"L’acqua resti in mani pubbliche. Ma servono forti investimenti"
Il presidente della Provincia Pierucci si offre come “ mediatore“ tra i Comuni nella partita sulla risorsa idrica

LUCCA
"L’accelerazione in corso rende chiaro a tutti che gli scenari sono cambiati e stanno cambiando, soprattutto sul fronte degli ambiti territoriali e credo sia giunto il momento di fare una riflessione a 360° da parte di tutti gli amministratori coinvolti". Anche per il presidente della Provincia, Marcello Pierucci, la sentenza del Tar sulla vicenda di Geal, così come i possibili mutamenti degli ambiti territoriali in materia di gestione dell’acqua e le dichiarazioni dei sindaci di Lucca e Capannori hanno cambiato le carte in tavolo e serve una riflessione per la quale Palazzo Ducale, pur non avendo specifiche competenze, rivendica di essere l’ente di collegamento tra le amministrazioni comunali in una ottica di area vasta. Il presidente della Provincia, che solo due mesi fa firmò il documento contro la proroga a Geal nelle sue vesti di primo cittadino di Camaiore, torna dunque sul tema più caldo del momento con una nota in cui sottolinea di seguire con massima attenzione la vicenda. "La discussione che si è riaperta in questi giorni – scrive – ha rafforzato in me un’idea che coltivavo da tempo. Ovvero che il dibattito sul futuro dell’acqua pubblica nel nostro territorio non possa limitarsi alla sola Piana di Lucca, ma debba coinvolgere tutto il territorio provinciale. Quando si parla di acqua si parla, inevitabilmente, del bacino del fiume Serchio; a partire dalla Garfagnana che ne custodisce la sorgente, per proseguire con la Mediavalle che ne raccoglie il principale affluente, fino a ricomprendere il territorio della Versilia che al Serchio è strettamente connesso dal punto di vista idraulico". Pierucci sottolinea come dalle dichiarazioni di questi giorni emergano con chiarezza due aspetti, ritenuti positivi: "Primo, la volontà trasversale di assicurare una gestione pubblica forte, in grado di valorizzare la risorsa principale del territorio, l’acqua appunto, a prezzi equi, ma con la capacità di assicurare gli investimenti necessari: dall’estensione della rete fognaria e acquedottistica in Lucchesia, al potenziamento della depurazione in Versilia. Secondo: la netta contrarietà all’espansione sulla costa della Multiutiliy, un esperimento giudicato non adatto, con buone ragioni, a questo territorio. Tuttavia questi due obiettivi possono essere raggiunti solo se nell’ambito della provincia di Lucca prevarranno unità di intenti e capacità di dialogo. Per questo è necessario abbassare i toni per costruire soluzioni solide e soprattutto condivise da tutti i comuni della Provincia, senza i quali è impossibile raggiungere quella massa critica necessaria a fronteggiare appetiti che non sono nel nostro interesse e che, da sola, la Piana di Lucca non può avere". Pierucci rilancia l’idea del coinvolgimento delle amministrazioni comunali che si sono messe di traverso per la proroga di Geal, ovvero quelle (Camaiore compresa) che sono socie del gestore Gaia, unico gestore pubblico della Toscana. "È questo, sia detto per inciso, lo spirito che alcune settimane fa ha indotto molti sindaci – aggiunge – a chiedere con forza di essere consultati e coinvolti nei percorsi decisionali sull’acqua, prima che si prendessero decisioni che li riguardavano in modo diretto o indiretto". "Ritengo – conclude – che potrebbe essere utile facilitare questa discussione, così decisiva per il futuro del nostro territorio, provando a offrire un tavolo di confronto di livello provinciale nel quale ospitare le diverse posizioni, valorizzando i molti aspetti comuni e mediando quelli che, invece, hanno la necessità di essere contemperati e avvicinati. Spero vivamente che questa proposta che mi impegno a formalizzare nel giro di pochi giorni possa essere raccolta da tutti i Comuni, a partire ovviamente dal capoluogo, e possa finalmente contribuire a trovare le soluzioni migliori nell’interesse del territorio e dei nostri cittadini".