La febbre dei dazi investe i mercati: perché il Bitcoin può rivelarsi la carta vincente

L'analisi a cura di Alexander Schmidt, Index Fund Manager di CoinShares, mette in luce come il deprezzamento del dollaro e la perdita di centralità nei portafogli può avvantaggiare le criptovalute

Apr 6, 2025 - 10:09
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La febbre dei dazi investe i mercati: perché il Bitcoin può rivelarsi la carta vincente

“L’annuncio dei dazi da parte dell’amministrazione Trump ha scosso i mercati di tutto il mondo. Nonostante nelle prime ore la reazione fosse stata prudente, nella giornata di giovedì Wall Street ha perso 2mila miliardi di dollari di capitalizzazione. Il Bitcoin è prima salito fino a quota 88.300 dollari per poi ripiegare a 85.200 dollari quando sono stati resi noti i dettagli sulle singole tariffe, tra cui un’imposta minima del 10% estesa a tutte le importazioni e un’aliquota del 34% sui beni prodotti in Cina. Anche l’indice del dollaro è calato, passando da 104 a 102, in linea con le attese di una politica monetaria più accomodante. Questa può essere una buona notizia per il Bitcoin: storicamente tra i due asset c’è una correlazione inversa“. È quanto sostiene Alexander Schmidt, Index Fund Manager di CoinShares.

Incognita dazi

“Sebbene Trump nel suo discorso non si sia discostato dalle sue precedenti dichiarazioni, ribadendo l’idea che i dazi siano uno strumento per proteggere e stimolare l’economia statunitense, non ha però dissipato le incognite sull’attuazione e le tempistiche delle tariffe e sulle possibili ritorsioni da parte dei partner commerciali degli Usa – ha fatto notare Schmidt –. L’incertezza è rimasta, dunque, elevata, contribuendo, insieme ai segnali di rallentamento economico, all’attuale dinamica di de-risking”.

Incertezza e volatilità

“Nel corso del mese, ci aspettiamo una fase di volatilità nei mercati, incluso quello del Bitcoin, per via dell’incertezza generata dall’imprevedibilità degli esiti dei negoziati e delle possibili ritorsioni da parte dei Paesi colpiti dai dazi. La pubblicazione del rapporto sull’occupazione negli Usa  e la presentazione dei report delle agenzie federali sulle loro competenze in materia di trasferimento di asset nella Strategic Bitcoin Reserve (la riserva di criptovlute  annunciata da Trump, NdR) potrebbero far aumentare la volatilità già nel corso di questa settimana”, ha spiegato l’analista. “In particolare, quest’ultimo evento potrebbe rappresentare un potenziale stimolo, qualora si traducesse in un trasferimento effettivo (on-chain) di Bitcoin su Wallet del Tesoro statunitense e/o in segnali di avvio delle prime fasi di costituzione della riserva governativa della criptovaluta”, ha aggiunto.

Banche centrali al bivio

“In ogni caso, la politica protezionistica dell’amministrazione Usa, con dazi differenziati per i diversi Paesi e con aliquote variabili, rende molto complicato prevedere l’evoluzione dello scenario. Di certo, se i dazi verranno applicati secondo le previsioni, il rischio di una recessione aumenterà in modo sensibile. Siccome i Paesi colpiti potrebbero varare misure di stimolo, generando pressioni inflazionistiche, non è chiaro quale sarà l’orientamento delle banche centrali: se espansivo per contrastare la contrazione dell’economia oppure restrittivo per tenere sotto controllo i prezzi”, ha concluso l’Index Fund Manager di CoinShares.