Il vantaggio dell’essere sempre più “intelligente”

L’intelligenza artificiale sta ridefinendo la vita quotidiana, il tempo libero e il business con un impatto paragonabile alle grandi rivoluzioni. Il travel non fa eccezione. Nasce da questa considerazione GatewAI – Conferenza nazionale dell’intelligenza artificiale nel turismo (4 aprile, Fiera di Bergamo), interamente dedicata all’applicazione dell’AI nel settore dei viaggi, alle sue opportunità e alle ... L'articolo Il vantaggio dell’essere sempre più “intelligente” proviene da GuidaViaggi.

Mar 24, 2025 - 09:37
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Il vantaggio dell’essere sempre più “intelligente”

L’intelligenza artificiale sta ridefinendo la vita quotidiana, il tempo libero e il business con un impatto paragonabile alle grandi rivoluzioni. Il travel non fa eccezione. Nasce da questa considerazione GatewAI – Conferenza nazionale dell’intelligenza artificiale nel turismo (4 aprile, Fiera di Bergamo), interamente dedicata all’applicazione dell’AI nel settore dei viaggi, alle sue opportunità e alle sfide presenti e future. L’evento è organizzato da Guida Viaggi e Turismi.ai, l’associazione italiana per l’intelligenza artificiale nel turismo.

Trasformazione radicale

Un recente rapporto di Google stima che l’Ai potrebbe far risparmiare in media oltre 170 ore all’anno a ciascun dipendente, liberando tempo per attività strategiche. Secondo gli esperti del settore, a breve l’Ai non sarà dunque più un’opzione ma una necessità strategica anche per gli operatori turistici.

La tecnologia consente di trasformare radicalmente l’esperienza di viaggio a partire dall’ispirazione e dalla ricerca di informazioni tailor made, offrendo livelli di personalizzazione mai visti prima e automatizzando processi che oggi richiedono significative risorse umane. Con i sistemi di prenotazione intelligenti, la traduzione linguistica guidata dall’Ai o i chatbot, l’Ai migliora vari aspetti del servizio richiesto dai clienti.

Alto livello di accettazione

Secondo un recente rapporto di Precedence Research, il mercato globale dell’Ai generativa nel settore dei viaggi è destinato a crescere dai 894,33 milioni di dollari del 2024 a circa 5.067,29 milioni di dollari entro il 2034, con un tasso di crescita annuale composto del 18,94% durante questo periodo.

Uno studio di Tidio mostra che circa l’88% dei viaggiatori ha interagito con un chatbot nell’ultimo anno e Travel Daily News riferisce che quasi il 37% preferisce utilizzare i chatbot per confrontare le opzioni di viaggio e fare piani, dato che indica un alto livello di accettazione e di coinvolgimento con la tecnologia digitale. Inoltre, esempi come il chatbot di Expedia, che ha condotto oltre 29 milioni di conversazioni virtuali, facendo risparmiare 8 milioni di ore agli agenti e permettendo ai viaggiatori di risolvere più velocemente i problemi tramite il self-service, evidenziano l’impatto dell’adozione dell’Ai nel ridurre le tensioni operative.

Il vantaggio competitivo

Le aziende del settore si trovano ora di fronte a un bivio: abbracciare questa trasformazione digitale definendone i contorni etici o rischiare di essere travolte da un cambiamento che appare ormai inevitabile.

“Gli operatori che non si adatteranno rischiano di perdere terreno in un mercato sempre più competitivo – avvertono gli analisti di tendenze digitali -. I viaggiatori contemporanei si aspettano risposte immediate e soluzioni su misura che solo l’Ai può garantire su larga scala”.

Sempre più su misura

L’intelligenza artificiale generativa punta a divenire uno strumento indispensabile per creare esperienze di viaggio tailor made. Questa tecnologia potrà progettare itinerari personalizzati, redigere guide ad hoc per ogni viaggiatore e persino generare immagini immersive per visualizzare in anteprima le destinazioni. I chatbot conversazionali, per esempio, offriranno un’assistenza istantanea rispondendo con precisione alle domande degli utenti.

Il settore vedrà anche l’arrivo degli assistenti digitali personalizzati, che si occuperanno di tutto: l’agente “intelligente” apprende i gusti, pianifica gli itinerari, prenota le attività e fornisce assistenza in tempo reale. Grazie alla capacità di apprendimento, anticipano le esigenze dei viaggiatori, aumentandone la soddisfazione.

SmartGuide, per esempio, per migliorare il coinvolgimento impiega un modello di intelligenza artificiale addestrato per offrire raccomandazioni personalizzate ai visitatori in base alle loro preferenze e al loro comportamento passato.

Interazione continua

L’automazione migliorerà drasticamente l’esperienza del viaggiatore, gestendo una moltitudine di attività in tempo reale e garantendo un’interazione continua con risposte automatizzate.

Qualche esempio? Una piattaforma di prenotazione come Expedia è in grado di gestire richieste complesse – come un pacchetto comprendente hospitality, trasporti e attività – in pochi clic. E ancora, gli hotel possono adottare chatbot multilingue per rispondere alle domande dei clienti nella loro lingua madre, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

L’esempio dell’aviazione

Questi strumenti non solo miglioreranno la soddisfazione dei viaggiatori, ma ottimizzeranno anche i costi operativi. Le applicazioni dell’intelligenza artificiale vanno infatti oltre le interazioni con i clienti. Secondo il rapporto di Global Market Insights, il mercato dell’Ai nell’aviazione è stato valutato a 686,4 milioni di dollari nel 2022 e si prevede aumenterà con un tasso di crescita annuo composto (Cagr) di oltre il 20% dal 2023 al 2032. Questa corsa riflette il ruolo sempre più centrale dell’Ai nell’efficienza e nella riduzione dei costi nel settore, poiché i sistemi sono in grado di elaborare enormi quantità di dati per identificare i rischi per la sicurezza, prevedere i guasti alle apparecchiature e assistere nella manutenzione proattiva, migliorando in modo significativo i protocolli.

Un esempio di applicazione virtuosa viene da British Airways, che già nel 2023 ha implementato l’Ai per ottimizzare le traiettorie di volo ottenendo una riduzione dell’1% nei consumi. Questa iniziativa ha permesso di risparmiare circa 100mila tonnellate di carburante, con un risparmio di 10 milioni di dollari.

Ispirazioni da video

Recentemente OpenIA ha lanciato la nuova versione di Sora, Sora Turbo, un generatore di video da testo accessibile agli utenti ChatGpt Plus e Pro e Google ha presentato Veo2. Solo due esempi che però fanno ben comprendere come anche la generazione di video Ai cresca costantemente e con esso le possibilità di creazione di contenuti ispirazionali per il viaggio.

Non è tutt’oro

Gli enti turistici, gli operatori, i vettori, l’hospitality, i consolidatori di esperienze territoriali, Dmc e Dmo possono capitalizzare i progressi tecnologici investendo in strumenti alimentati dall’Ai, adottando un’assistenza clienti basata sull’analisi predittiva e formando il personale all’utilizzo degli strumenti di intelligenza artificiale per mantenere un equilibrio tra efficienza e connessione umana. In questa fase, tuttavia, l’utilizzo di queste applicazioni deve ancora trovare, al di là dell’entusiasmo, un equilibrio. La corsa all’innovazione solleva infatti anche interrogativi sui quali si cercherà di fare luce all’imminente appuntamento con GatewAI. Come bilanciare l’automazione con il tocco umano che caratterizza, in particolare, l’ospitalità? Come gestire la privacy dei dati dei viaggiatori?

Questione sostenibilità

Non ultima, la questione riguarda anche la sostenibilità. Quale sarà, con la diffusione massiccia, l’impatto energetico? Le tecnologie legate all’intelligenza artificiale consumano infatti grandi quantità di energia per alimentare i centri dati necessari ai loro algoritmi. Queste infrastrutture, essenziali per le esperienze personalizzate e le analisi predittive, sollevano pertanto importanti quesiti riguardo alla loro impronta di carbonio. Il recente avvento di DeepSeek ne è un esempio significativo.

Le domande che affiorano sono moltissime e sarà compito dei relatori della prima Conferenza nazionale dell’intelligenza artificiale nel turismo offrire le risposte allo stato dell’arte.

Paola Olivari

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