Jair Bolsonaro denunciato per tentato golpe

La Procura generale del Brasile, per mezzo del procuratore generale Paulo Gonet, ha depositato presso la Corte suprema federale del Paese una denuncia contro l'ex presidente Jair Bolsonaro, accusandolo di aver tentato un colpo di stato per restare al potere dopo le elezioni del 2022, che videro trionfare il suo avversario Luiz Inácio Lula da Silva (Lula). Sono 34 in totale le persone accusate di aver preso parte al supposto golpe.La decisione della Procura generale brasiliana arriva 3 mesi dopo la fine delle indagini svolte dalla polizia federale, che aveva poi lasciato alla Procura l’analisi delle prove trovate e il compito di decidere se rinviare a giudizio gli accusati o chiedere l’archiviazione.Spetta ora alla Corte suprema brasiliana decidere dell’eventuale arresto di Bolsonaro e del suo rinvio a giudizio per tentato golpe. Nel caso in cui la Corte suprema decidesse di procedere con il processo l’ex Presidente rischia dai 12 ai 40 anni di carcere.Il rapporto del Procuratore Gonet è ben dettagliato, parla addirittura di “membri dell’organizzazione criminale” che avrebbero “strutturato nel palazzo presidenziale un piano per attaccare le istituzioni, con l'obiettivo di rovesciare il sistema dei poteri e l'ordine democratico”, con il Presidente Bolsonaro che sarebbe stato “portato a conoscenza del piano”, “approvandolo”. Questo piano prevedeva l’avvelenamento dell’attuale Presidente Lula, oltre agli assassini del Vicepresidente Geraldo Alckmin e del giudice della Corte suprema Alexandre De Moraes.Il piano è stato denunciato per la prima volta da Mauro Cid, ex aiutante di campo di Bolsonaro. E avrebbe trovato ulteriori riscontri grazie alle dichiarazioni degli ex comandanti dell'Esercito e dell'Aeronautica, nonché ai messaggi e alle registrazioni di ingresso nel Palácio da Alvorada (la residenza del Presidente del Brasile).L’ex Presidente torna quindi nell’occhio del ciclone a due anni dai fatti dell’8 gennaio 2023, quando migliaia di suoi sostenitori assaltarono le principali sedi del Governo nella capitale Brasilia, per protestare contro l’esito delle elezioni. Dopo la denuncia del Procuratore generale, Bolsonaro ha diffuso un comunicato in cui ha definito le accuse come “politicamente motivate” e “un modo per truccare le prossime elezioni prima che avvengano”.

Feb 19, 2025 - 21:18
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Jair Bolsonaro denunciato per tentato golpe


La Procura generale del Brasile, per mezzo del procuratore generale Paulo Gonet, ha depositato presso la Corte suprema federale del Paese una denuncia contro l'ex presidente Jair Bolsonaro, accusandolo di aver tentato un colpo di stato per restare al potere dopo le elezioni del 2022, che videro trionfare il suo avversario Luiz Inácio Lula da Silva (Lula). Sono 34 in totale le persone accusate di aver preso parte al supposto golpe.

La decisione della Procura generale brasiliana arriva 3 mesi dopo la fine delle indagini svolte dalla polizia federale, che aveva poi lasciato alla Procura l’analisi delle prove trovate e il compito di decidere se rinviare a giudizio gli accusati o chiedere l’archiviazione.

Spetta ora alla Corte suprema brasiliana decidere dell’eventuale arresto di Bolsonaro e del suo rinvio a giudizio per tentato golpe. Nel caso in cui la Corte suprema decidesse di procedere con il processo l’ex Presidente rischia dai 12 ai 40 anni di carcere.

Il rapporto del Procuratore Gonet è ben dettagliato, parla addirittura di “membri dell’organizzazione criminale” che avrebbero “strutturato nel palazzo presidenziale un piano per attaccare le istituzioni, con l'obiettivo di rovesciare il sistema dei poteri e l'ordine democratico”, con il Presidente Bolsonaro che sarebbe stato “portato a conoscenza del piano”, “approvandolo”. Questo piano prevedeva l’avvelenamento dell’attuale Presidente Lula, oltre agli assassini del Vicepresidente Geraldo Alckmin e del giudice della Corte suprema Alexandre De Moraes.

Il piano è stato denunciato per la prima volta da Mauro Cid, ex aiutante di campo di Bolsonaro. E avrebbe trovato ulteriori riscontri grazie alle dichiarazioni degli ex comandanti dell'Esercito e dell'Aeronautica, nonché ai messaggi e alle registrazioni di ingresso nel Palácio da Alvorada (la residenza del Presidente del Brasile).

L’ex Presidente torna quindi nell’occhio del ciclone a due anni dai fatti dell’8 gennaio 2023, quando migliaia di suoi sostenitori assaltarono le principali sedi del Governo nella capitale Brasilia, per protestare contro l’esito delle elezioni. Dopo la denuncia del Procuratore generale, Bolsonaro ha diffuso un comunicato in cui ha definito le accuse come “politicamente motivate” e “un modo per truccare le prossime elezioni prima che avvengano”.