la Francia deve trovare 110 miliardi di tagli per raggiungere il proprio obiettivo di Bilancio
La Francia dovrà tagliare 110 miliardi di spese, se vuole tornare al rapporto deficit-PIL del 3%. Altrimenti il debito esploderà L'articolo la Francia deve trovare 110 miliardi di tagli per raggiungere il proprio obiettivo di Bilancio proviene da Scenari Economici.


Il risanamento delle finanze pubbliche francesi è un percorso lungo e difficile, paragonato da François Bayrou a una scalata himalayana, anche perché la cifra da trovare è enorme: 110 miliardi di Euro.
Il governo sta attualmente cercando di raggiungere il “campo base” del 2025, puntando a ridurre il deficit pubblico al 5,4% del Prodotto Interno Lordo (PIL), rispetto al 5,8% dell’anno precedente. Ma questa è solo la prima tappa di un’ascesa molto più impegnativa. Tutto questo doloroso percorso è stato ripreso qual quotidiano Les Echos.
Obiettivi ambiziosi e previsioni di crescita ridotte
Durante la recente “Conferenza sulle finanze pubbliche”, sono stati presentati i dati aggiornati che delineano la traiettoria futura:
- Deficit previsto al 4,6% del PIL nel 2026.
- Deficit previsto al 4,1% del PIL nel 2027.
- Deficit previsto al 3,4% del PIL nel 2028.
- L’obiettivo finale rimane un deficit del 2,8% del PIL nel 2029.
Raggiungere questi traguardi sarà più complesso del previsto, poiché le stime di crescita economica sono state riviste al ribasso per i prossimi anni (0,7% nel 2025, 1,2% nel 2026, 1,4% nel 2027). Con questi numeri la Francia dovrà tagliare molti servizi, o imporre pensanti nuove tasse.
L’enorme sforzo richiesto: 110 miliardi di euro da trovare
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze francese (Bercy) ha quantificato l’impegno necessario per raggiungere gli obiettivi di bilancio tra il 2026 e il 2029. Si tratta di una cifra enorme: 110 miliardi di euro.
La strategia: solo tagli alla spesa, niente aumento delle tasse
Il governo ha categoricamente escluso l’aumento delle imposte per reperire queste risorse. Il Primo Ministro ha motivato questa scelta sottolineando che la pressione fiscale in Francia è già la più alta al mondo e che ulteriori aumenti scoraggerebbero contribuenti e investitori. Di conseguenza, l’unica strada percorribile indicata è quella della riduzione della spesa pubblica. L’obiettivo è rallentare la crescita naturale della spesa (stimata a circa 1.700 miliardi di euro nel 2025) di circa il 6% entro il 2029.
Tagliare non sarà più facile che tassare: si tratta di contenere paghe dei dipendenti, servizi pubblici e investimenti. Quacuno dovrà pagare.
Debito pubblico in aumento e il costo crescente degli interessi
Il ritorno del deficit sotto la soglia del 3% del PIL è fondamentale per stabilizzare il debito pubblico francese. Tuttavia, la traiettoria del debito è peggiorata: si prevede che superi il 116% del PIL nel 2025 e raggiunga un picco del 118% del PIL nel 2027.
Un fattore critico che aggrava la situazione è l’aumento vertiginoso della spesa per interessi sul debito. Dopo aver sfiorato i 59 miliardi di euro l’anno scorso, si prevede che superi i 67 miliardi quest’anno e, come sottolineato da François Bayrou, è destinata a raggiungere la cifra impressionante di 100 miliardi di euro all’anno entro il 2029. Questo significa che solo l’aumento degli interessi costerà almeno 40 miliardi in più entro il 2029, somma che dovrà essere trovata tramite ulteriori risparmi, aggiungendosi ai 110 miliardi già previsti.
Inoltre, un eventuale abbassamento del rating della Francia da parte delle agenzie di valutazione potrebbe innescare un circolo vizioso, aumentando ulteriormente i tassi di interesse e il peso del debito. La soluzione a quel punto sarebbe solo una: l’uscita dall’area euro.
Altre pressioni sul bilancio
A complicare ulteriormente il quadro si aggiungono altre pressioni, come l’aumento programmato della spesa militare, che dovrebbe passare da 50 miliardi attuali a 64 miliardi nel 2029, con potenziali ulteriori aumenti per raggiungere l’obiettivo del 3% del PIL richiesto dal Presidente.
Per il governo Bayrou, già non particolarmente popolare, sarà una via crucis.
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