Il giallo dell’anziana morta in povertà, in banca aveva 5 milioni di euro: i testamenti sospetti, i 4 eredi e l’indagine per truffa

Dopo il decesso della signora Maria Giuseppina Rista sono emersi due testamenti e ben quattro aspiranti eredi. Aperta un'indagine per circonvenzione di incapace L'articolo Il giallo dell’anziana morta in povertà, in banca aveva 5 milioni di euro: i testamenti sospetti, i 4 eredi e l’indagine per truffa proviene da Open.

Mar 17, 2025 - 16:37
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Il giallo dell’anziana morta in povertà, in banca aveva 5 milioni di euro: i testamenti sospetti, i 4 eredi e l’indagine per truffa

Giallo sull’eredità di Maria Giuseppina Rista, un’anziana morta il 13 aprile 2021 a Torino che, nonostante vivesse in condizioni precarie, risulta avere un patrimonio di circa 5 milioni di euro. Il suo decesso ha aperto un vero e proprio caso con due testamenti, quattro aspiranti eredi e un’indagine per truffa e circonvenzione di incapace. Tutto è nato da un dubbio sorto al direttore della sua banca che, dopo la morte della donna, si è accorto dell’apertura sospetta di un conto online a nome dell’anziana e un bonifico di 12mila euro a un carrozziere di origine rumena. Il banchiere ha quindi avvertito le forze dell’ordine, che hanno fatto scattare le indagini. Nel mirino delle autorità è finito un uomo torinese di 56 anni e tre complici, tutti accusati di truffa e circonvenzione di incapace.

Il (falso) testamento

Secondo quanto ricostruito dalle autorità, la donna viveva da sola nella casa di famiglia e gestiva il patrimonio personalmente. Anni prima della sua morte, però, aveva conosciuto un commerciante di auto che faceva affari in Romania, durante una visita in ospedale. Dopo il decesso, quest’uomo è entrato in casa della donna trovando un’agenda in cui dichiarava di voler lasciare tutto a lui e un diario dove confessava che sarebbe stata innamorata di lui. E sarà lui a pubblicare il testamento. A un certo punto, però, spuntano fuori altri presunti eredi, tra cui un’inquilina di Pinuccia che riferisce di aver trovato una pagina di agenda nella sua posta in cui le assegna 12 appartamenti. Foglio che ha fatto valere come testamento.

I due cugini

Tutto, però, si ferma quando due cugini della donna impugnano il testamento a favore dell’uomo di origine rumena perché ne contestano la validità. Una perizia calligrafica confermerà l’autenticità del testamento. Ma i cugini non si fermano e il tribunale civile dichiarerà nullo il testamento a causa dell’assenza di una data certa. A quel punto, l’eredità è stato assegnata ai parenti. Intanto, l’uomo dovrà difendersi nel processo penale per le accuse di truffa, sostituzione di persona e circonvenzione di incapace.

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