I dazi di Trump colpiscono il Grana Padano: “Aumentano i formaggi italiani contraffatti”

Il Grana Padano è finito nel mirino delle politiche commerciali statunitensi. A denunciarlo è il Consorzio Tutela Grana Padano che lancia l’allarme sull’introduzione di nuovi dazi

Apr 4, 2025 - 11:17
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I dazi di Trump colpiscono il Grana Padano: “Aumentano i formaggi italiani contraffatti”

Gli Stati Uniti si sono confermati nel 2024 come il terzo mercato di riferimento per il Grana Padano Dop, con 215mila forme esportate e un incremento del 10,53% rispetto al 2023. Ma l’introduzione dei nuovi dazi voluti dal presidente Trump, che comportano un aumento del 20% sul prezzo del formaggio, rischia di compromettere seriamente sia la crescita già raggiunta sia le prospettive future dell’export verso gli Usa. È quanto emerge dall’analisi del Consorzio di Tutela del Grana Padano, che riunisce 142 aziende del settore.

A quanto aumentano i prezzi

“Finora, su ogni forma di Grana Padano esportata negli Stati Uniti era applicato un dazio pari al 15% del valore fatturato per circa 2,40 euro al kg – spiega Stefano Berni, Direttore Generale del Consorzio –. Con l’aumento del 20%, il prelievo allo sbarco in Usa salirà a quasi 6 euro al kg al consumo che si amplificheranno ulteriormente, con inevitabili conseguenze sui prezzi americani”.

Un fenomeno che, secondo Berni, richiede un intervento immediato da parte dello Stato. Le parole del rappresentante del Consorzio sono chiare: “Le istituzioni italiane ed europee devono attivarsi immediatamente per contrastare questo contraccolpo, adottando tutte le misure necessarie a tutelare le esportazioni dei prodotti colpiti da questi dazi ingiustificati e per noi assai penalizzanti. Siamo sconcertati perché ogni qualvolta c’è tensione internazionale i formaggi di qualità vengono colpiti oltre misura”. Come era accaduto per l’invasione della Crimea nel 2014, che da allora l’azienda non esporta più in Russia, ma anche dall’ottobre 2019 al febbraio 2021, nell’ultimo tratto del Governo Trump.

Una dinamica, questa, che rischia di trasformare il settore lattiero-caseario italiano in un bersaglio ricorrente delle tensioni geopolitiche, con gravi conseguenze sul fronte dell’export.

E ora è allarme “Italian sounding”

“Siamo il formaggio Dop più venduto al mondo, esportando nel 2024 il 51,2%. Trovare velocemente spazi aggiuntivi ulteriori fuori dall’Italia sarà quasi impossibile e spero che nessuno provi ad insegnarci come e dove collocare le forme che non andranno più in Usa”. La scelta di Trump quindi è un pesante danno per l’azienda e che penalizza i consumatori americani, che pagheranno di più incidendo quindi anche sulla loro inflazione.

Secondo gli esperti del settore, questa misura rischia di aprire ulteriormente la strada alla diffusione negli Stati Uniti dei prodotti “Italian sounding” – alimenti che richiamano nomi, immagini e simboli della tradizione italiana, ma che non garantiscono gli stessi standard di qualità e autenticità del vero Grana Padano.

Parmigiano Reggiano in allarme

Anche il Parmigiano Reggiano è in allerta, con i prodotti che vengono colpiti da dazi al 20%, come del resto tutti i prodotti provenienti dall’Europa.

“Gli Stati Uniti sono il primo mercato estero del Parmigiano Reggiano e rappresentano il 22,5% della quota export totale – ragiona il presidente del Consorzio Nicola Bertinelli – I dazi sul nostro prodotto passano dal 15% al 35%. Di certo la notizia non ci rende felici, ma il Parmigiano è un prodotto premium e l’aumento del prezzo non porta automaticamente a una riduzione dei consumi. Lavoreremo per cercare con la via negoziale di fare capire per quale motivo non ha senso applicare dazi a un prodotto come il nostro che non è in reale concorrenza con i parmesan americani”.