Blaise Huet, voce narrante, scrive un breve diario di soli cinque giorni, dalla morte dello zio Antoine sino all’apertura del testamento, in cui riesce a ripercorrere le più importanti vicissitudini della propria famiglia.
Dal passato più remoto in cui si radica l’allontanamento di Edouard dalla famiglia, al presente ricco di retroscena, pettegolezzi e relazioni promiscue.
In un fitto intreccio di tradimenti si legge che Colette, moglie del defunto zio Antoine, ha una relazione con Jean Floriau, marito di Monique, cugina di Blaise; lo stesso narratore tradisce la moglie Irene con la domestica Adele, “che in meno di un anno aveva avuto, uno dopo l’altro, quattro amanti, e si lasciava possedere con la stessa naturalezza con cui mangiava”, mentre Irene lo tradisce con Nic, attempato amico di famiglia; il tutto spontaneamente e spudoratamente alla luce del sole.
Alla fine ognuno, con la propria assurda quotidianità da gestire, ripone grandi speranze in questa morte non annunciata, consumandosi nell’ardente desiderio di scoprire cosa avrà ereditato.