I dazi Usa fanno male alla Cina, per questo Xi reagisce di brutto

Solo la settimana scorsa, le banche mondiali prevedevano che l’economia cinese avrebbe chiuso l’anno a poca distanza dall’obiettivo di crescita del 5% fissato dal governo. Oggi, quelle proiezioni sono state accartocciate nel cestino della carta straccia. Le nuove tariffe reciproche americane spingono l’aliquota totale della Cina al 54% – abbastanza da rallentare la sua economia […] L'articolo I dazi Usa fanno male alla Cina, per questo Xi reagisce di brutto proviene da Economy Magazine.

Apr 7, 2025 - 10:36
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I dazi Usa fanno male alla Cina, per questo Xi reagisce di brutto

Solo la settimana scorsa, le banche mondiali prevedevano che l’economia cinese avrebbe chiuso l’anno a poca distanza dall’obiettivo di crescita del 5% fissato dal governo. Oggi, quelle proiezioni sono state accartocciate nel cestino della carta straccia. Le nuove tariffe reciproche americane spingono l’aliquota totale della Cina al 54% – abbastanza da rallentare la sua economia di 2,4 punti percentuali quest’anno, secondo Citigroup. Questo spiega il ricorso immediato del governo cinese al tribunale commerciale internazionale e l’annuncio di pesanti ritorsioni tariffarie.

In altre parole, questi dazi potrebbero dimezzare la crescita economica del Paese. Gli economisti ritengono che l’impatto si manifesterà a partire dal prossimo trimestre, quindi il governo cinese dovrà agire in fretta.

Per sostenere l’economia, il governo potrebbe dare il via libera a tagli dei tassi d’interesse e vendere più obbligazioni per finanziare grandi progetti. Le maggiori banche cinesi potrebbero però opporsi alla prima ipotesi. Sono sotto pressione, con i margini di interesse netti – ciò che le banche guadagnano dai prestiti rispetto a ciò che pagano ai risparmiatori – ai minimi storici. (Questo è probabilmente il motivo per cui il governo ha recentemente dato alle grandi banche 72 miliardi di dollari, nel disperato tentativo di aiutarle a superare questo periodo meno redditizio). Se i tassi d’interesse scenderanno ulteriormente, i margini si ridurranno ancora di più. E se le banche non sono incentivate a concedere prestiti, i consumatori cinesi, che sono stati pizzicati, potrebbero non spendere abbastanza per mantenere l’economia in movimento.

La propensione della Cina a investire in altri Paesi, in particolare negli Stati Uniti, le consente di esercitare una certa influenza nei negoziati politici ed economici. Il Paese sta cercando di giocare questo asso, limitando gli investimenti delle sue aziende negli Stati Uniti. Mentre i dazi colpiscono le esportazioni, questa ritorsione colpisce un altro nervo scoperto: il capitale. Bloccando i nuovi investimenti negli Stati Uniti, la Cina sta tirando una delle poche leve che le restano in questa situazione di stallo economico.

 

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