Greve e Panzano in Chianti sono le nuove tappe del Grand Tour delle donne in Toscana
Panzano e Greve in Chianti rappresentano il cuore pulsante di una delle regioni vitivinicole più prestigiose al mondo. Tradizioni secolari, vini d’eccellenza e una gastronomia straordinaria sono le espressioni più autentiche di questa zona della Toscana. E proprio dalle terre del Chianti arrivano le due nuove protagoniste del Grand Tour delle donne: Monia Piccini e L'articolo Greve e Panzano in Chianti sono le nuove tappe del Grand Tour delle donne in Toscana sembra essere il primo su Dove Viaggi.

Panzano e Greve in Chianti rappresentano il cuore pulsante di una delle regioni vitivinicole più prestigiose al mondo. Tradizioni secolari, vini d’eccellenza e una gastronomia straordinaria sono le espressioni più autentiche di questa zona della Toscana.
E proprio dalle terre del Chianti arrivano le due nuove protagoniste del Grand Tour delle donne: Monia Piccini e Emmanuelle Sebillet, proprietarie entrambe di tenute storiche dedicate al vino e all’ospitalità, rispettivamente il trecentesco Palagio e la quattrocentesca Vignamaggio. Due donne creative e con una grande visione, accomunate dall’obiettivo di coniugare tradizioni chiantigiane, come l’accoglienza, la bellezza e l’artigianato, con l’innovazione.
L’ospitalità: l’arte di Monia Puccini, viticoltrice del Palagio di Panzano in Chianti
Monia Piccini è alla guida de Il Palagio di Panzano, dove è cresciuta: “Il mio lavoro di oggi è l’insieme di tante esperienze che mi porto dentro, grazie ai miei genitori e, soprattutto, alle mie nonne, Cesarina e Aldemara, dalle quali ho imparato l’arte di prendermi cura degli ospiti e di curare l’azienda”, racconta con riconoscenza l’imprenditrice.
Una storia d’amore e di vino
La vera svolta è arrivata quando la prematura scomparsa del padre ha costretto Monia Piccini ad accelerare i tempi e prendere le redini dell’azienda vitivinicola, accompagnata dal marito Franco Guarducci. La storia che li unisce al Palagio di Panzano sembrava già scritta, spiega Piccini: “Il nonno di Franco era nato nel 1920 da una famiglia di mezzadri proprio qui, al Palagio. La struttura venne poi acquisita dai miei nonni. Quando ho conosciuto mio marito e ci siamo scambiati i racconti di questo luogo, abbiamo capito che entrambi eravamo predestinati a occuparcene”.
Il Palagio, non solo azienda vitivinicola
Il Palagio, oggi, è votato all’ospitalità, alle degustazioni e alle cooking class. Monia ne è motore di ottimismo ed energia che permea tutte le attività della tenuta, la cui missione principale rimane il vino: “Siamo prima di tutto viticoltori, dobbiamo quindi raccontare bene ciò che c’è dietro ogni nostra bottiglia”, spiega convinta. Una determinazione forse ispirata anche dalla prima proprietaria di questa terra, la nobildonna Lucrezia Firidolfi, figura di riferimento nella vita chiantigiana dell’Ottocento.
Una produzione al femminile
Oggi, l’azienda conta su un personale in buona parte femminile, ma il vero tocco, Monia Piccini lo ha impresso nelle etichette dei suoi vini, dedicati alle donne della famiglia: “Aldemara in onore di mia nonna, che incarna tutta la forza del Chianti classico riserva e il passato di questa azienda”, spiega la viticoltrice. “L’ultimo vitigno piantato da mio padre, invece, è di buon auspicio per il futuro delle nostre due figlie.
L’abbiamo chiamato La vigna delle bambole, etichetta di Chianti classico gran selezione, con l’idea di riassumere tutto il percorso del Palagio”, impresa che oggi produce vino biologico certificato. Con la stessa passione di ieri.
La designer Emmanuelle Sibillet ridisegna la storica tenuta di Vignamaggia
Anche la tenuta di Vignamaggio è una fattoria a vocazione biologica, si estende per oltre 400 ettari tra il comune di Greve e Panzano in Chianti, adagiata sulle dolci colline, ed è una cantina storica, in attività sin dal 1404. Proprio qui, dieci anni fa, inizia la storia di Emmanuelle Sebillet, nata in Bretagna, ma cresciuta a Parigi, dove si è laureata in psicologia. A un certo punto, la sua passione l’ha portata in Sudafrica: “Ho iniziato a viaggiare e mi sono ritrovata a Cape Town, prima a studiare design, poi a fondare uno studio d’interni. In quel periodo, ho curato decine di progetti in location diverse, finché ho conosciuto Patrice Taravella, che poi è diventato mio marito”, racconta Emmanuelle.
L’arte di gestire una tenuta in Toscana
Lui, architetto e paesaggista di fama internazionale, francese ma di origini italiane, era stato chiamato per la realizzazione dei giardini di Babylonstoren, a Franschhoek, considerata la capitale gastronomica del Sudafica. È li che è scoccata la scintilla: “Ci siamo messi alla ricerca di un luogo in cui vivere insieme, che fosse connotato dalla bellezza e dall’armonia – spiega Emmanuelle – e ci siamo fermati a Vignamaggio, sviluppandone il brand. In questi dieci anni è diventato un distillato di design made in Chianti: abbiamo selezionato i produttori di Greve, lavorando insieme a un prodotto unico. Con l’obiettivo di riflettere il territorio in cui operiamo”.
Una ristrutturazione ispirata al Decameron
Il risultato finale è una realtà che ora, dopo un restauro di sei anni, comprende il borgo con 17 lussuose suite, un elegante dormitorio, una cappella con affreschi ottocenteschi e persino un teatro con 144 posti; non mancano tre casali destinati all’affitto; una pensione, protagonista di un restyling delle camere ispirato alle novelle di Boccaccio, e l’ultima nata, la “fattoria”, un’ ampia area degustazione con vetrate che consentono una vista panoramica sulle colline. Un ristorante e uno spazio vendita di prodotti a km zero completano l’opera. Il tutto, grazie al coinvolgimento di un’intera comunità di artigiani toscani, nel rispetto del territorio e sempre in accordo con le istituzioni locali.
2026: inaugurazione della mitica casa di Monna Lisa
Ma ciò che Emmanuelle ha curato finora è soltanto una parte di un progetto monumentale: il suo sogno, infatti, si completerà nel 2026 con l’inaugurazione della villa medicea della quale sta coordinando il restauro. Un lavoro lungo, delicato e complesso, che ha una storia tutta al femminile: si narra, infatti, che proprio qui visse Monna Lisa, la protagonista del celebre ritratto leonardesco. Un nome che più di ogni altro incarna l’essenza del Chianti e che oggi è anche uno dei vini più pregiati e rari della tenuta.
TORNA ALLO SPECIALE: Grand Tour delle donne in Toscana 2025
Dove Viaggi ©RIPRODUZIONE RISERVATA
L'articolo Greve e Panzano in Chianti sono le nuove tappe del Grand Tour delle donne in Toscana sembra essere il primo su Dove Viaggi.