L’attentato a Umberto I e il destino di un paese

Il cuoco lucano tentò il regicidio. Fu così che Salvia perse il suo nome

Apr 29, 2025 - 12:33
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L’attentato a Umberto I e il destino di un paese

Dall’Unità d’Italia a oggi sono numerosi i comuni che hanno cambiato nome, il più delle volte per evitare omonimie. Completamente diversa è la vicenda di un piccolo paese della provincia di Potenza, Salvia, che nel 1879 cambiò il nome in “Savoia di Lucania”, non per distinguersi da altri paesi ma a seguito del tentato regicidio posto in essere da un giovane cuoco, Giovanni Passannante. Nato a Salvia il 19 febbraio 1849 ma trasferitosi per lavoro a Salerno, smanioso di apprendere, il giovane “salviano” non disdegna letture repubblicane e anarchiche. Il suo sogno? Una Repubblica Universale che garantisca a tutti condizioni migliori di vita e di lavoro; una pensione per i vecchi e per i disabili, un assegno per le donne incinte, il diritto allo studio.

Il 17 novembre 1878, a Napoli, Giovanni Passannante segnerà i destini di Salvia. Quel giorno vende la giacca per 15 soldi e con 8 soldi acquista un coltello che nasconde in un panno rosso. Poco dopo le due del pomeriggio, alla stazione ferroviaria arriva il nuovo re, Umberto I. Tanti napoletani lo aspettano e lo applaudono. Il cuoco lucano al grido di «Viva Orsini! Viva la Repubblica Universale» si lancia coltello in mano verso la carrozza ma riesce a ferire solo lievemente il re. Più grave la ferita alla gamba riportata dal presidente del consiglio Benedetto Cairoli seduto di fronte al sovrano. Giovanni Passannante viene arrestato, processato e condannato a morte. La sentenza viene commutata in ergastolo nonostante il rifiuto dell’interessato. Quando il 14 febbraio 1910 muore, il corpo di Passannante viene decapitato e il cadavere sepolto nel cimitero di Montelupo Fiorentino. Il cranio e il cervello vengono esposti al Museo Altavista di Roma fino al 10 maggio 2007 quando vengono trasferiti nel paese natio per essere seppelliti nel cimitero locale. Il cambiamento del nome di Salvia in Savoia di Lucania, deciso subito dopo il tentativo di Passannante, fu ufficializzato l’anno successivo con decreto.

Il cambio del nome è frutto di una richiesta spontanea da parte del consiglio comunale di Salvia? Sono in molti a pensarla diversamente e più di tutti l’editore e scrittore Giuseppe Galzerano, autore di un corposo volume dal titolo Giovanni Passannante in cui analizza la vita, l’attentato, il processo, la condanna a morte, la grazia ‘regale’ e gli anni di galera del cuoco lucano. Galzerano contesta con forza il contenuto del decreto. Per Galzerano «punendo Salvia il re e la corte rendono “complice“ di Passannante un’intera collettività».