Le cause del blackout in Spagna, perché gli esperti puntano il dito contro le rinnovabili
Dall’anomalia atmosferica al guasto tecnico: restano in campo varie ipotesi. Fra le più accreditate c’è quella dell’instabilità dell’energia rinnovabile sulla quale la Spagna ha avviato un ambiziosissimo piano di conversione

Roma, 29 aprile 2025 – Un cyber-attacco? Una vibrazione atmosferica indotta? Un anomalo sbalzo delle temperature? Un’anomalia nel sistema delle fonti rinnovabili? Un incendio in ua centrale nucleare francese? Oppure una serie di concause? A diverse ore dal blackout che ha letteralmente spento la Spagna, il Portogallo e, anche se per poche ore, alcune regioni del sud della Francia, ancora non si hanno certezze sulle cause del crollo della rete elettrica.
Le indagini sulle cause del blackout
Mentre l’erogazione dell’elettricità è stata ripristinata ovunque e la situazione sta tornando lentamente alla normalità (con ripercussioni soprattutto nel settore trasporti) ci si interroga sulle cause dell’apagòn (blackout in spagnolo). Le ipotesi in campo sono diverse, alcune delle quali avanzate da esperti del settore.
Il cyber-attacco
Nelle primissime ore del blackout si è immediatamente pensato alla possibilità di un attacco hacker capace di bloccare l’erogazione dell’elettricità all’intera Spagna. Allo stato attuale però l'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza informatica (Enisa) ha escluso che si sia trattato di un attacco informatico, ipotizzando un guasto tecnico o un problema ai cavi. Tuttavia l’ipotesi di un cyberattacco non può ancora essere del tutto esclusa.
La vibrazione atmosferica indotta
Fra le ipotesi avanzate c’è quella che ci possa essere stata un’anomalia atmosferica. Detto in parole semplici la vibrazione atmosferica indotta è un moto oscillatorio che i cavi ad alta tensione subiscono quando le condizioni atmosferiche cambiano bruscamente: può essere ad esempio causata dal vento.
C’è chi ipotizza che questa vibrazione possa essere stata indotta da un repentino cambio delle temperature anche se gli esperti fanno notare che “le temperature sul territorio spagnolo non hanno subito variazioni così particolari rispetto agli ultimi anni. Invece, stiamo parlando di un blackout a cui non assistevamo da decenni”. "Durante la giornata del 28 aprile non è stato rilevato in Spagna nessun fenomeno meteorologico o atmosferico anomalo, nemmeno variazioni brusche delle temperature nella nostra rete di stazioni meteorologiche”, ha spiegato l'Agenzia spagnola statale di Meteorologia (Amet) in un messaggio sui canali social.
Il collasso delle rinnovabili
La Spagna è il paese europeo che più di tutti ha scommesso sulle rinnovabili avviando un piano di conversione molto ambizioso. Già nel 2023 oltre il 50% dell’energia elettrica spagnola proveniva da fonti rinnovabili: l’eolico (24%) e il solare fotovoltaico (14%), insieme a tecnologie come il nucleare (20,3%) e la generazione di gas a ciclo combinato (17,2%). Un piano che ha come obiettivo il raggiungimento dell’81% di energia da fonti rinnovabili entri il 2030. Ma l’energia da fonti rinnovabili è per sua definizione “instabile” cioè muta a seconda delle condizioni atmosferiche (si pensi all’eolico e al fotovoltaico). E invece la rete elettrica ha bisogno di stabilità: la produzione di energia e la domanda devono sostanzialmente combaciare. Se c’è uno squilibrio, con una sovrapproduzione, viene chiesto alle fonti rinnovabili di staccarsi dalla rete. Un meccanismo che potrebbe essere alla base del blackout.
“Ciò non vuol dire – sottolineano gli esperti – che occorra abbandonare le rinnovabili, tutt’altro. Bisogna lavorare affinchè la sicurezza di queste reti di approvvigionamento sia resa più sicura”. E in questo senso ciò che è successo in Spagna può rappresentare un monito.
L’incendio
Fra le ipotesi in campo c’è quella di un incendio alle linee di importazione di energia dalla Francia. Una possibilità avanzata da Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, ma che lo stesso Tabarelli considera “non sufficiente da sola a spiegare” la vastità del blackout. Anche Tabarelli pone l’attenzione sull’instabilità delle reti rinnovabili e l’interazione con le infrastrutture attuali mentre pare più scettico per quanto riguarda l’anomalia termica.
L’anomalia nella centrale nucleare in Francia
Il giornale Online Open rilancia poi un’ipotesi avanzata da Luigi Verolino, ordinario di elettrotecnica alla Federico II di Napoli, che dice: “può darsi che una centrale nucleare francese abbia smesso di erogare elettricità in Spagna”. Questo potrebbe spiegare perché il blackout ha interessato anche parte del territorio transalpino. Un tema che porta all’attenzione anche la questione dell’interconnessione delle reti energetiche europee con Paesi che importano energia da altri o che hanno reti di interscambio. Un guasto in un paese può avere ripercussioni in altri come sarebbe accaduto in questo caso per il Portogallo. Il Governo lusitano ha immediatamente sottolineato come il blackout nel Paese fosse legato a un problema-guasto in Spagna.
Le concause
C’è poi l’ipotesi che possano essersi verificate una serie di concause (simultaneamente più d’una di quelle elencate) che hanno portato al crollo della rete. Un picco negativo tanto brusco quanto impressionante: alle 12:33 di ieri, quando la Penisola Iberica è finita al buio, si è infatti registrato per 5 secondi un calo di tensione di 15 gigawatt, il 60% dell'energia che normalmente passa nella rete elettrica. L'operatore spagnolo Red Electrica aveva parlato già ieri di "una forte oscillazione" nel flusso di elettricità che aveva portato alla disconnessione dal sistema francese - e di conseguenza di tutta l'Unione europea - e al "collasso totale".