Giubileo a Roma, bilancio positivo per l’economia della Capitale
Remo Tagliacozzo, amministratore unico di Acquario Romano, sull’economia del Giubileo a Roma. “Da qualche anno Roma registra un andamento economico positivo, che oggi viene sostenuto dall’effetto moltiplicatore dell’attivismo infrastrutturale alimentato dal Giubileo che, secondo i dati dell’Osservatori sul PNRR, alla fine muoverà complessivamente quasi 5 miliardi di euro di investimenti attraverso 600 interventi di riqualificazione, […] L'articolo Giubileo a Roma, bilancio positivo per l’economia della Capitale proviene da Economy Magazine.

Remo Tagliacozzo, amministratore unico di Acquario Romano, sull’economia del Giubileo a Roma.
“Da qualche anno Roma registra un andamento economico positivo, che oggi viene sostenuto dall’effetto moltiplicatore dell’attivismo infrastrutturale alimentato dal Giubileo che, secondo i dati dell’Osservatori sul PNRR, alla fine muoverà complessivamente quasi 5 miliardi di euro di investimenti attraverso 600 interventi di riqualificazione, modernizzazione e ammodernamento della città.
Ad attestare il buono stato di salute dell’economia capitolina sono i due terzi delle 500 imprese romane che, interrogate a fine 2024 dalla Camera di Commercio della capitale, dichiarano di provenire da un triennio di fatturato stabile o positivo e che intravedono, per il 2025, la stabilizzazione di questa crescita. Il 27% delle stesse imprese è inoltre impegnata in investimenti per la sostenibilità ambientale, investimento, quasi sempre, incoraggiati dalla convinzione che si tratti di una leva importante di competitività e non solo perché imposto dalle normative. Un altro sentore di dinamicità dell’imprenditoria capitolina si evince dal fatto che, rispetto all’innovazione e alla digitalizzazione, si dichiara pronta ad effettuare aggiornamenti poco meno della metà del campione (48%), mentre il 52% è ancora incerta o non ha pianificati azioni in questo senso. Un altro versante caldo per Roma è quello della ricettività.
Nonostante il proliferare degli affitti brevi, la capitale è diventata particolarmente attrattiva per le catene del turismo luxury, che attrae una fascia di clienti alto-spendenti la cui domanda, pur essendo in crescita, on trovava fino al 2019, adeguata rispondenza nella dotazione alberghiera romana. Entro il 2026 sono previste ben 13 nuove apertura di hotel a 5 stelle a Roma per un totale di investimenti di 423 milioni di euro.
Io auspico vivamente che quanto si sta facendo per rilanciare l’immagine, la bellezza e, soprattutto, l’attrattività di Roma anche nei confronti di possibili nuovi investitori esteri possa diventare una linea strategica continuativa. Roma ha molte potenzialità ancora inespresse, luoghi storici e artistici che, anche grazie al piano Caput Mundi, potranno tornare a splendere e ad accogliere nuovi visitatori. La capitale ha una forza propulsiva in sé stessa, indipendente da ogni tipo di amministrazione politica e mai completamente esplorata e utilizzata, che può fare realmente la differenza. È necessario intervenire per elevare ulteriormente il livello di efficienza dei servizi ai turisti e ai romani, ovviamente. Oggi il digitale e l’AI offrono possibilità impensabili solo fino a cinque anni fa. Roma è in grado di tirare la volata rispetto a tutte le città del mondo se solo la volontà di tutti gli attori in campo, dalla politica all’imprenditoria alle grandi istituzioni accademiche e di ricerca, sapranno fare sistema.
Ci sono capitoli che attendono di essere affrontati con più decisione, come la mobilità e l’ambiente. Roma è il comune più verde d’Europa, ma ancora buona parte di questa ricchezza è inaccessibile o versa in condizioni inaccettabili. Non possiamo contare sulla spinta episodica di eventi come il Giubileo, la pianificazione di interventi di ammodernamento deve diventare una costante. La cultura, da questo punto di vista, può giocare un ruolo di guida in questo senso. Chi, come me, se ne occupa da vicino ogni giorno deve sentirsi moralmente interpellato da questo punto di vista. Per questo propongo un tavolo permanente per il rilancio della cultura a Roma, sotto ogni punto di vista, che metta in contatto gli esperti, le istituzioni e le imprese. Una “coalizione della bellezza” che riporti Roma al livello reputazionale che le è più consono e perché le notizie che la riguardano, d’oggi in poi, parlino solo di successi e non più di degrado”.
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