GP Giappone, Ferrari desolata e impotente: urgono aggiornamenti
Iniziamo dalla fine. È questa la Ferrari che vogliamo vedere? La risposta al quesito è piuttosto semplice: assolutamente no! Eppure non c’era tanto di più da fare. Emblematici i team radio finali, dove Lewis e Charles si devono scusare per non aver potuto fare meglio per poi promettere di continuare a spingere. Un quarto posto […]

Iniziamo dalla fine. È questa la Ferrari che vogliamo vedere? La risposta al quesito è piuttosto semplice: assolutamente no! Eppure non c’era tanto di più da fare. Emblematici i team radio finali, dove Lewis e Charles si devono scusare per non aver potuto fare meglio per poi promettere di continuare a spingere. Un quarto posto per il monegasco, settimo per il sette volte campione del mondo che recupera una posizione.
La raccolta dati attesa da Fred sarà davvero utile?
Ieri, dopo la qualifica, Vasseur aveva fatto la danza della “non pioggia”, sperando che per il terzo appuntamento della campagna agonistica 2025, le condizioni ambientali fossero buone. Così è stato. Il manager di Draveil preferiva uno scenario del genere per aumentare la raccolta dati sulla SF-25 e dare un’accelerata alla curva di apprendimento. Cosa possiamo capire dalla giornata odierna? Semplice… la Ferrari non è all’altezza dei primi.
La nota positiva, se proprio vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, riguarda la prestazione di Leclerc sulle Mercedes. Il team di Brackley resta dietro con Russell e Antonelli, battuto di giustezza ma senza affanno. Può essere visto come un primo traguardo, considerando che la scuderia tedesca, nei primi due GP, ha ricoperto il ruolo di prima sfidante McLaren. Per Lewis non c’è molto da dire. Dall’ottavo posto passa al settimo.
Entrambi i piloti della Rossa, una volta tagliato il traguardo, non nascondono la propria delusione per una gara senza spunti. Non c’era particolare mordente perché la SF-25 non poteva offrirlo. Sulla distanza dei 300 chilometri, il bilanciamento dell’auto era tutto sommato buono, dove la carenza di rotazione si è palesata ancora, ma non ha dato così tanto fastidio come quando devi spingere al massimo la vettura.
Strategia azzeccate, ma sbagliare era davvero complicato
Altro fattore che possiamo far notare riguarda la strategia. Era difficile sbagliare, siamo d’accordo, ma il Cavallino Rampante ci ha dato prova di saper commettere errori grossolani anche quando era tutto facile. Oggi, perlomeno, possiamo dire che le tattiche gara utilizzate sono corrette. Per Charles, un cambio gomme due giri più tardi rispetto a Russell, che nutriva velleità di sorpasso sul monegasco.
Una mossa che non è andata a buon fine per George, in quanto la numero 16 torna in pista davanti alla W16 e non soffre per tenerla dietro. Diverso il discorso per Hamilton. Vista la posizione di partenza arretrata, il gruppo di lavoro ha scelto di partire con le gomme a banda bianca. Parliamo delle Pirelli Hard, con le quali il britannico ha tenuto un passo bene o male in linea con le aspettative. Lo stesso non si può dire nel secondo stint, però.
Effettuata l’unica sosta ai box, l’ex pilota Mercedes voleva acchiappare Kimi Antonelli. MA il target non è mai stato perseguibile, in quanto il rendimento della sua SF-25 con le mescole medie ha messo in piazza tutti i limiti attuali di questa vettura. Una Ferrari triste, depressa, malinconica. Una SF-25 che guarda ancora una volta vincere gli altri. Una monoposto rinunciataria perché di più, come detto in apertura, proprio non ce n’era.
Ferrari deve subito reagire sul piano tecnico
In Bahrain dovrebbe arrivare un pacchetto evolutivo. Parliamo della prima versione modificata del fondo che, nella mente degli ingegneri italiani, dovrebbe far realizzare un salto di qualità all’auto modenese. Un carico che dovrebbe essere maggiore e più costante, nel tentativo di alzare l’interazione tra meccanica e aerodinamica.
Oltre a questo servirebbe dell’altro. Le due McLaren sono forti ma non imbattibili. Lo ha dimostrato quest’oggi super Max Verstappen. Il team di Maranello non può sbagliare e anche per questo ha scelto di non accelerare troppo le novità. Ma i tempi stringono, perché sebbene manchino ancora ben 21 Gran Premi alla fine, la davanti non è che si mollerà il colpo. D’altronde l’obiettivo è vincere uno dei due titoli, no? E allora…
Serve un netto cambio di tendenza. Una spinta che possa levare la polvere da dosso a questa monoposto che, per il momento, ha solo offerto delusioni a piloti, tecnici, ingegneri e tifosi. Il resto sono tutte chiacchiere, come quelle che probabilmente ascolteremo a iniziare da oggi sino al prossimo appuntamento di Sakhir, nel fine bahrainita. Oggi è così: la desolazione fa presenza, una Ferrari grigia come il celo di Suzuka…
Autore: Zander Arcari – @berrageiz
Immagini: Scuderia Ferrari – F1Tv