Lavrov frena sulla pace in Ucraina: «Zelensky? Va bacchettato sulle mani». La svolta russa su Trump: «Ora Putin si sente ascoltato»

Il ministro degli Esteri russo, a margine dell'incontro a Riad con la delegazione americana, ha confermato l'intenzione di trovare un accordo. Ma alle condizioni del Cremlino L'articolo Lavrov frena sulla pace in Ucraina: «Zelensky? Va bacchettato sulle mani». La svolta russa su Trump: «Ora Putin si sente ascoltato» proviene da Open.

Feb 18, 2025 - 17:21
 0
Lavrov frena sulla pace in Ucraina: «Zelensky? Va bacchettato sulle mani». La svolta russa su Trump: «Ora Putin si sente ascoltato»

ucraina russia lavrov pace volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

Da una parte l’orecchio teso del presidente americano Donald Trump, dall’altra la necessità di «bacchettare sulle mani» il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per farlo ragionare: con queste due convinzioni Sergej Lavrov, ministro degli Esteri russo, è uscito dal summit in Arabia Saudita con la delegazione americana guidata dal segretario di Stato Marco Rubio. Di certo c’è che la Casa Bianca e il Cremlino sembrano tornate le vecchie amiche di quattro anni fa, prima che – per usare le parole di Lavrov – l’ex presidente Joe Biden «erigesse una barriera tra le nostre missioni diplomatiche». Il ministro russo ha poi confermato le parole di Marco Rubio e del consigliere per la sicurezza nazionale Michael Waltz: prima la nomina di team per le trattative, poi i contatti tra le parti diventeranno costanti. Senza però possibilità che Mosca accettati l’invio di missioni di peacekeeping e men che meno l’ingresso nella Nato dell’Ucraina.

Usa e Russia verso la riapertura delle ambasciate

Putin e Trump, amici come prima? Dalle parole di Sergej Lavrov si deduce la sintonia tra i due leader: «Nei dialoghi con gli Usa non ci siamo limitati ad sentirci, ma ci siamo ascoltati reciprocamente», ha detto a margine dell’incontro a Riad. «Credo davvero che gli americani comprendano la nostra posizione». Un allineamento confermato anche dall’accordo quasi raggiunto per la rapida riapertura delle missioni diplomatiche nei due Paesi, gli Stati Uniti in Russia e viceversa. L’obiettivo per entrambi i giganti è «riprendere le consultazioni su questioni geopolitiche», demolendo quei muri che il Cremlino attribuisce all’amministrazione Biden.

Lavrov: «Nessun accordo di pace in tre punti. E Zelensky va bacchettato»

Ma la simpatia reciproca e la disponibilità all’ascolto non bastano a raggiungere accordi di pace. Secondo quanto ha detto il ministro degli Esteri russo non esisterebbe nessun piano a tre fasi per giungere alla fine del conflitto, cosa che invece avevano riferito i media americani parlando dell’ipotesi di elezioni in Ucraina come punto cardine dell’accordo. Washington avrebbe però richiesto al Cremlino di interrompere gli attacchi sulle strutture energetiche di Kiev. A ostacolare l’intesa, però, ci sarebbero due principali elementi: Zelensky e la Nato. Il primo, a detta di Lavrov, dovrebbe «essere fatto ragionare con tutta la sua squadra e ricevere una bacchettata sulle mani». Una risposta pittoresca all’attacco ucraino che, secondo le agenzie di stampa russe, avrebbe colpito la stazione di pompaggio di Kropotkinskaya, che fa parte dell’oleodotto del Caspio nel sud della Russia. Il secondo elemento invece è riferito all’idea, ventilata prima di tutti dal primo ministro inglese Keir Starmer, di inviare truppe in Ucraina per una missione di pace. «Qualsiasi apparizione di forze armate dei Paesi Nato sotto qualunque bandiera non cambia nulla: è inaccettabile», ha detto Lavrov. E l’eventuale espansione dell’Alleanza atlantica, con l’inglobamento di Kiev, consisterebbe in una «minaccia diretta alla Federazione russa e alla nostra sovranità».

L'articolo Lavrov frena sulla pace in Ucraina: «Zelensky? Va bacchettato sulle mani». La svolta russa su Trump: «Ora Putin si sente ascoltato» proviene da Open.