Government Cheese – La Recensione dei primi quattro episodi della surreale comedy di Apple TV+
ATTENZIONE: l’articolo potrebbe contenere spoiler sui primi quattro episodi di Government Cheese!! Il government cheese era una delle tante misure assistenzialiste che il governo degli Stati Uniti mise in piedi a partire dal Secondo dopoguerra fino agli inizi degli anni ’80 per venire incontro alle esigenze alimentari dei ceti meno abbienti. Letteralmente “formaggio governativo“, il… Leggi di più »Government Cheese – La Recensione dei primi quattro episodi della surreale comedy di Apple TV+ The post Government Cheese – La Recensione dei primi quattro episodi della surreale comedy di Apple TV+ appeared first on Hall of Series.

ATTENZIONE: l’articolo potrebbe contenere spoiler sui primi quattro episodi di Government Cheese!!
Il government cheese era una delle tante misure assistenzialiste che il governo degli Stati Uniti mise in piedi a partire dal Secondo dopoguerra fino agli inizi degli anni ’80 per venire incontro alle esigenze alimentari dei ceti meno abbienti. Letteralmente “formaggio governativo“, il government cheese era un tipo di formaggio lavorato di cui lo Stato disponeva grazie a un surplus di produzione della filiera casearia. Molte riserve venivano immagazzinate con lo scopo di essere tirate fuori all’occorrenza anche in caso di crisi e calamità, per dare un sostegno immediato alle popolazioni in situazioni di emergenza. In uno dei primi episodi di Government Cheese, si fa riferimento proprio al formaggio governativo, da cui il titolo dello show.
Scopriamo infatti che la mamma di Hampton Chambers, il protagonista della serie, era in grado di fare degli ottimi sandwich pur avendo a disposizione solo un pezzo di formaggio. Ecco subito la grande metafora su cui si basa la serie di Apple TV+: ricavare il massimo possibile dal poco materiale che si ha a disposizione. In sostanza: arrangiarsi, generare successo dal nulla, sfruttare i pochi mezzi di cui si dispone per sognare in grande. Government Cheese è la storia di come attrezzare il vecchio e scintillante sogno americano a partire da pochissimi mezzi. Una storia surreale e ironica, esagerata e con qualche punta di dramma che la sfila dal genere della comedy pura e la trasforma in uno di quegli ibridi moderni (alcuni di quelli che dovreste farvi sfuggire sono qui) che utilizzano allo stesso modo registro comico e drammatico.
La serie è stata scritta da Paul Hunter e Aeysha Carr ed è interpretata da David Oyelowo, un attore che siamo abituati a vedere in veste drammatica e che qui invece si mette alla prova con un ruolo più leggero e ironico.
Government Cheese è ambientata nella California degli anni ’60, dove tutto è soleggiato, luminoso, esteticamente impeccabile. Il protagonista dello show è Hampton Chambers, un uomo finito in prigione per una storia di piccoli furti che è appena tornato in libertà e deve riconquistarsi la fiducia della propria famiglia. Hampton ha passato in carcere solo qualche anno, ma tanto è bastato perché il mondo attorno a lui prendesse un’altra direzione. Illuminato sulla via del penitenziario, Hampton torna a casa con l’intenzione di provare a essere una persona diversa e a fare successo con le proprie idee.
Soggiogato dal potere ammaliante del sogno americano, Hampton è convinto di poter diventare miliardario brevettando un trapano con la punta auto-affilante. Il successo della sua idea sarebbe la svolta di cui ha bisogno per dimostrare a se stesso e al mondo di essere cambiato. Ma nessuno sembra credere più di tanto nella sua idea. Diciamo che le aspettative di Hampton si scontrano con una realtà ben diversa da quella che il protagonista ricordava. Mentre lui era chiuso in carcere, il mondo fuori andava avanti, potendo fare tranquillamente a meno della sua presenza.
Government Cheese è anche un dramma familiare, costruito su incomprensioni ed equivoci che si sviluppano all’interno delle mura domestiche.
Astoria (Simone Missick) è la moglie di Hampton, una centralinista che aspira a diventare interior designer. La coppia ha due figli: Harrison (Jahi Di’Allo Winston), il ribelle affascinato dalla cultura dei nativi americani, e Einstein (Evan Ellison), il genio di famiglia che rinuncia ad andare nei college più prestigiosi per tentare la fortuna con il record mondiale del salto con l’asta. Siamo difronte a personaggi volutamente esagerati, sotto certi aspetti finanche grotteschi, che spostano le coordinate della realtà sulla latitudini molto più surreali e macchiettistiche. Ogni personaggio presenta delle forzature, esaspera i propri comportamenti per rendere il tessuto di Government Cheese molto elastico e malleabile.
I fratelli Prevost e il loro tragicomico background familiare fungono da antagonisti nel percorso di redenzione del protagonista. Ma anche gli amici di Hampton sembrano spingerlo sulla strada criminale sin dal primo episodio. Hampton è un uomo in balia della realtà. La strada per arrivare ad essere una persona migliore è scoscesa e in salita. Lui prova a percorrerla ogni volta, ma puntualmente viene respinto al punto di partenza. È allora che gli si presentano davanti delle scorciatoie, che però comportano la perdita della verginità criminale appena riconquistata.
Il dilemma del protagonista è dunque sospeso su un filo che penzola tra la legalità e il microcosmo criminale che già una volta lo ha condotto dietro le sbarre.
Oyelowo riesce a dare concretezza al suo personaggio, incastrandolo nel limbo in cui il dramma può essere anche divertente e le risate possono celare la tragedia. Apple TV+ (su cui il mondo ha aperto gli occhi grazie a Scissione) ha rilasciato diversi ibridi dello stesso genere, molti dei quali non hanno avuto grandissima fortuna nonostante gli standard di qualità su cui fa affidamento la piattaforma (The Big Door Prize ne è l’esempio). Government Cheese si è presentata al pubblico con i primi quattro episodi (solitamente Apple TV+ rilascia i primi due e poi il resto della stagione a cadenza settimanale). Nelle puntate finora disponibili sul servizio di streaming la serie alterna schemi di narrazione tradizionali con trovate più surreali.
Alcuni dialoghi prendono una piega talmente assurda da sembrare sospesi tra sogno e realtà. Ci sono delle sequenze, nei primi quattro episodi di Government Cheese, che rimandano a una dimensione onirica, in cui si fa confusione tra ciò che è reale e ciò che non lo è. Anche i frequenti excursus (funzionali a tracciare il background dei vari personaggi) sono volutamente vaghi e irreali, inseriti di forza in una trama che finisce per essere molto segmentata.
A giudicare dal suo esordio, Government Cheese non promette di essere la comedy rivelazione del 2025 di Apple TV+.
È un genere di prodotto che può avere più fortuna tra un pubblico abituato a toni meno realistici, mentre gli amanti delle sit-com tradizionali faranno fatica a seguire lo show fino in fondo. Le intenzioni degli autori non sono malvagie. In Government Cheese è il vecchio sogno americano a essere messo sul banco degli imputati. Regia e fotografia tentano di esaltare la perfezione di un mondo “costruito“, che ha poca aderenza con la realtà. Un mondo che sembra spingere verso la perfezione del sogno americano, salvo poi scoprire che si trattava semplicemente di un tranello.
Questo è quello che, a occhio e croce, succederà a Hampton Chambers nei prossimi. Ma per ora, le quattro puntate appena andate in onda sono sufficienti a tratteggiare il profilo di una serie tv che sicuramente troverà la via per farsi apprezzare, ma che – nella sterminata offerta di titoli del momento – a pochi resterà davvero nel cuore. Intanto, ecco le pagelle sulle serie tv uscite in settimana!
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