP Ossigeno e il secondo album Dove gli occhi non arrivano (2019), prodotto da Charlie Charles e anticipato dal singolo Blu con Elisa. Il 2021 segna la sua consacrazione con Taxi Driver, album che lo porta al Festival di Sanremo 2022 con Insuperabile. Pur non trionfando, conquista il grande pubblico e diventa giudice di X Factor, guidando alla vittoria i Santi Francesi. Nel 2023 collabora con Irama nel joint album No Stress, per poi tornare alla carriera solista e prepararsi alla sua nuova avventura a Sanremo 2025.

20.59: GABBANI 6: cambia la squadra di autori e vale l’antico adagio calcistico: avrebbe fatto meglio a scendere in campo coi titolari. Lui resta bravissimo, e sul palco dell’Ariston canta come fosse nel salotto di casa sua, ma il brano, pur restando nelle orecchie, e con ambizione di crescita nei prossimi giorni, è più debole della scimmia che balla e di Viceversa.

20.57: Entra cantando Diamante, Gerry Scotti al suo debutto sul palco di Sanremo. Gerry Scotti, nome d’arte di Virginio Scotti, nasce il 7 agosto 1956 a Camporinaldo (Pavia). Dopo essersi trasferito a Milano con la famiglia, si diploma al liceo classico e intraprende studi in giurisprudenza, ma a pochi esami dalla laurea decide di seguire la sua passione per la radio, una scelta che delude i suoi genitori.
Inizia la carriera radiofonica come speaker a Radio Hinterland Milano2, e negli anni ’70 passa a Radio Milano International (poi R 101). Negli anni ’80, il suo successo cresce con DeeJay Television, il primo programma italiano a trasmettere video musicali. Il suo talento lo porta a diventare uno dei principali dj di Radio Deejay, con un seguito crescente anche in televisione. Nel 1988 si avventura a RDS, ma è negli anni ’90 che Gerry conquista la televisione con varietà e quiz. Diventa il volto di show iconici come Passaparola, Chi vuol essere miliardario, The Money Drop, e Caduta libera. Conduce anche Paperissima e partecipa come giudice a talent show come Italia’s Got Talent. Oltre alla televisione, Gerry ha inciso alcuni album musicali e nel 2023 pubblica il suo primo disco natalizio, Gerry Christmas, realizzato con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Oggi continua a essere un protagonista della televisione, conducendo programmi come La ruota della fortuna e partecipando al Festival di Sanremo 2025, dove affianca Carlo Conti e Antonella Clerici.

20.56: Pezzo che non brilla per innovazione, la prima impressione è quella di già sentito. C’è stato un cambio nel team degli autori e forse si sente

20.54: Blues di Gabbani, canzone che va ascoltata e riascoltata e l’impressione è che l’ascolteremo

20.54: PAGELLE – GAIA 5: prime note e già vince l’Oscar del déjà vu. Un mix di una decina di brani sentiti nelle ultime due stagioni di ombrelloni. Visibilmente emozionata, alla fine strappa la sufficienza interpretativa tra le note latin tutt’altro che indimenticabili.

20.53: “Viva la vita” di Francesco Gabbani è una riflessione profonda sulla bellezza e l’importanza di vivere pienamente ogni attimo, consapevoli che la vita è un dono che va apprezzato senza rimandare. Il brano invita a riscoprire il senso di gratitudine verso l’esistenza, celebrando la vitalità e la capacità di gioire del momento presente. Con parole che esprimono la speranza di vivere “finché ce n’è”, Gabbani ci ricorda l’importanza di affrontare la vita con positività, anche nelle difficoltà, e di non dare mai per scontato il respiro che ci anima. La canzone, scritta insieme a Pacifico, nasce da sensazioni personali e rappresenta una sintesi di emozioni e pensieri accumulati nel tempo, che l’artista ha deciso di condividere con il pubblico in modo autentico e diretto.

Viva la vita
di F. Gabbani – Pacifico – C. Gabelloni –
F. Gabbani – Pacifico – D. Simonetta – G. Zito
Ed. BMG Rights Management (Italy)/Albagabba/
Edizioni Curci/Eclectic Music Publishing/Wise Music Italy/The Saifam Group

20.52: Francesco Gabbani – Viva la vita

Francesco Gabbani nasce il 9 settembre 1982 a Carrara. Cresciuto in una famiglia di musicisti, inizia a suonare la batteria a soli 4 anni, per poi passare alla chitarra all’età di 9. Durante la sua adolescenza, si dedica principalmente a blues, funk e jazz. A 18 anni firma il suo primo contratto discografico con il gruppo Trikobalto, con cui pubblica due album e si esibisce anche in Francia. Nel 2010 decide però di intraprendere la carriera solista. Nel 2011 lancia diversi singoli, ma è nel 2014 che pubblica il suo primo album, Greitist Iz, che include il brano di successo I dischi non si suonano. La sua grande occasione arriva nel 2015 con la partecipazione a Sanremo Giovani, dove, dopo una serie di vicissitudini, vince con il brano Amen, ottenendo anche premi prestigiosi come la Critica Mia Martini e il premio per il miglior testo.
Nel 2017 Gabbani conquista nuovamente il palco di Sanremo, stavolta tra i Big, vincendo con il tormentone Occidentali’s Karma, che anticipa l’album Magellano. Il successo prosegue con brani come Tra le granite e le granate e Pachidermi e pappagalli. Dopo una pausa di riflessione nel 2018, torna con nuovi singoli e nel 2020 partecipa a Sanremo, arrivando secondo dietro a Diodato. Nel 2021 lancia un triplo progetto che include un nuovo tour, un album e il suo debutto come attore nel film La donna per me. Oltre alla musica, nel 2022 e 2023 si dedica alla conduzione del programma Ci vuole un fiore. Nel 2024, Gabbani torna a Sanremo per la serata delle cover con Fiorella Mannoia, e alla fine dell’anno viene annunciata la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2025, con l’obiettivo di riaffermarsi tra i grandi protagonisti della musica italiana.

20.50: Pezzo radiofonico, la mano di Petrella si sente e si vede e spesso è sinonimo di successo. siamo al confine tra reggaeton e samba

20.49: Grande emozione, atmosfere latine, ricorda un po’ Gipsy Woman di La Bouche

20.48: “Chiamo io chiami tu” è una canzone pop dal ritmo latino che esplora la complessità delle relazioni interpersonali. Con un inizio accattivante e sensuale, il brano racconta della libertà, delle piccole gioie della vita e della solitudine che a volte la accompagna. Pur mantenendo un ritmo festoso e ballabile, la canzone invita a riflettere sulla natura effimera dei legami umani, sottolineando la costante ricerca di un equilibrio tra il dare e il ricevere in amore. Il testo affronta il ciclo delle attese e delle speranze che spesso caratterizza le relazioni, mentre il ritornello martellante crea un contrasto emotivo che spinge l’ascoltatore a un’esperienza intensa e sincera. Gaia, con la sua voce unica, riesce a mescolare dolcezza e malinconia, riuscendo a far ballare mentre le parole ci invitano a riflettere.

Chiamo io chiami tu
di D. Petrella – G. Gozzi – S. Tognini – D. Petrella
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/
Garage Days/Diana/Gea Luz

20.47: Gaia – Chiamo io chiami tu

Gaia Gozzi, nata a Guastalla (Reggio Emilia) il 29 settembre 1997, è una cantante di origini italo-brasiliane che ha sempre nutrito una grande passione per la musica. Dopo aver imparato a suonare la chitarra e cantato in band locali, ha trascorso un periodo negli Stati Uniti, dove ha deciso che la musica sarebbe diventata la sua carriera. Tornata in Italia, nel 2016 ha partecipato a X Factor, dove, dopo aver superato i casting e il Bootcamp, è arrivata fino alla finale, fermandosi al secondo posto. Nonostante la sconfitta, ha proseguito la sua carriera, pubblicando nel 2017 l’album Fotogramas. Successivamente, nel 2020, ha partecipato ad Amici, dove ha trionfato, consolidando la sua fama.
Nel 2021 ha fatto il suo debutto al Festival di Sanremo e ha collaborato con il celebre artista internazionale Sean Paul. Lo stesso anno, la rivista Forbes l’ha inserita tra i cinque italiani under 30 con il maggior impatto sul futuro della musica. Nel 2023, ha continuato a conquistare i fan con singoli come Estasi e Tokyo, anticipando un nuovo album. Nel 2024 è tornata al Festival di Sanremo, esibendosi nella serata delle cover, e ha ottenuto successo con il singolo Sesso e samba insieme a Tony Effe. Gaia è stata anche confermata come protagonista di Sanremo 2025, consolidando la sua carriera nel panorama musicale italiano.

20.45: Carlo Conti, nato nel 1961 a Firenze, è uno dei conduttori più amati e conosciuti della televisione italiana. La sua carriera nel mondo dello spettacolo inizia giovanissimo, entrando nel panorama radiofonico con diverse emittenti fiorentine come Radio Studio 54, Lady Radio e Radio Firenze Nova. Il suo debutto televisivo avviene nel 1986, quando entra a far parte del programma comico Succo d’arancia su Teleregione Toscana, dove incontra Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello, con cui forma il trio comico Fratelli d’Italia.
Negli anni ’90, Carlo Conti entra in Rai e diventa il volto di programmi di successo, tra cui Big!, destinato a un pubblico giovanile. La sua carriera esplode definitivamente, con la conduzione di numerosi programmi di successo, come L’Eredità (dal 2006), I migliori anni e Tale e Quale Show. Tra i suoi traguardi più significativi, figura anche la conduzione del Festival di Sanremo, che ha presentato per tre edizioni consecutive dal 2015 al 2017.
Grazie al suo stile coinvolgente e alla sua simpatia, Carlo Conti è diventato uno dei volti più apprezzati e seguiti della televisione italiana, raccogliendo numerosi consensi e riconoscimenti nel corso della sua lunga carriera.

20.44: “I conti tornano e sono tornato a Sanremo”. Problemi di audio in avvio

20.43: Scenografia futuristica, molto Eurovision Song Contest, molto blù, Carlo Conti scende dalle scale

20.42: Si inizia con l’omaggio ad un grande della musica italiana, Ezio Bosso

20.41: Sigla dell’Eurovisione

20.38: Questa sera sul palco dell’Ariston ci saranno Antonella Clerici e Gerry Scotti, domani, mercoledì 12 febbraio ci saranno Bianca Balti, Cristiano Malgioglio e Nino Frassica, giovedì 13 febbraio sarà la volta di Miriam Leone, Elettra Lamborghini e Katia Follesa, venerdì 14 febbraio, serata dedicata alle cover, sul palco andranno Mahmood e Geppi Cucciari, sabato 15 per la serata finale presenteranno assieme a Carlo Conti Alessandro Cattelan, Alessia Marcuzzi.

20.35: A condurre il Festival sarà nuovamente Carlo Conti che è uno dei pochi presentatori che ha condotto il Festival di Sanremo in più occasioni ed anche in periodi differenti. Lo ha presentato dal 2015 al 2017 e lo farà anche quest’anno per la quarta volta in carriera. Ogni sera Conti verrà affiancato da artisti che co-presenteranno il Festival assieme a lui.

20.32: Nella serata finale, tutte le 29 canzoni saranno nuovamente eseguite e votate dalle tre giurie. Al termine delle esibizioni, verranno annunciate le prime cinque posizioni, senza ordine. Si procederà poi con una nuova votazione tra questi cinque finalisti da parte delle tre giurie, i cui voti si sommeranno a quelli precedenti. Alla fine, verranno proclamati il brano vincitore del Festival e le canzoni classificatesi al secondo, terzo, quarto e quinto posto. Rai e il Direttore Artistico si riservano la possibilità, nella quarta e quinta serata, di decidere se rendere note le classifiche generali di tutte le 29 canzoni o divulgarle solo in parte.

20.29: Nella seconda e terza serata, le canzoni in gara verranno divise a metà e votate dal pubblico tramite il Televoto e dalla Giuria delle Radio. Anche in queste occasioni, saranno comunicate le prime cinque posizioni, senza un ordine preciso. La quarta serata, dedicata alle Cover, vedrà tutte le 29 esibizioni giudicate con un sistema misto: il Televoto peserà per il 34%, mentre la Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e la Giuria delle Radio avranno ciascuna un peso del 33%. Al termine della serata, verrà decretato il vincitore della serata Cover.

20.26: Saranno cinque serate piene di musica, con un regolamento piuttosto articolato ma semplice: Il sistema di votazione della competizione prevede tre giurie: il Televoto, la Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e, come novità, la Giuria delle Radio. Durante la prima serata, tutte le 29 canzoni in gara saranno valutate esclusivamente dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web. Al termine delle votazioni, verranno rese note le prime cinque posizioni in classifica, ma senza specificarne l’ordine.

20.23: OA Sport seguirà minuto per minuto le cinque serate del Festival con l’aiuto di alcuni esperti del settore che vi aiuteranno nell’ascolto delle canzoni in gara, nell’individuare le qualità sonore, l’originalità di testi e musiche, magari anche qualche plagio, e nel giudicare gli outfit dei partecipanti. Vi racconteremo tutto, dalla qualità delle canzoni in gara al comportamento di presentatori e ospiti italiani e internazionali, vi terremo aggiornati su classifiche, votazioni, immancabili polemiche e novità e aggiungeremo sempre qui LIVE LE PAGELLE CANTANTE PER CANTANTE, fino ad arrivare alla proclamazione del vincitore dell’edizione 2025 al termine della serata finale di sabato 15 febbraio.

20.20: Buonasera e benvenuti alla DIRETTA LIVE della prima serata della 75ma edizione del Festival di Sanremo 2025.

Buonasera e benvenuti alla DIRETTA LIVE della prima serata della 75ma edizione del Festival di Sanremo 2025. OA Sport seguirà minuto per minuto le cinque serate del Festival con l’aiuto di alcuni esperti del settore che vi aiuteranno nell’ascolto delle canzoni in gara, nell’individuare le qualità sonore, l’originalità di testi e musiche, magari anche qualche plagio, e nel giudicare gli outfit dei partecipanti. Vi racconteremo tutto, dalla qualità delle canzoni in gara al comportamento di presentatori e ospiti italiani e internazionali, vi terremo aggiornati su classifiche, votazioni, immancabili polemiche e novità e aggiungeremo sempre qui LIVE LE PAGELLE CANTANTE PER CANTANTE, fino ad arrivare alla proclamazione del vincitore dell’edizione 2025 al termine della serata finale di sabato 15 febbraio.

Saranno cinque serate piene di musica, con un regolamento piuttosto articolato ma semplice: Il sistema di votazione della competizione prevede tre giurie: il Televoto, la Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e, come novità, la Giuria delle Radio. Durante la prima serata, tutte le 29 canzoni in gara saranno valutate esclusivamente dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web. Al termine delle votazioni, verranno rese note le prime cinque posizioni in classifica, ma senza specificarne l’ordine. Nella seconda e terza serata, le canzoni in gara verranno divise a metà e votate dal pubblico tramite il Televoto e dalla Giuria delle Radio. Anche in queste occasioni, saranno comunicate le prime cinque posizioni, senza un ordine preciso. La quarta serata, dedicata alle Cover, vedrà tutte le 29 esibizioni giudicate con un sistema misto: il Televoto peserà per il 34%, mentre la Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e la Giuria delle Radio avranno ciascuna un peso del 33%. Al termine della serata, verrà decretato il vincitore della serata Cover.

Nella serata finale, tutte le 29 canzoni saranno nuovamente eseguite e votate dalle tre giurie. Al termine delle esibizioni, verranno annunciate le prime cinque posizioni, senza ordine. Si procederà poi con una nuova votazione tra questi cinque finalisti da parte delle tre giurie, i cui voti si sommeranno a quelli precedenti. Alla fine, verranno proclamati il brano vincitore del Festival e le canzoni classificatesi al secondo, terzo, quarto e quinto postoRai e il Direttore Artistico si riservano la possibilità, nella quarta e quinta serata, di decidere se rendere note le classifiche generali di tutte le 29 canzoni o divulgarle solo in parte.

A condurre il Festival sarà nuovamente Carlo Conti che è uno dei pochi presentatori che ha condotto il Festival di Sanremo in più occasioni ed anche in periodi differenti. Lo ha presentato dal 2015 al 2017 e lo farà anche quest’anno per la quarta volta in carriera. Ogni sera Conti verrà affiancato da artisti che co-presenteranno il Festival assieme a lui. Questa sera sul palco dell’Ariston ci saranno Antonella Clerici e Gerry Scotti, domani, mercoledì 12 febbraio ci saranno Bianca BaltiCristiano Malgioglio e Nino Frassica, giovedì 13 febbraio sarà la volta di Miriam LeoneElettra Lamborghini e Katia Follesa, venerdì 14 febbraio, serata dedicata alle cover, sul palco andranno Mahmood e Geppi Cucciari, sabato 15 per la serata finale presenteranno assieme a Carlo Conti Alessandro CattelanAlessia Marcuzzi. 

Nella serata inaugurale del Festival, martedì 11 febbraio, verranno presentate le 29 canzoni in gara nella categoria Big, che saranno valutate esclusivamente dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web. Al termine della serata, verranno svelati i primi cinque classificati, senza un ordine preciso. Ad affiancare Carlo Conti nella conduzione ci saranno Antonella Clerici, già co-conduttrice nel 2005 e conduttrice nel 2010, e Gerry Scotti, che farà il suo debutto sul palco dell’Ariston. Il super ospite della serata sarà Jovanotti, mentre Noa e Mira Awad, rispettivamente di origini israeliane e palestinesi, interpreteranno il celebre brano Imagine. Nel frattempo, sul palco di Piazza Colombo, con ingresso gratuito, si esibirà Raf.

Saranno 29 i big in gara: di seguito i nomi dei partecipanti e l’elenco dei titoli che sono stati annunciati da Carlo Conti a dicembre.
Achille Lauro – “Incoscienti giovani”
Bresh – “La tana del granchio”
Brunori Sas – “L’albero delle noci”
Clara – “Febbre”
Coma_Cose – “Cuoricini”
Elodie – “Dimenticarsi alle 7”
Fedez – “Battito”
Francesca Michielin – “Fango in Paradiso”
Francesco Gabbani – “Viva la vita”
Gaia – “Chiamo io chiami tu”
Giorgia – “La cura per me”
Irama – “Lentamente”
Joan Thiele – “Eco”
Lucio Corsi – “Volevo essere un duro”
Marcella Bella – “Pelle diamante”
Massimo Ranieri – “Tra le mani un cuore”
Modà – “Non ti dimentico”
Noemi – “Se t’innamori muori”
Olly – “Balorda nostalgia”
Rkomi – “Il ritmo delle cose”
Rocco Hunt – “Mille vote ancora”
Rose Villain – “Fuorilegge”
Sarah Toscano – “Amarcord”
Serena Brancale – “Anema e core”
Shablo feat. Guè, Joshua & Tormento – “La mia parola”
Simone Cristicchi – “Quando sarai piccola”
The Kolors – “Tu con chi fai l’amore”
Tony Effe – “Damme ‘na mano”
Willie Peyote – “Grazie ma no grazie”

C’è anche una gara dedicata alle nuove proposte che saranno quattro e si sfideranno con brani già editi e ascoltati durante il percorso della trasmissione “Sanremo Giovani”:

Vale LP e Lil Jolie – “Dimmi tu quando sei pronto per fare l’amore”
Settembre – “Vertebre”
Maria Tomba – “Goodbye (Voglio Good Vibes)”
Alex Wise – “Rockstar”

OA Sport vi propone la DIRETTA LIVE della prima serata della 75ma edizione del Festival di Sanremo 2025: cronaca in tempo reale ed aggiornamenti costanti per non perdervi nulla dello spettacolo del Teatro Ariston. Appuntamento alle 20.40 circa. Buon divertimento!