La “eRRe” del 16 febbraio 2025

«Ogni speranza è riposta nella morte… dello zio.» di Erika Errico Avvocato Leggendo Simenon si ha l’impressione di salire un’imponente scalinata e più si sale più la trama avvolge il lettore rendendolo parte dell’intero. Sfogliando “Gli altri” ben presto si ha l’impressione di essere un membro della famiglia Huet. C’è Blaise, il narratore, Lucien, il […]

Feb 16, 2025 - 12:13
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La “eRRe” del 16 febbraio 2025
«Ogni speranza è riposta nella morte… dello zio.»

Leggendo Simenon si ha l’impressione di salire un’imponente scalinata e più si sale più la trama avvolge il lettore rendendolo parte dell’intero.
Sfogliando “Gli altri” ben presto si ha l’impressione di essere un membro della famiglia Huet.
C’è Blaise, il narratore, Lucien, il fratello buono, Edouard, il cugino reietto, Antoine, lo zio ricco e potente e tutto il corollario di parenti e affini che intrecciano le proprie vite.

Blaise Huet, voce narrante, scrive un breve diario di soli cinque giorni, dalla morte dello zio Antoine sino all’apertura del testamento, in cui riesce a ripercorrere le più importanti vicissitudini della propria famiglia.
Dal passato più remoto in cui si radica l’allontanamento di Edouard dalla famiglia, al presente ricco di retroscena, pettegolezzi e relazioni promiscue.
In un fitto intreccio di tradimenti si legge che Colette, moglie del defunto zio Antoine, ha una relazione con Jean Floriau, marito di Monique, cugina di Blaise; lo stesso narratore tradisce la moglie Irene con la domestica Adele, “che in meno di un anno aveva avuto, uno dopo l’altro, quattro amanti, e si lasciava possedere con la stessa naturalezza con cui mangiava”, mentre Irene lo tradisce con Nic, attempato amico di famiglia; il tutto spontaneamente e spudoratamente alla luce del sole.
Alla fine ognuno, con la propria assurda quotidianità da gestire, ripone grandi speranze in questa morte non annunciata, consumandosi nell’ardente desiderio di scoprire cosa avrà ereditato.

Lungo tutto il percorso di lettura si viene vorticosamente assorbiti dai pensieri di Blaise, ancor più che dagli accadimenti: Simenon si conferma un maestro dell’introspezione.

Una magnifica lettura.

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