La maestra d’asilo su OnlyFans e i suoi avvocati. Il chiarimento su foto e video: «Non sono porno». E i genitori con lei: «Continuerò a insegnare»
Elena Maraga specifica che pur avendo un profilo su un sito ampiamente utilizzato per condividere materiale pornografico, i suoi contenuti non rientrano in quella categoria L'articolo La maestra d’asilo su OnlyFans e i suoi avvocati. Il chiarimento su foto e video: «Non sono porno». E i genitori con lei: «Continuerò a insegnare» proviene da Open.
Non fa porno, vuole continuare a fare l’insegnante, gode della stima dei genitori dei suoi alunni e attualmente continua a percepire lo stipendio dall’asilo. Sono questi alcuni dei punti cardine che Elena Maraga, la maestra 29enne divenuta nota per il suo profilo su OnlyFans mette in chiaro con una lettera inviata alla stampa tramite i propri avvocati. La 29enne si è infatti affidata alla tutela dell’avvocato trevigiano Giorgio Canal, assieme ai legali Maurizio Curini e Carlo Salvini. Come ha già dichiarato nelle interviste rilasciate dopo lo scoppio del caso, Maraga ribadisce che ama il proprio lavoro e vuole continuare a insegnare ai bambini. Tuttavia, apre alla possibilità di farlo in un altro asilo per evitare di prolungare il contenzioso con la scuola materna cattolica di Varago di Maserada. Anche se apprezza la petizione dei genitori che – spiega – stanno raccogliendo le firme per chiederle di rimanere, mentre il ministero dell’Istruzione valuta una revisione del codice etico degli insegnanti.
«Mai fatto porno»
Un messaggio di stima e consenso che la maestra sottolinea assieme ad alcuni altri punti. Il primo è che «la notizia dell’iscrizione a OnlyFans non è stata da lei pubblicizzata ma, a quanto pare, è stata resa di pubblico dominio da parte di un genitore di uno degli alunni della sua classe». Inoltre – si legge ancora nel comunicato – «Maraga non ha mai prodotto foto o video a contenuto pornografico». Infine, la maestra chiarisce: pratica «attività sportiva di bodybuilding» e questa, così come quella sul sito bianco e azzurro, «non si riflette in alcun modo sulla prestazione lavorativa». «Di conseguenza – puntualizzano gli avvocati – non vi può essere alcun potere sanzionatorio di tipo meramente morale nei suoi confronti».
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