Frodi ed AI: l’impatto economico e come fare prevenzione
Come l’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) sta trasformando il panorama delle frodi: questo il tema dell’ultimo report di Experian, leader nel settore dei dati e della tecnologia. L’indagine, condotta tra 499 figure decisionali esperte nella lotta alle frodi, rivela un aumento delle perdite delle imprese attribuite ad azioni fraudolente, prima fra tutte il furto di identità, e sottolinea l’importanza di adottare solide misure di sicurezza. Ne abbiamo parlato con Giulio Virnicchi, Global Advisor di Experian. Qual è l’impatto delle frodi sui settori finanziario e delle telecomunicazioni in Italia sia a livello aziendale che economico? «Le frodi rappresentano una minaccia significativa ed in crescita in Italia come nel Mondo. Secondo un recentissimo report pubblicato da Experian, nell’ultimo anno il 58% delle aziende italiane intervistate da Forrester Consulting ha registrato un aumento delle perdite dovute alle frodi. Il settore Bancario ed il settore delle Telecomunicazioni presentano una interessate caratteristica comune nel contrasto alle frodi: devono misurarsi con i frodatori su tre fronti: Obiettivo della frode: i servizi dell’Azienda stessa come ad esempio finanziamenti e carte di credito per le Banche o cellulari e traffico telefonico per le Telco, sono bersaglio della frode; Protezione dei Clienti: i Clienti dell’Azienda sono bersaglio della frode in qualità di potenziali vittime di furto di identità come di sottrazione di denaro attraverso attività di phishing o, attualmente più frequentemente, di vishing (voice-phishing, dove la vittima viene indotta con l’inganno a fornire telefonicamente i codici per autorizzare il bonifico), come nel recente passato di SIM-SWAP; Veicolo di frode: SIM card mobili e conti correnti italiani, sono strumenti essenziali nell’attività del frodatore che ha esigenza di averne continuamente di nuovi: un numero di cellulare è infatti richiesto in ogni nuovo processo di sottoscrizione di beni o servizi, inclusa l’apertura di conto correnti; un conto corrente italiano è necessario per accedere a prestiti e finanziamenti a nome della vittima ed è “meno sospetto” come destinatario di bonifici istantanei nei già citati casi di phishing/vishing; Le attività fraudolente non causano quindi solo perdite finanziarie dirette, ma mettono a rischio anche la reputazione delle Aziende, influenzando negativamente la fiducia dei Clienti e degli Investitori». Quali sono le frodi più comuni? «Parlando di perdite dirette per le Aziende, le frodi più frequenti sono le frodi riconducibili al Furto di Identità, dove il frodatore utilizza informazioni rubate per richiedere prestiti o finanziamenti a nome delle vittime; e le Frodi nei pagamenti che includono l’uso non autorizzato di carte rubate o clonate per effettuare acquisti di beni e servizi. Per i Clienti, i rischi maggiori riguardano il Furto di Denaro. Nel suo rapporto, Bankitalia evidenzia che la maggior parte delle operazioni fraudolente riguarda i bonifici elettronici: nel primo semestre del 2024, il valore dei bonifici fraudolenti ha raggiunto circa 50 milioni di euro (+67% su base annua). Occorre porre grande attenzione in quanto sempre più frequenti sono i casi in cui è il Cliente stesso ad essere indotto con l’inganno ad effettuare il pagamento. Si distingue infatti tra operazioni fraudolente effettuate senza il consenso del titolare, dove Il frodatore si appropria di informazioni confidenziali come numeri di carta di credito, PIN e credenziali d’accesso, contattando le vittime tramite email (phishing), SMS (smishing), WhatsApp o telefonate (vishing) e quelle in cui il Titolare è indotto a effettuare un pagamento dal frodatore, che lo manipola convincendolo impartire un’istruzione su un conto che ritiene appartenere a un beneficiario legittimo (familiare, parente, amico, socio in affari). Se pensiamo alla cronaca recentissima, che ha visto i frodatori realizzare una truffa ai danni di un noto imprenditore italiano utilizzando l’inteligenza artificiale generativa (GenAI) per impersonare un Ministro della Repubblica, in alternativa potrebbe valere la pena di spiegare meglio quanto accaduto), ci si rende facilmente conto di essere tutti potenzialmente a rischio». Attualita' 8 Febbraio 2025 Maxi truffa col nome di Crosetto e altri nomi Tra gli obiettivi dei malviventi Massimo Moratti e potrebbero esserci anche Tronchetti Provera, Della Valle, le famiglie Aleotti, Beretta e… 8 Febbraio 2025

Come l’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) sta trasformando il panorama delle frodi: questo il tema dell’ultimo report di Experian, leader nel settore dei dati e della tecnologia. L’indagine, condotta tra 499 figure decisionali esperte nella lotta alle frodi, rivela un aumento delle perdite delle imprese attribuite ad azioni fraudolente, prima fra tutte il furto di identità, e sottolinea l’importanza di adottare solide misure di sicurezza. Ne abbiamo parlato con Giulio Virnicchi, Global Advisor di Experian.
Qual è l’impatto delle frodi sui settori finanziario e delle telecomunicazioni in Italia sia a livello aziendale che economico?
«Le frodi rappresentano una minaccia significativa ed in crescita in Italia come nel Mondo. Secondo un recentissimo report pubblicato da Experian, nell’ultimo anno il 58% delle aziende italiane intervistate da Forrester Consulting ha registrato un aumento delle perdite dovute alle frodi. Il settore Bancario ed il settore delle Telecomunicazioni presentano una interessate caratteristica comune nel contrasto alle frodi: devono misurarsi con i frodatori su tre fronti:
- Obiettivo della frode: i servizi dell’Azienda stessa come ad esempio finanziamenti e carte di credito per le Banche o cellulari e traffico telefonico per le Telco, sono bersaglio della frode;
- Protezione dei Clienti: i Clienti dell’Azienda sono bersaglio della frode in qualità di potenziali vittime di furto di identità come di sottrazione di denaro attraverso attività di phishing o, attualmente più frequentemente, di vishing (voice-phishing, dove la vittima viene indotta con l’inganno a fornire telefonicamente i codici per autorizzare il bonifico), come nel recente passato di SIM-SWAP;
- Veicolo di frode: SIM card mobili e conti correnti italiani, sono strumenti essenziali nell’attività del frodatore che ha esigenza di averne continuamente di nuovi: un numero di cellulare è infatti richiesto in ogni nuovo processo di sottoscrizione di beni o servizi, inclusa l’apertura di conto correnti; un conto corrente italiano è necessario per accedere a prestiti e finanziamenti a nome della vittima ed è “meno sospetto” come destinatario di bonifici istantanei nei già citati casi di phishing/vishing;
Le attività fraudolente non causano quindi solo perdite finanziarie dirette, ma mettono a rischio anche la reputazione delle Aziende, influenzando negativamente la fiducia dei Clienti e degli Investitori».
Quali sono le frodi più comuni?
«Parlando di perdite dirette per le Aziende, le frodi più frequenti sono le frodi riconducibili al Furto di Identità, dove il frodatore utilizza informazioni rubate per richiedere prestiti o finanziamenti a nome delle vittime; e le Frodi nei pagamenti che includono l’uso non autorizzato di carte rubate o clonate per effettuare acquisti di beni e servizi. Per i Clienti, i rischi maggiori riguardano il Furto di Denaro. Nel suo rapporto, Bankitalia evidenzia che la maggior parte delle operazioni fraudolente riguarda i bonifici elettronici: nel primo semestre del 2024, il valore dei bonifici fraudolenti ha raggiunto circa 50 milioni di euro (+67% su base annua). Occorre porre grande attenzione in quanto sempre più frequenti sono i casi in cui è il Cliente stesso ad essere indotto con l’inganno ad effettuare il pagamento. Si distingue infatti tra operazioni fraudolente effettuate senza il consenso del titolare, dove Il frodatore si appropria di informazioni confidenziali come numeri di carta di credito, PIN e credenziali d’accesso, contattando le vittime tramite email (phishing), SMS (smishing), WhatsApp o telefonate (vishing) e quelle in cui il Titolare è indotto a effettuare un pagamento dal frodatore, che lo manipola convincendolo impartire un’istruzione su un conto che ritiene appartenere a un beneficiario legittimo (familiare, parente, amico, socio in affari). Se pensiamo alla cronaca recentissima, che ha visto i frodatori realizzare una truffa ai danni di un noto imprenditore italiano utilizzando l’inteligenza artificiale generativa (GenAI) per impersonare un Ministro della Repubblica, in alternativa potrebbe valere la pena di spiegare meglio quanto accaduto), ci si rende facilmente conto di essere tutti potenzialmente a rischio».
Qual è l’impatto dell’intelligenza artificiale generativa sulle frodi? Sta facilitando l’operato dei truffatori?
«Sarebbe riduttivo affermare che l’intelligenza artificiale generativa (GenAI) ha trasformato il panorama delle frodi: la verità è che quanto vediamo oggi è solo l’inizio, poco più della punta di un iceberg. Per citare un esempio, nel Furto di identità in meno di un anno si è passati da casi dove il frodatore manipolava le foto dei documenti di identità della vittima sostituendo il proprio volto o quello di un complice a quello del titolare per affrontare il video-riconoscimento… a casi in cui non deve esporsi in quanto la GenAI consente di generare un video deepfake, ossia un avatar virtuale della vittima in grado di eseguire azioni e parlare, tutto questo in pochi secondi e partendo da una semplice foto della vittima. E la cosa preoccupante è che non sono necessarie particolari competenze: quando parliamo di GenAI, parliamo di strumenti facilmente accessibili, non dissimili da quelli che spopolano sui social per “far cantare” gli animali domestici o “far abbracciare” rivali storici in occasione del Natale».
Come fare prevenzione e difendersi? Quali le sfide maggiori da affrontare?
«Educare i clienti sui rischi di frode è essenziale, poiché l’essere umano rappresenta l’anello debole nella catena della sicurezza. Anche le tecnologie più avanzate possono risultare inefficaci se gli utenti non sono consapevoli delle minacce e non adottano pratiche di sicurezza di base. Tuttavia, è importante considerare che presto le frodi generate dall’intelligenza artificiale (GenAI) saranno in grado di ingannare anche i clienti più consapevoli. Pertanto, le aziende dovranno dotarsi di strumenti capaci di contrastare i rischi, anche in caso di errori umani.

Giulio Virnicchi, Global Advisor di Experian
Ci sono tre aree su cui è fondamentale continuare a investire:
- Prevenzione: L’onboarding dei nuovi clienti è cruciale. È necessario rafforzare i controlli di “know your customer” (KYC) delle aziende, in particolare per le telecomunicazioni e i servizi finanziari, per impedire ai truffatori di acquisire asset come SIM, conti e carte di pagamento necessari per commettere frodi;
- Monitoraggio delle transazioni: Con la consapevolezza che i pagamenti istantanei diventeranno la norma nel 2025 (da gennaio i costi dei bonifici istantanei sono stati equiparati a quelli dei bonifici ordinari, aumentandone l’utilizzo), è fondamentale continuare a effettuare un attento screening antifrode per identificare e bloccare le operazioni anomale rispetto al profilo e alle abitudini di spesa del cliente;
- Gestione: monitorare anche le transazioni in ingresso per identificare e bloccare i conti utilizzati per commettere frodi e, retrospettivamente, comprendere quali vulnerabilità sono state sfruttate dai frodatori per aggirare i presidi di KYC».
Guardando al futuro quali sono gli strumenti da mettere in campo per contrastare le sofisticate minacce di frode?
«Oggi esistono già tecnologie e approcci in grado di ridurre efficacemente i gap attuali. Secondo il report di Experian, sebbene quasi tutti i rispondenti considerino prioritario implementare modelli di intelligenza artificiale (AI) basati su machine learning (ML), solo il 40% li utilizza attualmente nella prevenzione delle frodi. L’AI non solo migliora la rilevazione delle frodi, ma ottimizza anche il processo decisionale, riducendo i falsi positivi. Questo la rende un elemento essenziale per adottare un approccio più proattivo nella prevenzione delle frodi, integrando nuove fonti di dati come i footprint digitali e strumenti specifici per rilevare le contraffazioni generate dalla GenAI, gestiti tramite piattaforme di orchestrazione».
Guardando al futuro, conclude l’esperto, è auspicabile creare collaborazioni tra i principali attori del pubblico e del privato, condividendo dati e informazioni sulle frodi all’interno di un consorzio. Il 70% delle aziende globali concorda sulla necessità di questo approccio, e il 64% ha registrato un ritorno positivo sugli investimenti (ROI) dalla propria partecipazione. Questo sottolinea l’importanza di superare le sfide legate alla condivisione dei dati per migliorare gli sforzi di rilevamento e prevenzione delle frodi.
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