‘Le imprese non cercano i laureati’. Giovani e lavoro: ecco le figure richieste
Lo studio di Jevis (Junior Enterprise) presentato durante il ventesimo congresso della Cisl. Il questionario: le figure richieste nel turismo e come impiegati. Nessuno vuole i laureati

Pisa, 18 aprile 2025 – “Uno studio dei giovani per i giovani”. La nuova segretaria provinciale Cisl, Giorgia Bumma, ha introdotto così la ricerca di Jevis (Junior Enterprise Pisa, associazione composta da studenti pisani) commissionata proprio dal sindacato. Il lavoro? Troppi giovani ancora abbandonano Pisa dopo la formazione. E persiste ancora una differenza importante tra uomini e donne che lavorano meno fuori casa e, che, quando lo fanno, guadagnano di meno.
Due i questionari strutturati: uno rivolto a giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni (420 le risposte valide), e uno indirizzato a imprese attive sul territorio. “Inizialmente, il sondaggio è stato diffuso in gruppi WhatsApp selezionati – si legge nel report finale – prevalentemente frequentati da studenti dell’Università di Pisa... Successivamente, la distribuzione è stata ampliata tramite social network: Instagram, attraverso la sponsorizzazione del sondaggio sulla pagina pubblica di JEVIS Junior Enterprise Pisa, e LinkedIn, utilizzato in modo mirato per raggiungere lavoratori ed ex studenti dell’Università di Pisa”.
Gli stipendi. Nella provincia di Pisa, la retribuzione media lorda oraria per i giovani lavoratori tra i 15 e i 29 anni è 10,53 euro, “un valore che supera di poco la media nazionale di 10,50 euro”. Si alza per la fascia dai 30 e ai 49: 12,16 euro, rispetto a una media nazionale di 12 euro. “Sebbene i dati provinciali si collochino marginalmente al di sopra della media italiana, risultano comunque significativamente inferiori rispetto ai livelli registrati nel Nord Italia, dove le retribuzioni medie per le due fasce d’età considerate sono rispettivamente pari a 10,70 euro e 12,83 euro”.
E nell’ambito occupazionale? “Si osserva una discrepanza significativa nell’incidenza del part-time: il 20% delle donne lavora con questo tipo di contratto, contro appena il 9% degli uomini. Questa disparità può essere interpretata come il risultato di una maggiore propensione delle donne a optare per modalità di lavoro più flessibili, spesso legate a esigenze di conciliazione familiare e privata”. “Parallelamente, emergono differenze significative nella gestione delle risorse economiche. Mentre il
69,3% degli uomini dichiara di riuscire a risparmiare regolarmente, solo il 33,8% delle donne afferma di riuscire a farlo”.
Pochi i laureati richiesti che sono costretti a lasciare Pisa per altre destinazioni. Nel marzo 2024, “le imprese della provincia di Pisa hanno espresso una domanda di 2.860 lavoratori, con il 40% di queste opportunità destinate a giovani di età inferiore ai 29 anni”. Le offerte riguardavano principalmente “i settori impiegatizio, commerciale e dei servizi, includendo anche alcune posizioni per operai e tecnici informatici.
Tuttavia, nonostante l’ampia offerta, le imprese hanno riscontrato difficoltà nel reclutamento di figure professionali adeguate a soddisfare le specifiche esigenze”. Le opportunità di lavoro “maggiormente richieste erano per candidati in possesso di qualifiche o diplomi professionali, seguiti dai diplomati di scuola secondaria. Solo una ridotta percentuale di posizioni, pari al 12%, era destinata a laureati, un dato che risulta preoccupante considerando l’alto numero di giovani laureati in cerca di un impiego coerente con il proprio percorso di studi”.
E ancora. “Analizzando nel dettaglio le professioni maggiormente richieste nel territorio di riferimento, a giugno 2024 si rileva una domanda particolarmente elevata nel settore turistico, che continua a rappresentare un importante ambito di inserimento per i giovani. Una consistente richiesta si registra anche per le figure di addetti alla segreteria e agli affari generali”. Pisa forma giovani altamente specializzati per poi ’regalarli’ ad altre realtà.