Incentivare l'industria locale: così l'Europa risponde alla nuova economia mondiale
La lettera con 80 firmatari indirizzata ad Ursula von der Leyen.
Ridurre la dipendenza da infrastrutture e servizi digitali stranieri: lo chiedono a gran voce diversi esponenti del settore tech europeo, preoccupati che gli incrinati rapporti con gli Stati Uniti possano avere serie conseguenze sull'economia e sulla capacità di innovazione del Vecchio Continente. I recenti interventi del vicepresidente USA JD Vance non hanno fatto altro che confermare le preoccupazioni: l'aria è cambiata, e Stati Uniti ed Europa non sono più vicini come prima.
Le organizzazioni europee si sono rivolte alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ed alla responsabile della politica digitale dell'Unione Henna Virkkunen chiedendo di mettere in atto politiche volte a promuovere l'adozione di soluzioni interne in ambito chip, intelligenza artificiale, piattaforme, servizi cloud, telecomunicazioni e app. Ciò che serve, dicono, è la realizzazione di una infrastruttura digitale sovrana che contribuisca a promuovere l'innovazione locale e a ridurre la dipendenza dalle Big Tech - e la nascita dello standard Sovereign European Cloud API ne è una prova tangibile.
Investire su infrastrutture americane oggi non è più sicuro, un ordine esecutivo potrebbe infatti interrompere la fruizione dei suoi servizi da un momento all'altro. "Immaginate un'Europa senza ricerche su internet, e-mail o software per ufficio", ha detto il COO del motore di ricerca Ecosia Wolfgang Oels. E ricorda che non si tratta di uno scenario impossibile, perché già è accaduto all'Ucraina: "Trump ha bloccato l'accesso alle infrastrutture vitali perché l'Ucraina non era pronta a cedere la sua terra e a consegnare i suoi minerali". Per l'Europa potrebbe essere lo stesso: serve sovranità nelle infrastrutture per l'energia, la salute e i servizi digitali.