La provocazione di Putin

"Amministrazione Onu a Kiev e voto". No di Washington: decide l’Ucraina. .

Mar 29, 2025 - 06:57
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La provocazione di Putin

di Marta Ottaviani
ROMA
Il presidente russo, Vladimir Putin, più che risolvere il conflitto, sembra intenzionato a complicarlo ulteriormente. Ieri, il numero uno di Mosca ha dichiarato che potrebbe avviare colloqui con gli Stati Uniti e persino con i Paesi europei, oltre che con i partner e amici storici della Russia. Con una condizione, decisamente non di poco rilievo: il leader del Cremlino, in cambio della sua propensione al dialogo, vorrebbe l’uscita di scena dell’attuale presidente, regolarmente eletto, Volodymyr Zelensky, che dovrebbe farsi da parte ed essere sostituito da un governo ad interim sotto l’egida delle Nazioni Unite, per poi tenere le elezioni. "Con questo governo – ha spiegato Putin durante una visita al sottomarino nucleare Arkangelsk a Murmansk – si potrebbero avviare negoziati su un trattato di pace, firmare documenti legittimi che saranno riconosciuti in tutto il mondo e che saranno affidabili e stabili".

Il presidente russo ha anche aperto a eventuali altre opzioni, ma con un punto fisso: gli attuali vertici ucraini sono illegittimi. Putin ha poi voluto parlare della situazione interna del Paese, dopo che, nelle ultime settimane, molti media, soprattutto internazionali, avevano riportato la notizia che l’economia, totalmente riconvertita in economia di guerra, potrebbe crollare in caso di fine dell’operazione militare speciale (come viene chiamato il conflitto in Russia). "L’economia e le finanze sono stabili e soddisfacenti, ci aspettiamo una crescita del 4,1% nel primo trimestre". Previsioni che vanno in direzione opposta a quelle della Banca Centrale e delle istituzioni internazionali. Nelle stesse ore, Grigory Karasin, un membro della delegazione russa a Riad, ha dichiarato che Mosca rimane "fortemente contraria al dispiegamento di qualsiasi unità militare di Paesi stranieri nel territorio ucraino, perché siamo ben consapevoli che molto probabilmente si tratterebbe di unità militari degli Stati membri della Nato".

"Questa è una delle opzioni, e tale pratica esiste nel lavoro dell’Onu", ha detto un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca riferendosi alla proposta di Putin per l’Ucraina, sottolineando che il governo di Kiev è determinato dalla sua Costituzione e dal suo popolo. E il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha commentato che il "governo ucraino è legittimo".

La replica di Zelensky, che Putin vorrebbe sostanzialmente spodestare, non si è fatta attendere. "Tutto ciò che sta facendo – ha commentato il presidente ucraino a margine di una conferenza stampa – è cercare di prolungare la guerra in Ucraina e ritardare qualsiasi possibilità di negoziazione". Il numero uno di Kiev ha poi aggiunto di aver ricevuto una buona bozza di accordo sui minerali da Washington, ma che si trattava di un documento "completamente diverso, con molte parti che non sono state discusse e molte che erano già state rifiutate. Ergo, le autorità ucraine dovranno controllarlo prima di approvarlo". Che il Cremlino stia tirando in lungo il più possibile non lo pensa solo Zelensky. Il Washington Post, noto quotidiano della capitale e che negli ultimi tempi si era distinto per una linea decisamente filogovernativa, ha scritto che, sull’Ucraina, Putin sta manipolando il presidente Trump e il suo inviato speciale, Steve Witkoff, che, da immobiliarista, manca di esperienza diplomatica, "come uno Stradivari", mettendo in discussione la buona fede di Mosca. Intanto, la settimana prossima il ministro degli Esteri russo, Lavrov, volerà in Cina, dove dovrà rendere conto del sempre più intenso rapporto fra Mosca e Washington.