L’Italia si è mossa per rafforzare la sua posizione tecnologica in Europa?

Il settore in maggiore crescita è senza dubbio quello tecnologico, che riesce ad attirare ingenti quantità di investitori in qualsiasi angolo del mondo. L’Italia non è mai restata a guardare ed ha sempre cercato di intercettare le novità del mercato. Da diverso tempo ha iniziato a investire nel mercato tech in prima persona.

Il Governo sta cercando di incentivare il più possibile l’imprenditoria giovanile e le start up, soprattutto quelle innovative. Al momento in Italia si conterebbero 7 aziende tech dal valore di 1 miliardo, e si stima una crescita in questo settore di oltre 7 miliardi e mezzo. Numeri importanti per un paese che di certo per strutture e mole di abitanti non può di certo competere con Cina, Usa, Giappone, Germania o India.

Scommettere sul mercato italiano

Avere 7 aziende tech dal valore di un miliardo è certo un qualcosa che inorgoglisce, ma c’è molto più da tenere in conto. Infatti, queste aziende non sono solo fonte di ricavo ma sono soprattutto un incentivo per gli investitori stranieri. Aziende estere o semplici business che potranno investire in tantissimi settori da quello della realtà virtuale, della biotecnologia o del gioco digitale in Italia

Naturalmente, a monte si richiede un maggior interesse e maggior sostegno da parte della politica, soprattutto se, e quando, potrebbero esserci dei problemi tali da rallentare lo sviluppo delle aziende. È facile esultare quando i risultati sono stati raggiunti, ma bisogna anche essere capaci di aiutare quando il mare è mosso. Troppo spesso le aziende vengono lasciate sole al timone durante i naufragi dalla politica e dalle istituzioni.

Ecco perché gli imprenditori, di qualsiasi settore, chiedono maggiori tutele. La politica non se ne sta con le mani in mano, per adesso, mettendo sul piatto fondi e iniziando a muovere qualche filo, come ad esempio la lista dei 10 buoni motivi per investire sul suolo italiano. Oppure i 148 milioni di euro stanziati per l’apertura del Mann 2, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che accoglierà oltre 40 mila reperti di Pompei.

Per chi non ne fosse a conoscenza il Mann è una realtà all’avanguardia che ha addirittura investito nel mondo del gaming. Tutto per aiutare le nuove generazioni ad avvicinarsi alla cultura. Infatti sotto il marchio Mann sono stati sviluppati due videogiochi, Father and Son e il suo seguito.

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Settore Italo-Tech: videogiochi

Il Mann non è l’unica realtà italiana che ha deciso di investire nel mondo gaming, ci sono moltissime aziende che da anni stanno combattendo per entrare nel mercato. La più celebre è di certo Jyamma Games sviluppatore e publisher di Enotria: the last song.

Questo team completamente italiano e stanziato a Milano, da anni ha lavorato sul progetto Enotria, ben sapendo dell’enorme competizione che è presente, non solo nel settore gaming, ma anche in quello del genere del loro videogioco. Enotria infatti è quello che si definirebbe un “soulslike”, cioè  ispirato alla ben nota saga dei Dark Souls ideata da Hidetaka Miyazaki. Dunque si colloca sul mercato tra i titoli originali e un’infinità di competitor finanziati da grande case di sviluppo. Per il momento le vendite del gioco danno buone soddisfazioni e l’apprezzamento da parte del pubblico è molto positivo.

Futuro Digitale?

Non c’è da nascondersi dietro un dito, il futuro sarà il digitale. Se l’Italia avrà intenzione di continuare a investire in questo settore, e in tutti quelli affini al tech, lo si scoprirà solo con il tempo. Intanto il governo italiano è chiamato a questioni molto più urgenti, come la legge di bilancio.

Questo sarà un passaggio chiave sicuramente anche per gli investimenti del 2025. Gli investitori seguiranno con attenzione tutti gli sviluppi della politica italiana e sarà bene che vengano fatte le cose giuste, soprattutto in ottica di preservazione del Made in Italy che spesso viene sbandierato in campagna elettorale.

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