La Bce taglia i tassi dello 0,25% ma le tensioni frenano il Pil

«La politica monetaria è significativamente meno restrittiva, perché le riduzioni dei tassi di interesse rendono meno onerosi i nuovi prestiti a imprese e famiglie e il credito accelera», ha affermato la presidente della Bce Christine Lagarde annunciando, come atteso, un nuovo taglio dei tassi dello 0,25% che ha portato al 2,5% il tasso sui depositi, […] L'articolo La Bce taglia i tassi dello 0,25% ma le tensioni frenano il Pil proviene da Iusletter.

Mar 7, 2025 - 09:57
 0
La Bce taglia i tassi dello 0,25% ma le tensioni frenano il Pil

«La politica monetaria è significativamente meno restrittiva, perché le riduzioni dei tassi di interesse rendono meno onerosi i nuovi prestiti a imprese e famiglie e il credito accelera», ha affermato la presidente della Bce Christine Lagarde annunciando, come atteso, un nuovo taglio dei tassi dello 0,25% che ha portato al 2,5% il tasso sui depositi, quello preferito dalla Bce per indirizzare la trasmissione monetaria, mentre il tasso di rifinanziamento principale è sceso al 2,65%. Secondo Lagarde, «non è un piccolo cambiamento innocuo» rispetto alla formulazione dei comunicati precedenti, dove si affermava che «la politica monetaria rimane restrittiva».

Dopo aver ridotto il costo del denaro di 150 punti base dallo scorso giugno, nella prossima riunione di aprile la Bce potrebbe quindi fare una pausa. «Decideremo riunione per riunione, in base ai dati», ha ripetuto Lagarde. Un approccio ancora più importante nelle circostanze di «fenomenale incertezza», dove «le cose cambiano da un giorno all’altro» e la banca centrale deve rimanere «estremamente vigile e agile», ha sottolineato l’avvocata francese. «Se i dati ci indicheranno che la cosa più appropriata è un altro taglio dei tassi di interesse, lo faremo. Se invece ci indicheranno di non tagliare, faremo una pausa», ha detto. E ha ribadito che l’Eurotower «non si impegna a seguire alcun percorso».

Al momento «il processo di disinflazione è in atto» e la Bce prevede di raggiungere «il target del 2% nel medio periodo a inizio 2026», ma le tensioni geopolitiche e un’escalation della guerra commerciale potrebbe avere un impatto sulla crescita e sull’inflazione, che è stata corretta al rialzo al 2,3% nel 2025, a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia, mentre si attesterà all’1,9% nel 2026 e poi il 2% nel 2027. A causa della debolezza dell’export, la Bce ha inoltre rivisto al ribasso le previsioni di crescita del Pil della zona euro, che si fermerà allo 0,9% nel 2025, mentre è indicato a +1,2% nel 2026 e a +1,3% nel 2027. «I rischi restano orientati al ribasso», ha detto Lagarde. Ma le nuove spese fino a 800 miliardi per la Difesa europea e il piano di investimenti annunciato dalla Germania «possono rilanciare l’economia», ha ammesso. Ma anche far ripartire i prezzi. Da qui la grande incertezza sulle mosse future.

I mercati, però, hanno reagito positivamente, non solo grazie al rinvio fino al 2 aprile dei dazi Usa su Paesi chiave come Messico e Canada, ma anche perché una pausa sui tagli dei tassi non dispiace alle banche. I listini continentali così hanno chiuso in salita, con Francoforte (+1,47%) e Milano (+0,7%) tra le Borse migliori. L’euro si è rafforzato salendo al massimo dallo scorso 4 novembre a 1,083 sul dollaro, dopo aver toccato un picco di 1,0853, mentre il rendimento del Btp decennale è salito fino al 3,99%, a fronte di uno spread a 111 punti sul Bund.

L'articolo La Bce taglia i tassi dello 0,25% ma le tensioni frenano il Pil proviene da Iusletter.