La California fa causa a Trump sui dazi: «Il suo caos fa male ai cittadini e all’economia». Il Wto taglia le stime sul commercio globale

La Casa Bianca strizza l'occhio agli alleati: «Sconti sui dazi a chi isola la Cina». La risposta di Pechino: «Stati Uniti ossessionati dall'egemonia, pensino a tutti i loro debiti» L'articolo La California fa causa a Trump sui dazi: «Il suo caos fa male ai cittadini e all’economia». Il Wto taglia le stime sul commercio globale proviene da Open.

Apr 16, 2025 - 15:15
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La California fa causa a Trump sui dazi: «Il suo caos fa male ai cittadini e all’economia». Il Wto taglia le stime sul commercio globale

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C’è chi guarda a Pechino come un potenziale partner commerciale per scavalcare i dazi americani, c’è chi cerca di abbattere l’egemonia commerciale che il Dragone si sarebbe costruito nei decenni. Questo l’obiettivo evidente del presidente americano Donald Trump, che ha sospeso per tre mesi i dazi «reciproci» per tutti i Paesi eccetto che per la Cina, per cui invece le tariffe sono schizzate al 145%. E che, secondo il Wall Street Journal, sarebbe pronto a usare la promessa di sconti permanenti sui dazi per convincere gli altri Paesi a contribuire all’isolamento economico del colosso asiatico. Ma Pechino non si scompone. Anzi continua il suo attacco contro Washington, sia commerciale con le contro-tariffe all’84% sia verbale, convinta di avere il coltello dalla parte del manico. «Speriamo che gli Stati Uniti si liberino quanto prima dall’ossessione per l’egemonia», ha detto il portavoce del ministero della Difesa. «Riconoscano che l’uso indiscriminato della forza non renderà di nuovo grande l’America, ma infliggerà solo disastri al popolo americano e al resto del mondo». Secondo la Cina, infatti, Washington vorrebbe far valere «la legge del più forte», pur essendo «fortemente indebitata». Anche dagli altri dicasteri arrivano posizioni di fermezza. Dagli Esteri, il portavoce fa sapere che un tavolo di trattative sarà possibile solo quando «gli Usa smetteranno di esercitare pressioni estreme, di minacciare e ricattare. E inizieranno a parlare con la Cina su basi di uguaglianza, rispetto e reciproco vantaggio».

Von der Leyen e la fine del «grande Occidente»

Il grande Occidente ormai «non esiste più», quel calibrato e fluido sistema commerciale che univa Stati Uniti e Unione europea ora deve essere rivisto «con pragmatismo», sedendosi attorno a un tavolo negoziale. È la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen a chiudere la porta in faccia a un possibile ritorno al passato: «Il mondo è diventato un globo anche geopoliticamente, e oggi le nostre reti di amicizia si estendono in tutto il mondo», ha detto in una intervista fiume al settimanale Die Zeit. Una globalizzazione che ha portato, secondo la politica tedesca, a frizioni non di poco conto e «rapporti complicati» tra Bruxelles e Washington. E alla necessità, in caso di chiusura totale degli Usa, di guardare altrove. Anche, per esempio, alla Cina.

Il Wto taglia le stime sul commercio globale

La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, ma anche i «dazi reciproci» nei confronti degli altri Paesi – solo in parte sospesi da Washington – hanno convinto la World Trade Organization a tagliare le stime sul commercio mondiale. Nel 2025, secondo il Wto, gli scambi caleranno tra lo 0,2% e l’1,5% proprio in seguito ai dazi americani. L’Organizzazione mondiale del commercio mette in guardia sui rischi che l’incertezza genera sui commerci globali e spiega che gli scambi potrebbero risentirne.

La California fa causa a Trump sui dazi

Nel frattempo, dagli Stati Uniti arriva la prima vera sfida significativa alla politica commerciale della Casa Bianca. La California ha annunciato infatti che farà causa all’amministrazione di Donald Trump per i danni inflitti dai dazi all’economia. «Le tariffe illegali di Trump stanno creando caos per le famiglie, le imprese e l’economia, aumentando i prezzi e minacciando posti di lavoro», ha detto il governatore Gavin Newsom, da molti considerato già in corsa per la nomination del partito democratico alle prossime elezioni presidenziali.

Telefonata Meloni-von der Leyen prima del viaggio a Washington

Domani, giovedì 17 aprile, il presidente americano accoglierà Giorgia Meloni alla Casa Bianca. E proprio in vista di quell’incontro, la premier italiana ha avuto un nuovo colloquio telefonico con Ursula von der Leyen, così da discutere gli ultimi dettagli della missione, in particolar modo per le trattative sui dazi. Bruxelles, d’altronde, continua a sperare in un’intesa con Washington per azzerare tutte le tariffe esistenti. Ma allo stesso tempo, ha ricordato oggi Michael McGrath, commissario Ue per la Giustizia, «dobbiamo prepararci allo scenario potenziale di un mancato accordo».

Poste di Hong Kong, stop all’invio di pacchi negli Usa: «Washington è irragionevole e abusiva»

Intanto Pechino ha cambiato l’interlocutore diretto con la Casa Bianca, nominando viceministro con delega al commercio internazionale Li Chenggang. Li per anni è stato rappresentante della Cina e ambasciatore straordinario e plenipotenziario presso l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) a Ginevra. Un funzionario esperto da contrapporre alla strategia protezionistica americana. Mentre dalla parte di Pechino iniziano a schierarsi sempre più enti. Le Poste di Hong Kong hanno infatti annunciato la sospensione degli invii di merci in direzione degli Stati Uniti e la rinuncia a riscuotere le tariffe per conto della Casa Bianca. Una dura reazione all’ordine esecutivo con cui il presidente americano Trump ha tolto l’esenzione doganale per i piccoli pacchi provenienti dall’Asia. «Gli Stati Uniti sono irragionevoli, intimidiscono e impongono dazi in modo abusivo», si legge in una nota. «Per i pacchi non ancora spediti, il servizio provvederà a contattare i mittenti per la restituzione degli articoli e il rimborso delle spese postali».

Foto copertina: EPA/Yuri Gripas | Il presidente americano Donald Trump durante un evento alla Casa Bianca, 15 aprile 2025

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