L’export italiano negli Usa costerà oltre 13 miliardi di dollari in più
Quantificare l’impatto dei dazi sulla marginalità aziendale, stimando le ripercussioni sui costi di produzione e sui volumi di vendita; identificare azioni industriali o connesse ai flussi internazionali, basate sul modello di business, che possono includere la revisione delle catene di fornitura o l’ottimizzazione dei processi doganali; infine, definire una pianificazione strategica basata su leve di […] L'articolo L’export italiano negli Usa costerà oltre 13 miliardi di dollari in più proviene da Economy Magazine.

Quantificare l’impatto dei dazi sulla marginalità aziendale, stimando le ripercussioni sui costi di produzione e sui volumi di vendita; identificare azioni industriali o connesse ai flussi internazionali, basate sul modello di business, che possono includere la revisione delle catene di fornitura o l’ottimizzazione dei processi doganali; infine, definire una pianificazione strategica basata su leve di crescita e competitività, come la diversificazione dei mercati, la valorizzazione del brand e l’investimento in tecnologie digitali per migliorare efficienza e resilienza.
Sono queste le tre fasi di risposta che le aziende devono attuare per fare fronte a questa fase di incertezza, con l’obiettivo di mitigare l’impatto delle politiche protezionistiche sui propri flussi internazionali cogliendo nuove opportunità di crescita, secondo quanto emerso dal paper di Deloitte “Politiche commerciali protezionistiche e frammentazione. Le risposte delle imprese”.
“Negli ultimi mesi – dichiara Pier Paolo Ghetti, Partner Global Trade Advisory Service Line Leader di Deloitte – il tema delle tariffs e dei dazi doganali ha ampiamente occupato l’agenda politica ed il dibattito pubblico, suscitando preoccupazioni tra gli operatori economici, in particolare per le decisioni di politica commerciale statunitense e le potenziali contromisure da parte delle economie colpite. Per le aziende europee, e italiane in particolare, questo scenario rappresenta una sfida complessa ma al tempo stesso un’opportunità per rivedere le proprie strategie e rafforzare la resilienza del business.
“Le aziende europee ed in particolare quelle italiane possono adottare azioni mirate per mitigare l’impatto di queste dinamiche sui flussi di cassa attesi, analizzando l’elasticità della domanda dei propri prodotti e rivedendo di conseguenza le strategie di pricing ed in generale le strategie di posizionamento e le possibili azioni di mitigazione – ha commentato Marco Vulpiani, Senior Partner, Head of Economics di Deloitte”.
Per studiare il potenziale impatto sull’export italiano di nuovi dazi, Deloitte ha costruito un modello di analisi basato sui dati forniti da Comtrade, il database delle Nazioni Unite sul commercio internazionale. Dall’analisi emerge che a parità di altre condizioni, ed in particolare a parità di volumi esportati, l’applicazione delle aliquote maggiorate comporterebbe un incremento del costo dei beni italiani esportati negli Stati Uniti per i vari settori, complessivamente pari ad oltre 13 miliardi di dollari.
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