INPS prestazioni occasionali: regole e funzionamento

In base all’art. 44 co. 2 del D.L. n. 269/03, conv. Legge n. 326/03, i soggetti esercenti l’attività di lavoro autonomo occasionale sono obbligati all’iscrizione nella Gestione separata INPS e al versamento della relativa contribuzione, qualora il reddito annuo derivante dall’attività di lavoro autonomo occasionale svolta superi il limite di euro 5.000 lordi, a fronte di un unico o […] L'articolo INPS prestazioni occasionali: regole e funzionamento proviene da Fiscomania.

Apr 11, 2025 - 15:32
 0
INPS prestazioni occasionali: regole e funzionamento

In base all’art. 44 co. 2 del D.L. n. 269/03, conv. Legge n. 326/03, i soggetti esercenti l’attività di lavoro autonomo occasionale sono obbligati all’iscrizione nella Gestione separata INPS e al versamento della relativa contribuzione, qualora il reddito annuo derivante dall’attività di lavoro autonomo occasionale svolta superi il limite di euro 5.000 lordi, a fronte di un unico o di una pluralità di rapporti (circ. INPS 6.7.2004 n. 103). INPS e prestazioni occasionali, quindi, devono essere attentamente valutati dal lavoratore prima dell’inizio della sua attività.

Quando il prestatore nel lavoro autonomo occasionale supera la soglia di 5.000 euro lorde annue nel corso dell’anno, scattano per esso obblighi legati ai contributi previdenziali obbligatori. Si tratta dei contributi dovuti alla INPS.

Contributi previdenziali INPS nelle prestazioni occasionali

Il lavoro autonomo occasionale si caratterizza per essere una prestazione d’opera, così come prevista dall’articolo 2222 del codice civile. Si tratta di una prestazione lavorativa nella quale il prestatore si obbliga ad effettuare un servizio su commissione del soggetto committente. L’utilizzo delle prestazioni occasionali, prescinde dalla misura del compenso concordato, ma deve sempre rispettare il vincolo dell’occasionalità della prestazione.

Per i soggetti che effettuano questo tipo di attività, l’obbligo contributivo scatta al superamento della soglia annua di 5.000 euro (lordi) di reddito percepito tramite questa attività. La soglia deve essere verificata per la totalità dei commenti e per la totalità dei compensi ricevuti per ogni periodo di imposta.

L’INPS prevede che, quando il compenso lordo annuo percepito con prestazioni occasionali superi la soglia di 5.000 euro il soggetto sia obbligato all’iscrizione alla gestione separata dell’INPS. È bene ribadire, quindi, che il reddito di 5.000 euro costituisce una fascia di esenzione: i contributi sono dovuti esclusivamente sulla quota di reddito eccedente i 5.000 euro.

Soglia valida solo ai fini previdenziali

L’aspetto da attenzionare riguarda il fatto che le attività professionale autonome occasionali non hanno limiti quantitativi. La soglia dei 5.000 euro di prestazioni nell’anno, è una soglia valida solo ai fini previdenziali. Pertanto, non impatta ai fini fiscali per la determinazione dell’occasionalità o dell’abitualità della prestazione che, nel caso, obbligherebbe all’esercizio con partita IVA.

Contributi previdenziali alla gestione separata

La gestione separata dell’INPS è una gestione previdenziale obbligatoria a cui sono tenuti ad iscriversi i lavoratori autonomi privi di altra cassa professionale di appartenenza, che prevede precisi obblighi contributivi. I contributi previsti sono dovuti con aliquote differenziate a seconda che il lavoratore occasionale sia privo o meno di altra tutela previdenziale obbligatoria.

Ad esempio, se il lavoratore occasionale è soggetto ad altri obblighi contributivi, o è già titolare di pensione diretta (anzianità, vecchiaia o invalidità), i contributi dovuti sono applicati con un aliquota ridotta. In caso contrario i contributi previdenziali alla gestione separata sono dovuti con aliquota piena.

Nascita dell’obbligazione contributiva

Sul piano giuridico, il rapporto previdenziale tra lavoro autonomo occasionale e l’INPS nasce nel mese in cui viene superato il reddito di 5.000 euro. Superato il limite, pertanto, i lavoratori devono iscriversi alla gestione separata.

In presenza di più rapporti, con committenti diversi, deve essere il lavoratore stesso a tenere informati i vari committenti per quanto riguarda il superamento della soglia di esenzione. Per questo è importante tenere sempre sotto controllo il volume dei ricavi incassati in relazione ai contributi previdenziali.

La comunicazione di superamento della soglia previdenziale ai committenti deve essere effettuata con mezzo che consenta di tenere traccia dell’avvenuta ricezione (PEC, raccomandata, etc). Ogni committente deve essere informato in modo che possa provvedere all’iscrizione previdenziale del lavoratore alla gestione separata ed a provvedere all’effettuazione della ritenuta previdenziale sul compenso corrisposto.

Bozza di comunicazione ai committenti per applicazione delle ritenute previdenziali

Oggetto: Comunicazione superamento soglia € 5.000 per prestazioni occasionali

Gentile [Nome/Referente del Committente],

Con la presente, desidero informarvi che, in conformità a quanto previsto dalla normativa vigente in materia di lavoro autonomo occasionale, il compenso complessivo da me percepito per prestazioni occasionali nel corso dell’anno [anno fiscale corrente] ha superato la soglia dei € 5.000 lordi.

Pertanto è necessario procedere con l’applicazione delle ritenute previdenziali pari al 33% sulla quota eccedente i € 5.000, da versare alla Gestione Separata INPS, come segue:

  • 2/3 della contribuzione previdenziale saranno a carico del committente;
  • 1/3 della contribuzione previdenziale sarà trattenuto dal compenso del collaboratore.

Vi invito, quindi, ad applicare le ritenute previdenziali sui prossimi pagamenti, calcolandole sulla parte del compenso eccedente la soglia di € 5.000. A tal fine, resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o per fornirvi la documentazione necessaria.

Ringraziandovi per la collaborazione, vi saluto cordialmente.

[Nome e Cognome del Lavoratore]
[Contatti: email, telefono]
[Eventuale firma se inviata in formato cartaceo]

Modalità di versamento dei contributi previdenziali

Il versamento dei contributi previdenziali dovuti è posta totalmente a carico del committente. Infatti, superata, in riferimento a ciascun anno solare, la fascia di esenzione di 5.000 euro da parte del prestatore occasionale, il committente o i committenti interessati devono versare i contributi sugli ulteriori emolumenti dagli stessi corrisposti nel predetto anno.

Il versamento dei contributi previdenziali avviene con le modalità e i termini previsti per i collaboratori coordinati e continuativi. Il pagamento deve avvenire entro il giorno 16 del mese successivo a quello di corresponsione del compenso, tramite modello F24. Nel modello deve essere recata l’indicazione dello stesso mese del compenso per il quale il committente ha trasmesso la denuncia Uniemens e deve essere dello stesso importo.

Modello F24: i codici tributo

I codici tributo da utilizzare nel campo causale contributi per i pagamenti correnti dei committenti sono:

  • C10 – se il lavoratore per il quale si versano i contributi è titolare di ulteriori rapporti assicurativi e/o è già pensionato. In questo caso spetta l’applicazione dell’aliquota ridotta della gestione separata;
  • CXX – se il lavoratore percepisce solo redditi da attività relative alla gestione separata e non è pensionato. In questo caso si applica l’aliquota piena.

Secondo l’INPS, la base imponibile su cui applicare il prelievo è costituita dal compenso lordo erogato al lavoratore. Da questo importo devono essere dedotte le spese poste a carico del committente e risultanti dalla ricevuta.

Dal punto di vista fiscale, invece, nella nozione di compenso da assoggettare a ritenuta d’acconto rientrano anche eventuali rimborsi spese inerenti la produzione del reddito. Questo, anche se si tratta di rimborsi relativi a spese analiticamente documentate, eccettuati solo i rimborsi per spese in nome e per conto (Risoluzione 69/E del 21 marzo 2003). L’Agenzia, in buona sostanza, in tale materia, è dell’avviso che esiste una sostanziale identità di trattamento tra i redditi professionali e i redditi occasionali di lavoro autonomo.

Spese addebitate al committente

Ne consegue che in presenza di spese da addebitare al committente la base imponibile fiscale su cui applicare la ritenuta di acconto e quella previdenziale sarebbero diverse:

  • Quella fiscale è rappresentata dall’importo complessivamente addebitato al committente (comprensivo di spese);
  • Quella previdenziale è rappresentata invece dal solo compenso riferito alla prestazione di lavoro, al netto quindi delle spese.

Da precisare, infine, che la parte di contributo a carico del lavoratore (pari a un terzo), anche se rappresenta una quota deducibile dal reddito, non va riconosciuta dal committente in sede di applicazione della ritenuta fiscale con le stesse modalità previste per i collaboratori coordinati e continuativi in genere. Questo, dal momento che per i lavoratori occasionali non trovano applicazione le disposizioni fiscali previste dall’articolo 51 del DPR n. 917/86.

Ne consegue che la ritenuta d’acconto del 20 per cento dovrà essere effettuata sul compenso al lordo non solo dei rimborsi spese ma anche della ritenuta previdenziale a carico del prestatore.

A ogni modo, il contributo trattenuto dal committente potrà essere dedotto nel quadro RP in occasione della compilazione del modello Redditi PF o nel quadro E del 730.

Calcolo ritenuta previdenziale INPS nelle prestazioni occasionali

Proviamo di seguito a fare un esempio pratico per il calcolo della ricevuta per prestazione occasionale con contributi previdenziali.

Ipotizziamo una prestazione di lavoro autonomo occasionale di 1.000 euro. Nel corso dell’anno il soggetto prestatore ha già effettuato altre prestazioni per complessivi 5.000 euro. Per questo motivo tale ricevuta sarà la prima a comprendere la ritenuta previdenziale. Vediamo come effettuare i calcoli correttamente.

L’esempio proposto è relativamente semplice, ma utile a comprende come deve essere calcolata la ritenuta previdenziale INPS sui compensi dovuti alla gestione separata INPS.

Proviamo adesso a complicare la situazione, ipotizzando una prestazione di 2.000 euro, quando fino a quel momento le prestazioni annue sono arrivate ad 4.000 euro. Vediamo come sviluppare i calcoli utili per la ricevuta, di seguito:

In questo caso la ritenuta previdenziale è sempre calcolata su 1.000 euro, ovvero l’eccedenza rispetto ai 5.000 euro di franchigia.

Prestazione occasionale: obbligo partita Iva superato il limite di 5.000 euro?

Una delle tantissime false informazioni presenti sul web vuole che al superamento della soglia di esenzione sia necessario aprire partita Iva. Ebbene, si tratta di un’informazione non corretta. Come detto, infatti, l’obbligo legato alla partita Iva non sorge in relazione a limiti di reddito.

Piuttosto, tale obbligo è legato all’esercizio di un’attività in modo continuativo ed abituale nel tempo. Su questo punto occorre tenere in considerazione che l’imposta sostitutiva del 15% (o l’aliquota per le startup al 5%) prevista dal regime forfettario è sicuramente più conveniente rispetto all’applicazione della ritenuta del 20%.

Mantenimento della NASpI

In caso di svolgimento di attività lavorativa autonoma o di impresa individuale dalla quale derivi un reddito che corrisponde ad un’imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni spettanti ai sensi dell’art. 13 del TUIR, il beneficiario continua a percepire la NASpI ridotta di un importo pari all’80% del reddito previsto, rapportato al periodo di tempo intercorrente tra la data di inizio dell’attività e la data in cui termina il periodo di godimento dell’indennità o, se antecedente, la fine dell’anno (art. 10 co. 1 del D.Lgs. 4.3.2015 n. 22, circ. INPS 12.5.2015 n. 94). In tal caso il titolare è tenuto ad informare l’INPSentro un mese dall’inizio dell’attività, oppure entro un mese dalla domanda di NASpI, se l’attività era preesistente, dichiarando il reddito annuo che prevede di trarre da tale attività. 

La riduzione è ricalcolata d’ufficio al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi o, in mancanza di tale obbligo, il beneficiario dovrà presentare all’INPS un’apposita autodichiarazione concernente il reddito ricavato, entro il 31 marzo di ciascun anno. In mancanza, il lavoratore deve restituire la NASpI percepita dall’inizio dell’attività lavorativa.

Attività lavorativa occasionale dei pensionati ed obblighi INPS

Un ulteriore aspetto su cui, spesso, ci sono dubbi riguarda l’attività lavorativa dei pensionati. Può capitare, infatti, che il pensionato possa svolgere delle attività lavorative occasionali. Per quanto riguarda gli adempimenti previdenziali sopra esposti, non ci sono esimenti.

Un pensionato che svolge attività occasionali e supera la soglia annua lorda di 5.000 euro è tenuto a versare i contributi previdenziali all’INPS. Non esiste un esonero specifico legato al solo fatto di essere pensionato per quanto riguarda l’obbligo contributivo sulle prestazioni occasionali oltre tale soglia.

Conclusioni e consulenza fiscale online

In caso di predisposizione della ricevuta per prestazione occasionale particolare attenzione deve essere prestata ai contributi previdenziali. Al superamento dei 5.000 euro lordi il prestatore è tenuto ad informare tutti i suoi committenti per l’applicazione della ritenuta previdenziale. I committenti, infatti, superata la soglia devono trattenere dal prestatore 1/3 dei contributi previdenziali dovuti.

Questa trattenuta previdenziale deve risultare nella ricevuta che rilascia il prestatore al committente. L’errore che più spesso si commette in questi casi è quello di dimenticarsi della propria soglia di compensi percepiti. La conseguenza è la mancata comunicazione ai committenti, che non sono in grado di applicare le ritenute previdenziali. In questo caso occorre prestare molta attenzione al fatto che ci si trova di fronte ad una irregolarità e potrebbero arrivare contestazioni e l’applicazione di sanzioni.

Per questo motivo è opportuno prestare la dovuta attenzione alla propria posizione e verificare il limite di 5.000 euro costantemente. Questo, proprio, al fine di evitare di ricevere contestazioni sul mancato versamento dei contributi dovuti, che avrebbero dovuto essere trattenuti dal committente. Se hai bisogno di aiuto nell’analisi della tua posizione fiscale contattami al link sottostante per ricevere il preventivo per una consulenza personalizzata.

Consulenza fiscale online|Fiscomania.com

L'articolo INPS prestazioni occasionali: regole e funzionamento proviene da Fiscomania.