Il tempo può scorrere anche all’indietro? La sorprendente scoperta della fisica quantistica

Il rapporto dell’uomo con il tempo è da sempre complesso e carico di significati. Nell’antichità era considerato una divinità, poi una dimensione fisica, mentre per alcuni filosofi non sarebbe altro che un’esperienza soggettiva, un flusso interiore. Ciò che è certo è che lo percepiamo come un fiume in piena che scorre inarrestabile, trascinandoci con sé...

Mar 13, 2025 - 09:12
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Il tempo può scorrere anche all’indietro? La sorprendente scoperta della fisica quantistica

Il rapporto dell’uomo con il tempo è da sempre complesso e carico di significati. Nell’antichità era considerato una divinità, poi una dimensione fisica, mentre per alcuni filosofi non sarebbe altro che un’esperienza soggettiva, un flusso interiore. Ciò che è certo è che lo percepiamo come un fiume in piena che scorre inarrestabile, trascinandoci con sé dal passato verso il futuro.

Nella vita di tutti i giorni, l’idea di una direzione precisa del tempo sembra confermata da eventi comuni: un bicchiere che cade e si frantuma non può tornare intatto da solo, una candela che si consuma non può riaccendersi spontaneamente. Da questa evidenza nasce il concetto di “freccia del tempo”, ovvero la nozione che il tempo abbia un solo verso, dall’ordine verso il disordine, dal passato al futuro. Tuttavia, la scienza ha iniziato a mettere in discussione questa idea: e se il tempo non avesse una direzione privilegiata?

Il principale problema è che le leggi fondamentali della fisica non prevedono una direzione obbligatoria per il tempo. Le equazioni di Newton, che regolano il moto dei pianeti, funzionano allo stesso modo indipendentemente dal fatto che il tempo scorra in avanti o all’indietro. Anche la meccanica quantistica, che descrive il comportamento delle particelle subatomiche, non impone un unico verso temporale.

Questa apparente contraddizione ha spinto un team di ricercatori dell’Università di Surrey, nel Regno Unito, a studiare il fenomeno nel mondo quantistico. Tra i membri del gruppo di ricerca figura anche l’italiano Andrea Rocco, che ha contribuito alla pubblicazione dello studio su Scientific Reports, parte della prestigiosa rivista Nature. L’obiettivo era analizzare il comportamento della freccia del tempo nei sistemi quantistici, dove le regole classiche sembrano perdere la loro rigidità.

Lo studio: il tempo può scorrere in entrambe le direzioni

Secondo la teoria più accreditata, quando un sistema quantistico interagisce con il suo ambiente circostante, perde progressivamente informazioni, generando una direzione temporale preferita. Tuttavia, i calcoli matematici sviluppati dal team hanno rivelato che questa perdita di informazioni può avvenire in entrambe le direzioni, sia verso il futuro che verso il passato.

Questa scoperta suggerisce che, almeno nel mondo subatomico, il tempo potrebbe essere simmetrico, senza un verso unico. In altre parole, la freccia del tempo emerge solo in condizioni specifiche, dipendendo dal sistema osservato e dal contesto in cui si trova. Se fosse davvero una proprietà fondamentale della natura, dovrebbe manifestarsi in ogni circostanza, indipendentemente dalla scala di osservazione.

Per fare un confronto, fenomeni come la velocità della luce o la carica dell’elettrone restano costanti a prescindere dall’esperimento condotto. Ma la freccia del tempo, secondo i risultati dello studio, non sembra godere della stessa universalità. A confermare questa ipotesi, i ricercatori hanno dimostrato che le principali equazioni della meccanica quantistica, come quelle di Pauli, Lindblad e Langevin, sono simmetriche rispetto al tempo, permettendo l’evoluzione di un sistema sia in avanti che all’indietro.

Il futuro della ricerca: il tempo è davvero bidirezionale?

I risultati ottenuti aprono scenari affascinanti, ma resta ancora da chiarire se questa proprietà possa estendersi al mondo macroscopico. Nel nostro universo, infatti, il tempo continua a scorrere in avanti, e uno dei principali motivi è la seconda legge della termodinamica: l’entropia, cioè il disordine, tende sempre ad aumentare.

Il prossimo passo per i ricercatori sarà capire se questa nuova visione del tempo possa avere applicazioni pratiche, e soprattutto se l’universo stesso si muova realmente su due direzioni temporali opposte. Se così fosse, la nostra comprensione del cosmo potrebbe essere solo parziale, e il viaggio nel tempo non sarebbe più solo un’ipotesi fantascientifica.

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Fonte: University of Surrey

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