Funghi allucinogeni, magici per davvero? La psilocibina ripara i danni lievi del cervello

I funghi allucinogeni alleati del cervello? Già da anni gli scienziati stanno studiando il loro potenziale per la cura della depressione e come alleato nei trattamenti di salute mentale, ma ora arriva un nuovo studio che ne dimostra le potenzialità riparative in caso di traumi al cervello. È ormai noto che le ripetute sollecitazioni alla...

Mar 10, 2025 - 20:12
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Funghi allucinogeni, magici per davvero? La psilocibina ripara i danni lievi del cervello

I funghi allucinogeni alleati del cervello? Già da anni gli scienziati stanno studiando il loro potenziale per la cura della depressione e come alleato nei trattamenti di salute mentale, ma ora arriva un nuovo studio che ne dimostra le potenzialità riparative in caso di traumi al cervello.

È ormai noto che le ripetute sollecitazioni alla testa, anche lievi, possano avere conseguenze a lungo termine sulla salute cerebrale. Atleti, veterani di guerra e persino anziani vittime di cadute accidentali sono esposti a un rischio maggiore di sviluppare demenza, Parkinson ed encefalopatia traumatica cronica. Questi traumi, spesso silenziosi, causano infiammazioni nel cervello e ne alterano le connessioni neurali.

Attualmente non esiste un trattamento medico approvato per contrastare questi danni, ma una nuova ricerca condotta dalla Northeastern University suggerisce che una possibile soluzione potrebbe trovarsi in un composto naturale sorprendente: la psilocibina, il principio attivo presente, appunto, nei funghi allucinogeni.

Secondo i ricercatori, questo composto potrebbe favorire la rigenerazione neurale, ridurre l’infiammazione e ripristinare la connettività cerebrale alterata dopo un trauma. I risultati preliminari sono stati definiti “sbalorditivi” dal professor Craig Ferris, uno degli autori dello studio, il quale ha osservato che la psilocibina ha migliorato in modo significativo le funzioni cerebrali compromesse dal trauma.

I funghi allucinogeni come alleati del cervello?

Lo studio ha analizzato l’effetto della psilocibina su traumi cerebrali lievi ripetuti, del tipo che possono verificarsi negli atleti, nei militari e negli anziani a causa di cadute, incidenti o colpi alla testa. Questi impatti, pur non causando danni visibili al cranio, possono comunque portare a infiammazione, riduzione del flusso sanguigno cerebrale e alterazioni delle connessioni neurali.

Dopo aver subito un trauma, ai soggetti dello studio (che è comunque condotto su animali) è stata somministrata una dose di psilocibina e le loro condizioni sono state monitorate attraverso risonanze magnetiche (MRI) e test sulle funzioni cognitive e motorie.

Come influisce la psilocibina sul cervello dopo un trauma?

I risultati hanno rivelato che la psilocibina ha avuto effetti sorprendenti non solo nel ridurre l’edema cerebrale, ovvero il gonfiore causato dal trauma, ma anche nel ripristinare la connettività neurale, con un miglioramento della comunicazione tra le diverse aree del cervello. Inoltre è stato appurato anche un aumento del fattore neurotrofico derivato dal cervello (BDNF), una proteina fondamentale per la crescita e la riparazione dei neuroni e la riduzione della proteina tau fosforilata, un biomarcatore associato alle malattie neurodegenerative.

Oltre che un generale rafforzamento della barriera emato-encefalica, che protegge il cervello dalle sostanze dannose.

Una nuova speranza per la neuroprotezione? Secondo il professor Ferris, autore dello studio, il fenomeno osservato è davvero promettente:

Abbiamo scoperto che a seguito di un trauma cranico le connessioni funzionali nel cervello diminuiscono. Ma dopo la somministrazione di psilocibina, non solo si ripristinano, ma il cervello diventa addirittura iperconnesso.

Verso nuove prospettive terapeutiche?

Questa ricerca rappresenta un passo importante nella comprensione di come la psilocibina potrebbe essere utilizzata per trattare i traumi cerebrali e, potenzialmente, altre malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Gli studiosi ora vogliono approfondire gli effetti del trattamento a lungo termine, per capire se la psilocibina possa essere utile anche tempo dopo il verificarsi del trauma.

Se confermati da studi successivi, questi risultati potrebbero aprire la strada a nuove terapie naturali per proteggere il cervello dai danni causati da traumi e malattie neurodegenerative. I funghi allucinogeni, da sempre conosciuti per i loro effetti psichedelici, potrebbero così rivelarsi un’insospettabile risorsa per la medicina rigenerativa.

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